I carri del Carnevale di Viareggio 2016 tra satira e denuncia sociale
Moby Duck Plastic Planet show | 52 sfumature di Carnevale | Porca mediocrità, si salvi chi può | Male nostrum | Io sono Dio | Barbarians | La gabbia | Work in progress | In te son nato | Bilderberg… l’altro volto del potere
Nel 2016 Viareggio celebra i 143 anni di quello che è uno degli eventi imperdibili del Carnevale in Italia. E lo fa in grande stile con cinque Corsi Mascherati. Il 7, 14, 21, 28 febbraio e 5 marzo sui Viali del Mare a Viareggio si alterneranno favolosi carri allegorici. Magnifiche creazioni in cartapesta daranno vita a un tripudio di colori, fantasia e satira intelligente. Le opere che concorrono per il podio sono suddivise in quattro diverse categorie: i carri di prima categoria sono dieci, quelli di seconda categoria sono quattro. Vi sono poi nove mascherate in gruppo e sedici maschere isolate. Ecco i dieci carri di prima categoria del Carnevale di Viareggio.
Moby Duck Plastic Planet show di Alessandro Avanzini
Un carro di denuncia contro il cattivo smaltimento della plastica in grado di causare ingenti danni all'ecosistema. L'opera trae spunto da un episodio realmente accaduto nel 1992: 28.800 paperelle di plastica furono disperse in mare durante il naufragio di un cargo e ancora oggi vagano sugli oceani. La grottesca bambola al centro vuole perciò essere un simbolo dell'avvelenamento da plastica che uccide ogni anno migliaia di uccelli e animali marini. L'artista, Alessandro Avanzini, è un vero e proprio mattatore del Carnevale di Viareggio: noto per i suoi carri all'avanguardia, nelle ultime dieci edizioni ha ottenuto per ben sei volte l'ambito primo posto (2006, 2007, 2009, 2011, 2013, 2014).
52 sfumature di Carnevale di Massimo Breschi
No, niente a che fare con le sfumature di grigio: il carro spicca per i suoi colori sgargianti ed è dominato dalla figura di un sorridente clown, che tra coriandoli, stelle filanti e satira ci presenta i protagonisti della politica italiana. Un riso amaro per constatare che, pur se cambia chi ci governa, la musica è sempre la stessa. L'artista, Massimo Breschi, è il vincitore dell'edizione 2015 con il carro "Quello che non vorrei vedere".
Porca mediocrità, si salvi chi può di Gilbert Lebigre e Corinne Roger
Il carro è incentrato sulla figura di Matteo Salvini raffigurato come uno pseudo-nobile settecentesco. Il leader della Lega in una mano tiene Angela Merkel rappresentata come il pupazzo Chucky e nell'altra una tromba da stadio, mentre alle sue spalle fanno capolino i ritratti della nuova destra europea. Sulla base, almeno nella bozza, la scritta "Senti che puzza, scappano anche i cani, stanno arrivando i nuovi sovrani". I costruttori, Gilbert Lebigre e Corinne Roger, portano avanti dal 1978 numerosi progetti artistici attraverso il loro atelier, occupandosi di scenografia, arredamento e scultura, oltre ad aver partecipato a varie edizioni del Carnevale. La coppia ha vinto l'edizione 2012 con il carro "Santo subito".
Male nostrum di Simone Politi e Priscilla Borri
L'opera rappresenta un gigantesco mostro marino, simbolo dell'abominio contro l'umanità che si consuma nelle acque del Mediterraneo a discapito di migliaia di migranti in fuga. I costruttori denunciano l'impotenza e l'incapacità di far fronte a una simile emergenza, affermando che l'Unione europea ha lasciato l'Italia da sola, mentre il mondo di oggi è stritolato dalla morsa della povertà che causa il fenomeno della migrazione. Gli artisti, Simone Politi e Priscilla Borri, collaborano dal 2004 nella realizzazione di carri per il Carnevale di Viareggio.
Io sono Dio di Umberto e Stefano Cinquini
Un carro tutto dedicato ai social network, con in primo piano Mark Zuckerberg, l'inventore di Facebook. I nuovi media ci offrono un ventaglio di opportunità per condividere opinioni, idee, pensieri e perché no, per migliorare il mondo. Ma, proprio come ai tempi della Torre di Babele, l'uomo tenta di impadronirsi dei nuovi mezzi di comunicazione per sfoggiare i propri "superpoteri" e sostituirsi a Dio. E forse un giorno anche questa torre crollerà miseramente. I costruttori, Umberto e Stefano Cinquini, sono noti per i loro progetti innovativi, come il "Teatro dell'universo di Leonardo", riproduzione della macchina scenica ideata dal genio toscano cinque secoli fa.
Barbarians di Fabrizio Galli
Un barbaro armato di elmo e randello fa scempio del David di Michelangelo, simbolo dell'arte e della bellezza. La testa decapitata della statua è sollevata al cielo come quella di Golia, ma a parti invertite. In una società votata al degrado morale e culturale, è il crudele gigante ad avere la meglio sul giovane Davide. L'artista Fabrizio Galli, dopo il caso scoppiato con la visita del presidente iraniano Rouhani ai Musei Capitolini, ha deciso di ironizzare sul pasticcio diplomatico venutosi a creare per la decisione di coprire le sculture classiche nude. Perciò, in occasione del primo corso mascherato, le parti intime della creatura michelangiolesca verranno inizialmente coperte da un lenzuolo di tela. Ma niente paura, il telo sarà rimosso.
La gabbia di Luigi e Uberto Bonetti
Una figura demoniaca dalle molte braccia si erge minacciosa contro il pianeta Terra. Sintomo di un sistema economico globale che non funziona e ci fa sentire in gabbia, riducendoci alla condizione di morti viventi. I costruttori, Luigi e Uberto Bonetti, realizzano carri di Carnevale dal 1993 e hanno ideato diversi allestimenti scenografici.
Work in progress di Carlo Lombardi
Il carro è un'opera di denuncia contro le morti bianche, tema particolarmente sentito in Italia, paese che detiene il primato di vittime sul lavoro in Europa. Un'enorme testa di drago spalanca le fauci fameliche per inghiottire il manichino-lavoratore, mentre ruspe implacabili spazzano via ambienti malsani e strutture fatiscenti. L'opera vuole essere un monito affinché la nostra società possa creare una nuova etica lavorativa basata sul rispetto e la salvaguardia delle risorse umane. Il costruttore Carlo Lombardi ha una lunga esperienza come carrista ed è stato docente nella prima Scuola di cartapesta del Carnevale di Viareggio.
In te son nato di Franco Malfatti
Un malinconico Pierrot suona sullo sfondo di una Viareggio da cartolina. Il costruttore mira a salvaguardare l'identità della città toscana, la "Perla del Tirreno" amata da artisti che da gente comune. L'artista, Franco Malfatti, è vincitore di due edizioni del Carnevale di Viareggio: 2001 con "Le rovine d'Italia" e 2008 con il carro "Sortilegio".
Bilderberg… l’altro volto del potere di Roberto Vannucci
Il carro ironizza sui mille volti del potere attraverso la rappresentazione di un circo beffardo e dissacrante, dove va in scena la crisi di valori che caratterizza il nostro tempo. Il costruttore Roberto Vannucci progetta allestimenti scenografici e carri allegorici nel suo prolifico laboratorio. Ha ottenuto il primo posto in due edizioni del Carnevale di Viareggio: nel 2003 con "La mente intelligente" e nel 2010 con "Una sola madre: la terra".