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I diari del monopattino, giorno 6: quello più difficile (quindi il più bello)

Sesto giorno di percorrenza dell’Irlanda in monopattino: vento, pioggia e asperità rendono il percorso complesso, ma ancor più esaltante da affrontare. Sono circa 150 i chilometri percorsi da Roberto Cassa, che finisce la giornata stremato.
A cura di Roberto Cassa
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La sveglia non suona, non è necessario, apro la tenda e sono nel nulla avvolto dalla nebbia. Sono le 5 del mattino quando richiudo la tenda, prima di partire ravvivo il fuoco e mi godo il momento prima della partenza. Oggi mi sento davvero in forma e con la strada deserta ne approfitto per sentire un po' di musica. Percorro l'aspro paesaggio del Connemara, la splendida e silenziosa zona di costa raggiunta ieri, reso ancora più affascinante da una leggera nebbia e dalla presenza di pecore sulla strada, che come me approfittano dell'assenza delle auto. Percorro i primi 20km per raggiungere l'abbazia di Kylemore lungo un paesaggio ricco di laghi che si perdono nella nebbia. A quel punto un edificio mi cattura lo sguardo: incastonata lì nella foresta si erge l'abbazia. Raramente sono attirato da degli edifici ma nell'insieme non può non catturare lo sguardo.

Nella cittadina pochi km dopo faccio finalmente colazione, molto ricca avendo saltato la cena. Mi preparo a percorrere l'ultima parte del Connemara, non so quanti market troverò, quindi mi rifornisco per bene. E così comincia la mia lunga corsa di oggi, imbocco la superstrada, unica via al momento e subito un forte vento mi colpisce in pieno volto, talmente forte che in alcuni tratti vado più veloce se cammino. Come un pugile continuo ad incassare, sono lo sparring partner del vento, e a proseguire mentre il paesaggio si apre sempre di più rendendo l'intensità del vento maggiore. Ma la bellezza del Connemara sta in questo, nell'intensità che riesce a trasmettere, qui tutto sembra una sfida per la sopravvivenza e sentendomi sfidato continuo senza sosta a spingere il muro d'aria. Poi un bivio c'è una strada facile e veloce che porta direttamente a Galway, l'alternativa è una strada che attraversa le desertiche colline del Connemara.  So già quale scegliere, sono sempre attratto dalla strada più difficile, così la imbocco ed è subito salita ripida. Spingo il monopattino e un volta in cima un immenso territorio roccioso mi si para davanti, ormai questa è la via che ho scelto prendo un respiro e mi tuffo nel deserto.

Per ore percorro in completa solitudine questa strada, per così tanto tempo che a stanchezza sopraggiunta inizio a sentire un cane che mi abbaia alle spalle, sono gli scherzi del vento che scagliandosi a tutta velocità tra le rocce produce i suoni più strani. Il deserto sembra non finire mai sono diventate 4 le ore da che combatto contro il vento  e la pioggia, lo sforzo fisico scalda il mio corpo e allora prendo volentieri un po' di pioggia per raffreddarmi. La situazione è disperata non ho molta acqua e sto andando avanti a barrette, eppure questa sensazione che avverto mi esalta, tutte queste difficoltà mi stimolano a dare di più. Ho sempre visto gli ostacoli come un insegnamento e se l’Irlanda, cerca di abbattermi io risponderò con molta più forza. Sono così motivato che per paradosso oggi è stato l'unico giorno in cui le gambe non mi hanno fatto male, chiaro segno di quanto sia importante la testa nello sport. Ormai sono a 100km e inizio a cercare un posto per dormire, nello stesso momento il clima si fa ancora più intenso, non trovando posti idonei continuo. Sono a 120km ed ho la prima vera crisi della giornata, sono già al limite, sento il peso di ore sottovento, mangio qualcosa e appena le energie entrano in circolo riparto stavolta più veloce di prima. Forse dovrei fermarmi ma ho questa continua sensazione di dover andare avanti, inizia a piovere a dirotto, sono ormai 14 le ore sul monopattino e non mi sono mai divertito tanto: nessun luogo mi convince per dormire o voglio semplicemente continuare? Nemmeno io ne sono consapevole in fondo, ma oggi ho davvero difficoltà a fermarmi, il territorio mi piace troppo e la sfida climatica mi stimola a dare il massimo!

A 150km e 16 ore sul monopattino, è il momento di fermarsi, riprenderemo la sfida domani. Il Connemara è un territorio che trasuda intensità, asprezza, ti mette alla prova, ti lascia da solo con te stesso, per farti scoprire chi sei veramente. Di fatte non c'è nulla, non ci sono edifici storici, o particolari forme come la costa del Nord, è un territorio primordiale è in questo sta la sua unicità!

Giorno 6: da Leenaun ad An Spidéal

Chilometri percorsi: 150

Imprevisto del giorno: i cani che abbaiano nella mia testa

Fanpage.it racconterà l'avventura del blog Senza Confini giorno per giorno. Ogni mattina i diari del monopattino aggiorneranno i lettori sulle sorti di questo folle viaggio in footbike in giro per l'Irlanda.

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