I Giardini Perduti di Heligan, la perla segreta della Cornovaglia
In Cornovaglia si nasconde un luogo di incantevole bellezza. Un luogo il cui nome richiama atmosfere epiche e fantasy, pur se immerso in una magica e misteriosa quiete. I Giardini Perduti di Heligan sono una delle attrazioni più incredibili da visitare nel cuore della campagna inglese. Qualcosa che va oltre ogni immaginazione più ardita, non tanto per la sua estensione e per il meraviglioso spettacolo naturale. Quanto per il suo passato ricco di gloria, una gloria decaduta nel tempo e oggi riportata al suo massimo splendore. Camminando per questi verdi prati non si ha solo la possibilità di respirare il profumo intenso delle miriadi di fiori, ma si assiste a qualcosa di più: uno stretto legame tra l'imperscrutabile forza vitale della natura, e la volenterosa opera umana capace di far rinascere un luogo il cui ricordo si era smarrito nell'oscurità della guerra.
La storia dei giardini di Heligan si perde in secoli addietro, quando la prima residenza che ne porta il nome viene costruita sul territorio che conosciamo oggi nel XII secolo. In lingua cornica la parola heligan vuol dire salice piangente. Solo una delle tante piante che avrebbero poi ornato il celebre giardino. Ma bisogna aspettare centinaia di anni prima che quest'ultimo cominci a vedere la luce. Nel 1569 il maniero viene acquistato da Sampson Tremayne, esponente di una famiglia nobiliare il cui nome resterà indissolubilmente legato a quelle terre. Ma fu solo due secoli dopo che il giardino cominciò a prendere vita grazie a Henry Hawkins Tremayne. Questi comincerà a sviluppare i Northern Garden, la Melon Yard e i Flower Gardens, tutti circondati da una vasta piantagione di alberi che ne delimitavano i confini.
I discendenti di Henry Hawkins continuarono a sviluppare il giardino con aggiunte significative. Tra il 1829 e il 1907 vennero creati un giardino all'italiana, uno giapponese, un'enorme piantagione di rododendri e camelie, e un bosco di felci conosciuto come la Giungla. Tra tutte queste creazioni, una spicca per la sua unicità: in inglese la chiamano "pineapple pit", ed è un metodo straordinario creato nell'era vittoriana per coltivare le ananas in una serra anche con le temperature fredde tipiche dell'Inghilterra. Un sistema che richiede una manutenzione talmente dispendiosa che si capì ben presto che importare i frutti tropicali da oltreoceano sarebbe stato più conveniente. Il metodo di coltivazione fu ben presto abbandonato, ed è per questo motivo che oggi la pineapple pit dei giardini di Heligan è l'unica rimasta in tutta l'Europa.
L'arrivo della Prima Guerra Mondiale segnò l'inizio della decadenza per i giardini. I giardinieri vennero chiamati alle armi e solo pochi fecero ritorno a casa vivi. La tenuta fu poi requisita dal Dipartimento di Guerra e usata come ospedale da campo. Dopo la guerra Jack Tremayne, l'ultimo erede maschio diretto della famiglia, si trasferì in Italia e la villa fu venduta. Questa venne poi espropriata dall'esercito americano e utilizzata come alloggio per le truppe durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo anni l'intero giardino era andato in rovina, e boscaglia ed erbacce avevano ormai coperto quello che un tempo era stato un rigoglioso parco di 100 acri.
Nel 1990 il giardino fu riscoperto grazie a una visita organizzata da uno degli eredi della famiglia Tremayne, John Willis. Questi vi si recò con il produttore discografico Tim Willis: entrambi rimasero folgorati da quello che sembrava l'ingresso a un mondo dimenticato. I due fecero partire l'anno dopo un grandioso progetto di restauro che si compì nel giro di un anno: per Pasqua 1992 i giardini perduti erano di nuovo aperti al pubblico. L'evento ebbe risonanza mondiale. La BBC seguì i lavori di ristrutturazione e li raccontò in un lungo documentario di un'ora. Mentre il Times descrisse l'opera come "il progetto di restauro del secolo". Il giardino continuò a crescere e a migliorarsi nel corso degli anni, mentre continuava a vincere premi e a vedere pubblicazioni che lo riguardavano. Oggi il parco copre un'area di 80 acri, ed è in continua fase di sviluppo, che mira ad espandersi negli anni successivi per oltre 300 acri. L'intero progetto ha dato lavoro a migliaia di persone e ha rilanciato il turismo della zona.
Tutte i giardini originali creati dai Teyman sono ritornati al loro antico splendore. Il bosco di rododendri e camelie è diventato un Patrimonio Nazionale. Naturalmente non mancano spettacolari aggiunte: tra queste due sculture in erba conosciute come la Testa Gigante e la Ragazza di Fango. La Giungla continua ad arricchirsi di piante tropicali, tanto da aver creato un microclima interno più caldo di 5 gradi rispetto ai Northern Gardens. Naturalmente in condizioni del genere la vita animale cresce e prospera: quella d'allevamento, grazie all'apicoltura e ai pascoli; e quella selvaggia, rappresentata da volpi e predatori alati.
Per arrivare ai Giardini perduti di Heligan, qualora siate in vacanza in Regno Unito, bisogna viaggiare verso St Austell, sulla strada A3058, e prendere poi la B3273 verso Mevagissey, il piccolo porto di pescatori 8 km più a sud. La stazione ferroviaria più vicina si trova a St Austell, e la compagnia di autobus Western Greyhound collega direttamente Heligan a St Austell e Mevagissey tramite le linee 524, 525 e 526. Vi è anche un aeroporto presso Newquay con collegamenti diretti con Londra Gatwick (Flybe) e Southend (easyJet). I giardini sono aperti tutto l'anno (ad eccezione di Natale e vigilia) con orari che vanno dalle 9 alle 18, a seconda della stagione. Il prezzo d'ingresso è di 11£ per adulti, 10£ per i senior, 6£ per i bambini (5-16 anni), gratis sotto i 5 anni; le famiglie composte da 2 adulti e fino a tre bambini pagano un prezzo forfettario di 29£.