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Il Cammino di Santiago de Compostela: non solo un viaggio ma un’esperienza di vita

Siete tra coloro che amano viaggiare con zaino in spalla, con poche comodità, ed alla ricerca dell’avventura? Allora sicuramente almeno una volta nella vita avete pensato di intraprendere il famoso Cammino di Santiago de Compostela. Anche se la vostra motivazione non è propriamente religiosa, l’esperienza del cammino sarà indimenticabile, poichè è un avventura personale ed ognuno la vive e la interpreta come desidera.
A cura di Stefania Lombardi
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Quando si parla di Santiago di Compostela quasi  tutti collegano immediatamente il nome con il Cammino di Santiago, la ben nota rotta dei pellegrini che termina nel limite nord – occidentale della Spagna, sulla tomba dell'Apostolo Giacomo. Il Cammino di Santiago non è solo una strada, ma è un fascio d'itinerari che dal XI secolo in poi collega il finis terrae gallego con il resto d'Europa. Tra i vari pellegrinaggi in Europa, Santiago de Compostela rappresenta ancora oggi un'eccezione: infatti il vero pellegrino di San Giacomo percorre a piedi l'intera strada che porta fino al santuario. Posta quasi ai confini del continente, la tomba dell'apostolo Giacomo ha da sempre attratto fedeli da tutta Europa. Arrivavano fino ai Pirenei per vie diverse ma, raggiunto Puente de la Reine, confluivano in un unico percorso detto il "Cammino" che attualmente attraversa parte della Navarra, il Paese Basco, l'are settentrionale della Castiglia e Leon e la Galizia. Lungo questo percorso, in parte su strade romane, ed in parte sulla via Aquitania dalla Francia fino ad Astorga, si muovevano gli uomini del Medioevo; e seguendo la via delle Cattedrali, la Jacobea, giungevano alle spiagge atlantiche per raccogliere il simbolo dei pellegrini: la vieira, conchiglia a larghe valve.

Tra le varie ipotesi la più accreditata sull'origine del nome della città santa, sarebbe quella che la fa derivare dal campo di stelle che con il suo bagliore fece scoprire la tomba di San Giacomo (Santiago in Spagnolo) ad un vecchio eremita. Il santo era stato martirizzato da erode con la proibizione che il suo corpo, decapitato, fosse sepolto. Le spoglie furono trasportate, segretamente, proprio laddove rimasero ignorate fino al nono secolo. Fu poi una luce soprannaturale a farle scoprire. Santiago assurse a simbolo aggregante della cristianità, di unione contro i mori. Nei secoli, da tutte le contrade d'Europa si è guardato a Santiago come ad una delle mete più sacre della cristianità, e tale la tomba dell'Apostolo è rimasta nella coscienza collettiva, anche se l'afflusso di pellegrini ha segnato una crisi considerevole nella prima età moderna.

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[Foto di Teclasorge]

Oggi si assiste ad una vera esplosione del Cammino di Santiago, che solo in parte è legata al turismo religioso; infatti la città spesso è reclamizzata come città da favola, sicuramente per la presenza del santo, ma anche per la sua effettiva bellezza, grazie alla quale è stata proclamata patrimonio dell'Umanità. Documentari, depliant, siti internet e un radicato immaginario collettivo, continuano a diffondere l'immagine intatta di luogo dal fascino quasi magico cui accorrere per assorbire e farsi possedere dall'atmosfera. Ed è soprattutto questa che richiama ed attira le folle: Santiago, infatti, non è un santuario terapeutico, non vi si recano malati in cerca di miracolose guarigioni, quindi, teoricamente questo è un pellegrinaggio che si dovrebbe prefiggere scopi prevalentemente devozionali e penitenziali. Ma oggi è diventato anche un percorso che si intraprende per spirito di avventura, per ammirare i monumenti romanici e gotici e per godersi gli splendidi paesaggi.

Perchè il Cammino oggi
Cosa portare in viaggio
La partenza
Le strade per Santiago
Dove dormire lungo il cammino

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[Foto di bernavazqueze]

Perchè il Cammino oggi

Sicuramente, dal Medioevo ad oggi i motivi di peregrinazione sono mutati, in quanto il fenomeno è diventato più mondano. I primi movimenti verso Santiago traevano slancio prevalentemente da motivi di fede. Si decideva di arrivare alla tomba di Santiago per adorare le reliquie, oppure perchè si sperava in qualche evento miracoloso del Santo. Poi però il pellegrinaggio ha assunto anche altri significati. La maggioranza delle persone, oggi intraprende il Cammino  di Santiago, come strumento per una ricerca interiore, una sfida con se stessi, o un momento di riflessione, lontano dallo stress quotidiano. Paradossalmente a livello personale, chi ne trae maggior vantaggio sono proprio coloro che si considerano non credenti, perchè lavorando di più su se stessi, raggiungono un sentimento più forte di autoaffermazione. Inoltre, secondo recenti studi, è possibile identificare diverse figure del turista che si reca a Santiago. Si va dal pellegrino vero e proprio, colui che più di tutti ha diritto a ricevere la Compostela, ad un turista che percorre le stesse strade del Cammino ma a cui interessa solo visitare i luoghi senza dover soffrire. Santiago, rispetto al passato, oggi si riempe di turisti, pellegrini, cittadini spagnoli, escursionisti. Generalmente la maggior parte dei turisti giunge a Santiago nel periodo estivo, da giugno a Settembre, questo è dovuto principalmente al fatto che proprio in questo periodo hanno a disposizione le vacanze estive, ma anche perchè a luglio si svolgono importanti eventi dedicati all'Apostolo ed all'ascensione (24 e 25 luglio).

Ma cosa muove il pellegrino dei giorni nostri?  Non è facile spiegarlo. C'è qualcosa che si sente interiormente, che ti fa decidere e ti spinge a partire. Senza dubbio c'è un senso di sfida, a te stesso, alle tue capacità psicologiche ed anche fisiche. Da questo punto di vista si dice che è la testa più che la gamba che ti porta a Compostela. Poi c'è la volontà di un misurarsi fuori dagli schemi, un voler provare a stare in una dimensione non scontata. Può essere una sfida alla propria pigrizia, alle sicurezze facili, alla quotidianità rassicurante. Un altro motivo è il valore della strada, del cammino, dell'andare. E' ricerca di libertà, è voglia di scoprire e di scoprirsi, è desiderio di crescere. Oltre a tutte queste motivazioni c'è una nuova tipologia di turisti che si affacciano a Santiago, cioè i trekkers, sono per lo più giovani, ragazzi e ragazze di varie nazionalità, che arrivano fino a Santiago a piedi o in bicicletta; tutti con il bastone e la conchiglia legata al collo o appesa alla bici, spesso con fasciature elastiche alle ginocchia o alle caviglie, a testimonianza della fatica sostenuta. Sono laici, spesso ecologisti e l'atteggiamento di chi affronta uno sport estremo. Molti viaggiatori, una volta giunti alla piazza dell'Obradoiro, su cui affaccia la Cattedrale, si limitano a buttarsi a terra, rimanendovi a lungo, appoggiati ai loro zaini, per poi cercare un ostello dove sostare o girovagare per il piccolo centro. Lo scopo sembra essere il Cammino di per se, il percorso, non tanto la meta, infatti sono pochi quelli che entrano in Cattedrale.

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Cosa portare in viaggio

Lo zaino sarà l'elemento fondamentale del vostro viaggio, deve essere leggero e comodo, bisogna prepararlo con cura e sopratutto no portare cose superflue poichè dovrete portarlo in spalla minimo 6 – 8 ore al giorno. Il peso ideale va dai 5 ai 10 Chilogrammi, quindi dovrete pensare bene a cosa è indispensabile oppure no. A differenza di quanto si pensa, evitate gli scarponi da montagna, poichè sono troppo pensati per camminare tante ore e non lasciano respirare il piede. Usate invce delle scarpe da ginnastica comode, e già usate, in modo che il vostro piede sia già abituato ad usarle. Non dimenticate le ciabatte, che vi serviranno per fare la doccia e far riposare il piede durante i momenti di pausa. Per l'abbigliamento bastano due o tre pantaloni in tessuto leggero, in modo che si asciugheranno in fretta dopo averli lavati. Inoltre può essere utile una felpa durante le prime ore del mattino quando l'aria è più fresca, ed anche un k- way in caso di pioggia. Tante magliette, che potrete cambiare dopo aver sudato, anch'esse che si asciugano velocemente. Importante è un cappello ed occhiali per proteggersi dal sole. Una borraccia, da usare soprattutto quando dovrete affrontare le mesetas, che sono degli altopiani  dove camminerete per chilometri e chilometri nel nulla. Purtroppo vi serviranno anche ago , filo e accendino per bucare le vesciche che probabilmente vi si formeranno sui piedi. Una buona idea è portare mollette o spille da balia per attaccare allo zaino i vestiti ancora bagnati. Infine non dimenticate calzini, rigorosamente in microfibra, mutande, asciugamani, sapone, spazzolino, dentifricio, protezione solare, tessera sanitaria, e soprattutto la macchina fotografica.

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[Foto di Oula Lehtnene]

La partenza

Una volta preparata tutta l'attrezzatura, sarete pronti a partire. Se partite in treno potrete fermarvi all'ultima stazione in Francia, a St.Jean Pie de Port, e da lì iniziare il Cammino. Se avete scelto di muovervi in auto, sono da considerare alcuni problemi di ordine pratico, cioè che né a St.Jean e né a Roncisvalle ci sono parcheggi per le auto. Gli unici parcheggi custoditi si trovano a Pamplona, vi converrà quindi lasciare l'auto e raggiungere Roncisvalle in bici, sono all'incirca 40 chilometri. Nel punto in cui partirete dovrete procurarvi la Credencial, il documento che attesterà il vostro stato di pellegrino e che vi accompagnerà fino a Santiago de Compostela. La prima cosa da considerare prima di mettersi in viaggio è il tempo da dedicare al Cammino e da questo potremmo scegliere pure il percorso più adatto. Generalmente il cammino completo richiede un mese, ma tutto dipende da come si suddividono le tappe giornaliere, e dalla resistenza fisica e velocità della persona, che allungheranno o diminuiranno di qualche giorno questa durata media. Se non si ha un mese a disposizione si può dividere in diverse tappe così da riprenderlo l'anno successivo.

Un'altra scelta riguarda il periodo in cui partire, la bella stagione di certo è il periodo in cui si ha più tempo a disposizione da dedicare al viaggio, ma bisogna tener presente che nei mesi estivi c'è un super affollamento, che toglierebbe un pò del fascino e del senso del Cammino stesso. Inoltre negli alberghi pubblici i posti saranno limitati e ci si dovrà accontentare di quelli privati pagando un prezzo maggiore. In inverno c'è il problema opposto, cioè i pellegrini sono pochi e molte strutture sono chiuse. L’ideale sarebbe partire nelle  stagioni intermedie.

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[Foto di jynus]

Le strade per Santiago

Nonostante ci si riferisca al Cammino de Santiago come ad un preciso percorso di pellegrinaggio, vi sono diverse strade che, partendo sia dalla Francia che dalla Spagna e il Portogallo, congiungono città e paesi per condurre i fedeli e non  verso Santiago de Compostela, in Galizia. Le alternative per percorrere il Cammino di Santiago sono ben 7, partono da punti diversi e si congiungono tutti nel finis terrae gallego. Il Cammino primitivo e quello del Nord, è quello più antico e prevede due tracciati principali che entrano in Galizia dalle Asturie, provenienti dai Paesi Baschi e dalla Cantabria. Il Cammino Inglese, è seguito soprattutto dai pellegrini che dal Nord Europa e dalle Isole Britanniche approdano nei porti galiziani di A Coruna e Ferrol. Il Cammino Portoghese, dal sud ovest della Galizia segue i pellegrini che provengono dal Portogallo. Il Cammino del Sud – ESt, intrapreso dai viaggiatori che dal sud e dal centro della penisola seguivano la popolare via de la Plata, tra Meridia ed Astorga, per continuare attraverso le terre di Ourense, verso Compostela. Il Cammino di Fisterra, un percorso che non si ferma alla tomba di Santiago, ma arriva fino a Finisterre, l'estremo occidentale della costa. Infine la Rotta del Mar di Arousa e Ulla, che ricorda l'itinerario che, secondo la tradizione, seguirono i resti mortali dell'Apostolo arrivati via mare in Galizia nel primo secolo dopo Cristo.

Nell'impossibilità di trattare tutte le località spagnole che costituiscono i punti di riferimento del pellegrinaggio, elenchiamo solo le tappe poste sulla Ruta General, che va da Roncisvalle a Compostela, che è da sempre stata chiamata Cammino de Santiago. La prima città è Roncisvalle, ricca di storia, tradizioni e leggende, è nota poichè vi trovò la morte  il paladino Orlando. Poi si giunge a Pamplona, dove sono presenti tante strutture per alloggiare, infatti già nel XI secolo il re di Navarra vi aveva fatto costruire l'albergueria della Cattedrale. Un importante località che si incontra lungo il cammino è Puente de la Reina, collocata sulla confluenza delle due strade francesi che attraversano i Pirenei. Gli hospitales ed il celebre ponte sul fiume Arga sono stati resi famosi dai pellegrini e dai Cavallieri dell'Ordine Tempalre che gli ebbero varie sedi. Continuando verso Ovest ci sono le cittadine di Estella, Najera e Burgos, punto fondamentale del Cammino. Leon, offre tutti i mezzi necessari a recuperare le fore e trattenersi a contemplare lo straordinario valore storico ed artistico dei monumenti, in particolare la cattedrale dedicata a San Isidoro e l'Hostal di San Marco. Da Astorga si raggiunge Ponferrada, con due possibilità, o attraversa il massiccio del monte Irago, oppure raggira l'ostacolo attraverso l'itinerario di Manzanal. La successiva tappa è Villafranca de Bienzo, che per molti rappresenta la fine del viaggio, visitando la chiesa di San Giacomo, si ricevono le stesse indulgenze che nel tempio di Compostela. Chi decide di continuare il viaggio giunge a Tricastela, attraversando la valle del Valcare. Dopo aver visitato Sarria si raggiunge Palas de Rey, poi Barbedelo, con una bella chiesa romanica, Puertomarin, Naron, Kestedo. Ormai siamo alla fine del Ruta General, Boente, Castaneda, Arzua, Lavacolla, Monte Gozo annunciano la vicinanza della Chiesa dell'apostolo Giacomo.

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[Foto di Clara]

Dove dormire lungo il Cammino

oggi giorno l'ospitalità lungo il Cammino si concretizza in una serie di rifugi, quasi un centinaio, organizzati da enti pubblici o religiosi, da confraternite o monasteri, e gestiti su base volontaria. offrono ai pellegrini, ed in generale ai viaggiatori, che si presentano con l'apposita credenziale, la possibilità di dormire e spesso ‘uso della cucina.Il tutto per un modesto contributo. Ogni anno aumenta il Numero di alberghi o hospedaleros. Second una consuetudine gli hospedaleros vengono aperti da pellegrini stessi, che dopo aver vissuto questa esperienza vogliono restituire qualcosa al Cammino. Tuttavia, lì dove si concentrano grandi interessi economici è pressochè impossibile preservare la natura volontaria della figura degli hospitaleros. Recentemente infatti gli alberghi gratuiti sono in numero molto inferiore rispetto al passato.

I rifugi per i pellegrini si trovano a non più di 20 – 25 chilometri uno dall'altro, alcuni di questi non accettano ciclisti, he non sono visti con buon occhio, quindi è preferibile dotarsi alla partenza dell'elenco dei rifugi. Dormire in rifugio costa 3 euro e si dorme solitamente in degli stanzoni attrezzati con letti a castello ovviamente senza lenzuola e quasi sempre senza coperte; per questo  motivo è meglio portare con se un sacco a pelo. Oltre ai rifugi, troverete sul percorso molte trattorie o ristoranti dove vengono proposti i menù dos peregrinos, a cifre che solitamente non superano i 6 euro, spesso con bevande e caffè inclusi. Un'altra soluzione per dormire sono i campeggi, alcuni dei quali sono aperti tutto l’anno, altri solo da giugno a settembre. Nei più economici i prezzi a notte sono sui 4- 6 euro per la tenda o roulotte.

[Foto principale di Giovanni Riccardi]

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