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Il regno proibito è in Nepal

Mustang è un regno isolato che sembra essersi fermato al Medievo. Un dei luoghi più affascinanti, intatti e meno conosciuti del mondo. Entrare in questo regno fino a qualche anno fa era solo un sogno. Da qualche anno ha aperto e sue porte ai visitatori, pur limitando l’accesso ad un migliaio di turisti all’anno.
A cura di Stefania Lombardi
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Ponte sospeso nel Mustang
Ponte sospeso nel Mustang. Foto di Erik Törner

Incastonata tra Tibet e Nepal, Mustang, è una terra aspra, formata da città forticate a 4000 metri di altezza dove vivono i monaci in solitudine e la modernità appare molto lontana. Mustang indica l'antico Regno di Lo, appartiene geograficamente alla zona montagnosa Himalaya e oggi fa parte della Repubblica Federale del Nepal, ma non ha ancora dimenticato il suo re spodestato nel 2008. Infatti, pur facendo parte del Nepal ha conservato le sue tradizioni e la sua cultura, si pensa che sia l'unico luogo in cui si posa ancora riscoprire il vero Tibet.

In questo regno era vietato l'accesso ai visitatori fino al 1992 ed anche per questo è stato definito "Il Regno proibito". Dimenticate gli hotel di lusso e i trasporti confortevoli, l'unico modo per visitare questa terra è attraversala a piedi o in groppa ad un cavallo. Il viaggio è abbastanza faticoso e solo un migliaio di turisti all'anno riescono ad ottenere il visto. Il clima di questa terra è fresco in estate, ma molto freddo in inverno, con temperature che possono arrivare al di sotto dello zero.

I villaggi del Mustang

Villaggio di Marpha
Villaggio di Marpha. Foto di Jeanne Menjoulet

Il Mustang è un susseguirsi di paesaggi spettacolari, con città fortificate che si alternano a profondi canyon. La perla del regno di Mustang è l'antica capitale Lo Manthang, una città fortificata circondata da mura imponenti e dove si ergono 14 torri. Qui in un meraviglioso palazzo risiede ancora la famiglia reale, aspetto che contribuisce a renderla ancora più affascinante. Fino a qualche anno fa le porte della città venivano chiuse al tramonto e chi non riusciva a rientrare in tempo doveva aspettare il mattino seguente. Oggi non è più così ed è possibile accedere alla città fortificata a quasiasi ora, inoltre, la costruizione di una moderna strada  potrebbe rompere l'isolamento del regno.

I villaggi del regno di Mustang sono costruiti con mattoni di terra cruda intonacata e al loro centro custodiscono monasteri buddisti tibetani, i Gompa, dipinti con colori che vanno dal grigio, al bianco al giallo che sembrano mimetizzarsi nelle montagne circostanti. Quest'area, infatti è di religione buddista tibetana della setta Sakyapa. Tra i monasteri più belli c'è quello di Kuchup Terenga, nei pressi del villaggio di Thini Gaon, dove sono conservate raffinate decorazioni interne. L'anima più segreta del Mutang si trova nei monasteri di Tashi Lha Khange e Ani, monasteri misteriosi della setta Nyingmapa, la più antica delle quattro scuole del buddhismo Nyingma. Altra stuttura affascinate si trova nel villaggio di Marpha, un monastero unico nel suo genere.

Incontaminate e selvagge sono anche le altre località, come Kagbeni situata sulla Via del Sale, un villaggio medievale costruito in mattoni di fango. Il villaggio di Syanbochen è celebre per il suo deserto d’alta quota. Il villaggio è diviso da una parte da un fiume e dall'altra da un profondo canyon. Ricordiamo anche Tsarang e il suo monastero buddhista dipinto di rosso, bianco e grigio ad oltre 3500 metri di altezza.

Come arrivare in Mustang

Trekking nel Mustang
Trekking nel Mustang. Foto di Darren and Sandy Van Soye

Oggi è possibile raggiungere il Mustang con voli internazionali che conducono all'aeroporto di Kathmandu. Dalla capitale nepalese, si può raggiungere con un volo interno o via terra, la città di Pohkara. Da qui, sempre in volo o con un altro mezzo, si raggiunge Jomsom, nel distretto del Mustang. Il vero Regno di Lo o Mustang inizia da Kagbeni dove c'è il check-point con il controllo dei documenti. Bisogna sottolineare che non è possibile visitare questa zona da soli, bisogna essere almeno in due e obbligatoriamente accompagnati da una guida locale nepalese autorizzata.

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