Alfredo Zini (Ebnt): “Spazio all’imprenditoria femminile nel turismo”
Il turismo italiano sta attraversando un momento di profondi mutamenti, che implicano un deciso cambio di prospettive. Da un lato, secondo l'Enit, sempre più turisti stranieri scelgono di passare le vacanze in Italia, con un aumento degli arrivi e della spesa turistica; dall'altro, solo il 31% degli italiani ha deciso di partire per le vacanze estive 2014. In mezzo c'è il Decreto Cultura e Turismo, recentemente approvato, che si propone di dare slancio al settore, restituendogli il suo ruolo di forza trainante dell'economia italiana. Del resto, dati alla mano, i lavoratori nel turismo in Italia sono quasi un milione, con una consistente percentuale di donne impiegate nel comparto. In che modo tutelare le pari opportunità nel mondo del turismo? Ne parliamo con Alfredo Zini, Presidente dell'Ebnt (Ente Nazionale Bilaterale del Turismo), in prima linea nell'offrire servizi e sostegno a imprenditori e lavoratori del settore turistico.
Il Decreto Cultura e Turismo è ormai legge. È finalmente arrivata l’ora di investire in cultura? Quale impatto può avere la cultura sul turismo italiano e quali sono i progetti sostenuti dall'Ebnt in questo senso?
Dopo molti anni, finalmente, si inizia a intravedere uno spiraglio. Tuttavia la legge, sebbene valida sotto molti aspetti, non offre sufficienti garanzie a diverse tipologie di imprenditori turistici, quali gli albergatori e comunque i gestori delle strutture ricettive. Il ministro dovrà lavorare sodo per ristabilire parità tra gli imprenditori. Questa legge dovrebbe servire a portare investimenti strategici per il sistema Italia, poiché dalle prime stime nazionali emerge una perdita di posti di lavoro. In questo senso, l'Ente Nazionale Bilaterale del Turismo dovrà investire sulla formazione delle imprese a 360 gradi.
Secondo un’indagine Enit abbiamo un incremento del 3% dei turisti stranieri e della spesa turistica nel nostro paese. Quali tipologie di offerta turistica risultano magneti in grado di attrarre i flussi turistici stranieri, e in cosa invece il turismo italiano ha bisogno di migliorare per aumentare l'appeal all’estero?
È necessario offrire un'immagine coordinata del sistema Italia. L'Enit deve agire in fretta per promuovere la destinazione Italia in maniera completa ed omogenea. Puntare sulla promozione delle singole regioni non risolve il problema, è il nostro meraviglioso Paese che va adeguatamente valorizzato. In particolare serve un potenziamento delle infrastrutture, oltre a mezzi di trasporto più veloci, dato che abbiamo solamente tre linee Alta Velocità funzionanti. Il Sud e le isole vanno rilanciati con un'opportuna destagionalizzazione. I turisti stranieri visitano le città d'arte, ma spesso non sanno che potrebbero godere sei mesi all'anno dello splendido mare del Mezzogiorno, perché purtroppo mancano servizi adeguati.
Gli italiani si godono le ferie 10 giorni in meno rispetto ai nostri genitori e nonni; in più quest’anno solo il 31% ha deciso di partire in vacanza. Come può l’Italia uscire dal periodo di crisi che ha portato alla contrazione della domanda turistica? È ora di superare la rigida stagionalità e di puntare su una nuova concezione di turismo?
Per quanto riguarda le presenze nelle strutture ricettive, le famiglie hanno diminuito i giorni di vacanza. Si stanno però riscoprendo delle tipologie di vacanza alternative: ad esempio, sempre più spesso si soggiorna nelle seconde case o si chiede ospitalità ad amici e parenti. C'è da dire comunque che il mercato interno è fermo, mentre il mercato turistico straniero sta dando buoni risultati.
I dati raccolti dall’Osservatorio nei primi mesi del 2014 dimostrano che il settore del turismo vale il 5% dell’occupazione nazionale, con quasi un milione di addetti. In più l’occupazione nel comparto turistico cresce nelle città d’arte. Sono indubbiamente segnali positivi, perché il turismo si conferma anche il settore trainante dell’occupazione giovanile (il 63% dei lavoratori nel turismo ha meno di 40 anni). L'Ebnt si sta muovendo in questo senso con uno strumento quale il portale Jobmatch, utile per l’incontro della domanda e dell’offerta nel campo del turismo. In vista dell’Expo 2015, quali sono le prospettive di un ritorno in termini di posti lavorativi e quali sono i settori turistici in cui un giovane può sperare di lanciarsi?
Ci auguriamo che gli occupati nel periodo di Expo 2015 siano intorno alle centinaia di migliaia, sparsi per il territorio nazionale. Speriamo inoltre che questa occasione possa incrementare i posti di lavoro. Il turismo è un settore trainante per l'economia italiana e la sua forza motrice sono i giovani e soprattutto le donne, che coprono percentuali molto elevate. Su un milione di lavoratori nel comparto turistico, il 56% sono di sesso femminile, mentre nel 40-45% dei casi le imprese turistiche sono gestite da donne sotto i 40 anni. Il turismo non è solo ricettività: la creatività, la fantasia, lo stile made in Italy possono dare un valore aggiunto al comparto. Il settore turistico è spesso legato al settore della moda, del design, della cultura a 360 gradi. Il Decreto Cultura e Turismo, quindi, si pone come una sfida: scommettere sul turismo per ribadire la sua collocazione al primo posto nell'economia italiana.
Dallo stesso rapporto emerge che il numero delle donne occupate nel turismo supera quello degli uomini, dato in controtendenza rispetto al tasso medio nazionale di occupazione femminile. Lo scorso anno l'Ebnt ha presentato il primo Osservatorio per le pari opportunità. Tale risultato può essere il punto di partenza per una riflessione e una discussione sulla discriminazione di genere in Italia?
Con l'Osservatorio per le pari opportunità si focalizza l'attenzione sulle imprenditrici e più in generale sulle lavoratrici nel turismo. Spesso le donne che lavorano nel turismo sono impegnate fino a tarda ora. Per questo vogliamo tutelare la sicurezza e le necessità delle lavoratrici, facendo particolare attenzione alle donne con figli. È necessario intensificare l'aiuto e il sostegno alle donne che lavorano. E soprattutto, bisogna incrementare il rispetto nei confronti delle donne, poiché non di rado si verificano casi di molestie sul lavoro. Da parte nostra, stiamo attuando una serie di intese e protocolli con varie aziende affinché la donna lavoratrice riceva la tutela che le spetta.