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L’isola dei gatti: quando il colonizzatore ronfa

In Giappone c’è un’isola dove comandano i gatti. I felini hanno colonizzato la città; girando per le strade, infatti, si incontrano più gatti che umani. E’ il regno dei felini, che in origine combattevano i topi ed ora sono considerati un portafortuna. Unico divieto: i cani non possono entrare.
A cura di Stefania Lombardi
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Il potere ai gatti. Questa è la parola d'ordine di una piccola città del Giappone dove tra le strade non si incontrano persone che passeggiano o fanno la spesa, bensì solo gatti. I felini sono diventati i padroni di Tashirojima che convivono con i pochi pescatori rimasti sull'isola. Il miagolare è quasi la lingua ufficiale di un regno che sembra essere stato colonizzato dai felini. Non è l'unico posto nel mondo dedicato a questi animali, infatti esistono musei dedicati ai gatti o luoghi diventati dimore dei felini. Ma la particolarità di Tashirojima è che l'intera isola è stata colonizzata dai gatti, facendo scomparire quasi del tutto la presenza umana. Viziati e trattati come re, i gatti si sono moltiplicati velocemente, mentre gli abitanti sono passati da una popolazione di 1000 a solo 100 individui, tutti in età avanzata. In realtà l'arrivo dei micioni nella città risale a tanto tempo fa, nel 1800, e fu opera degli abitanti poichè i gatti davano la caccia ai topi, ghiotti dei bachi da seta, una delle produzioni più importanti di Tashirojima. Diventati in numero incontrollato cominciarono ad essere venerati ed accolti come i padroni dell'isola, e considerati dei veri portafortuna. I pescatori li curano e nutrono come parte della loro famiglia e forse anche per questo gli amici gatti hanno deciso di rimanere qui. In questo lembo di terra giapponese ad oggi si contano circa 100 residenti, il numero di gatti invece, è quasi incalcolabile e non accenna ad arrestarsi.

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[Foto di Jan-Mallander]

Tashorojima, l'isola dei gatti, viene visitata da milioni di turisti che amano questi animali. Ed a ben vedere i pescatori fanno bene a considerare i gatti delle divinità, infatti grazie alla loro presenza l'isola è diventa un'importante attrazione turistica, che altrimenti sarebbe stata dimenticata. All'ingresso sull'isola, l'unico controllo che viene effettuato è che non ci siano cani, il cui ingresso è severamente vietato. Immaginate cosa potrebbe succedere al povero cane circondato da centinaia e centinaia di mici. Gli amici gatti hanno imparato anche a convivere con i turisti, infatti non è raro vedere i felini accompagnare i visitatori in un tour della città, chiedendo in cambio solo cibo e carezze. Il culto dei felini è talmente sentito che sull'isola sono presenti diversi santuari dedicati proprio agli amici a quattro zampe, oltre ad una cinquantina di monumenti rocciosi a forma di gatto, con tanto di orecchie. Quello più popolare è il “Neko-jinja”, che secondo la leggenda fu costruito da un pescatore addolorato per aver accidentalmente ucciso un gatto mentre raccoglieva delle pietre.

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Gli amanti di questi animali possono anche trascorrere una notte a Tashorojima, l'isola dei gatti. Non in un normale hotel, ma in piccoli lodge a forma di gatto, dove all'interno è tutto a tema. Quest’isola così particolare è situata al lago della costa est del Giappone ad un’ora di traghetto dalla città di Ishinomaki. I traghetti fanno due soste sull’isola, una presso il porto del piccolo villaggio rurale di Odomarie e la seconda presso la cittadina principale Nitoda. Se siete dei gattofili appassionati, una visita in questa isola è d’obbligo, se però non riuscite ad allontarvi dal vostro cane, meglio cercare un'altra meta.

[Foto di かがみ~]

[Foto principale di Alexsis]

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