La devastante potenza dei tornado
Le trombe d'aria, così sono più comunemente conosciute in Italia, sono uno dei fenomeni meteorologici più impressionanti, ma soprattutto più preoccupanti. Nella storia hanno causato devastazione e numerose morti: il termine inglese tornado, utilizzato a livello internazionale, viene infatti associato sempre a qualcosa o qualcuno che, al suo passaggio, non lascia niente in piedi. Ma il significato metaforico non rende per niente giustizia alla potenza reale del fenomeno naturale. Anche le foto che vi mostriamo qui di seguito possono solo dare una pallida idea di cosa sia effettivamente un tornado.
Questa è una classica immagine di una tromba d'aria che si si sviluppa nel deserto degli Stati Uniti. Foto come questa sono il risultato di ore, se non giorni, di lavoro di quelli che gli americani chiamano storm chaser, cacciatori di tempeste. Costoro vanno all'inseguimento di qualsiasi fenomeno meteorologico di rilevante importanza, come uragani e tempeste di fulmini, e si concentrano spesso sui tornado, in quanto sono tra i fenomeni più difficili da localizzare e fotografare.
Raramente la caccia ha lo scopo di ricerca scientifica: sono pochi gli storm chaser coinvolti in progetti universitari o di istituti meteorologici. La maggior parte di tratta di semplici appassionati di fotografia che hanno dedicato il loro interesse principale a questi particolari fenomeni. Sarà la voglia di avventura, più che l'hobby fotografico, che li porta a guidare per miglia e miglia tra gli stati americani, con il rischio spesso di concludere la loro giornata a mani vuote. Nonostante ciò questi cosiddetti "amatori" sono dotati spesso di apparecchiature di rilevamento sofisticatissime, e per perseguire il loro interesse si erudiscono di tutte le nozioni tecnico-scientifiche in campo meteo che gli occorrono. Sono altresì qualificato nel primo soccorso, e spesso portano aiuto alle vittime dei tornado ai quali danno la caccia.
Ma come si formano i tornado? Senza addentrarci in aspetti troppo tecnici, sintetizziamo in parole povere: è un incontro tra correnti ascensionali e discensionali in particolari condizione di pressione e temperatura, che sono poi quelle che si verificano durante il formarsi di una tempesta. Si originano per lo più dagli strati bassi dei cumulonembi, e a seconda della loro distanza dalla terra, possono raggiungere altezze che vanno dalle centinaia di metri a oltre un chilometro.
Tra i tornado più distruttivi della storia viene ricordato il Tri-State Tornado che il 18 marzo 1925 percorse 352 km tra Missouri, Illinois e Indiana, per 3,5 ore, alla velocità massima di 117 km/h: una distanza, una durata e una velocità record. Così come il numero di vittime, che lo hanno reso il più micidiale nella storia degli Stati Uniti: 695 morti. Il più mortale in assoluto è stato il Daultipur-Salturia nel Bangladesh, che il 26 aprile 1989 fece quasi 1300 vittime. In Italia il tornado più tragico è stato la "Tromba del Montello" verificatosi nel comune di Volpago del Montello il 24 luglio 1930: uccise 23 persone.
Non esistono solo tornado terrestri: le cosiddette trombe marine si generano su mari, lagune e laghi. Di minore intensità, ma non per questo meno pericolose, sono una minaccia per le imbarcazioni, che non possono prevedere i loro spostamenti. Sono un fenomeno molto diffuso nel Mediterraneo, dove si osservano spesso sulle coste laziale, ligure, abruzzese, toscana e friulana. Si pensa che siano la causa delle mitiche piogge d'animali, narrate in numerosi episodi leggendari e che ancora oggi accadono: dalle superfici d'acqua preleverebbero animali come pesci e rane, per portarli fin sulle nuvole e poi farli riprecipitare assieme alle piogge a miglia di distanza. A volte gli animali sopravvivono, altre sono congelati in blocchi di ghiaccio (perché negli alti strati dell'atmosfera la temperatura è sempre inferiore allo zero), altre addirittura ricadono a brandelli, a testimonianza della violenza delle correnti atmosferiche che si generano a quelle altezze. La forza di Madre Natura è sempre insuperabile.
[Tutte le foto dell'articolo sono del cacciatore di tempeste Niccolò Ubalducci]