Le gole del Calore: la bellezza selvaggia del Cilento
Siete alla ricerca di un'esperienza avventurosa immersi nella magia nella natura? Oggi vi presentiamo un luogo davvero incredibile che si trova nel Cilento: le Gole del Calore. Cascate, ponti delle meraviglie e natura rigogliosa sono alcune delle cose che potrete ammirare da vicino durante un’escursione sul Fiume Calore. Le Gole del Calore si trovano più o meno ad un’ora e trenta minuti da Casal Velino e sono considerate una delle perle più belle del Cilento.
L'oasi delle Gole del Calore
Le Gole del Calore sono un’oasi naturalistica considerata un gioiello di inestimabile valore nel Cilento. Il Fiume che da il nome alle Gole nasce nei monti Cervati ed attraversa tutta la zona sud della Campania fino ad unirsi con il Sele nella zona di Paestum. Il Fiume Calore durante il suo cammino sembra animare le zone che attraversa creando degli angoli naturali mozzafiato. Uno dei borghi toccati dal fiume che merita di essere visitato è Felitto. Qui incantevoli sono il Ponte Medievale di Magliano e quello di Pietra Tetta, che sovrasto l’acqua limpida del fiume. Quest'ultimo si è formato secoli fa a seguito di una frana, e composto di enormi massi incastrati l’uno sull'altro e sospesi a pochi metri dal fiume.
Per gli amanti della natura l’attrazione più bella è quella delle Gole del Calore, che sono 5 incisioni incastonate in una profonda vallata a picco sul fiume e costituiscono un paesaggio ancora integro nella sua selvaggia bellezza. Nella’area si può praticare trekking, cicloturismo e la canoa, ma anche semplicemente rilassarsi godendo del silenzio della vallata. L’Oasi WWF delle Gole del Calore è il luogo ideale anche per chi è appassionato di bird watching. Inoltre, nei mesi di luglio e agosto è possibile effettuare un’escursione guidata in pedalò.
Escursione nelle Gole
Il Fiume Calore durante il suo corso attraversa una natura spettacolare. Il sentiero delle Gole del Calore è un anello di 8,8 chilometri che dall'Oasi di Remolino, a Felitto, costeggia per 5,5 chilometri il fiume fino al ponte medievale, e da qui un sentiero più interno fino al punto di partenza. Si parte da quota 230 metri e si arriva, nel primo tratto, oltre i 400 metri d’altezza. L’alternanza di sali e scendi, spesso ripidi, rende il percorso dinamico e piacevole da percorrere. I numerosi scalini di roccia e di legno aiutano nello sforzo, e le panchine che si incrociano lungo le salite permettono di riposarsi un po e godersi l’atmosfera del bosco.
Scegliendo la strada per Remolino troverete anche un'area attrezzata. Il borgo è molto bello e da vedere sono soprattutto il Ponte Medievale di Magliano ed a quello di Pietra Tetta. Qui è possibile anche fare il bagno, infatti, grazie ad uno sbarramento artificiale, il corso del fiume in questo punto rallenta offrendo ai visitatori una piscina naturale strepitosa. Il ponte di Pretatetta è un arco naturale che si è formato in seguito alla frana di enormi massi caduti dal monte che sovrasta le gole e incastratosi fra le due sponde del fiume. Il masso centrale del ponte di pietra ha la forma di una pera, di una tetta, da qui probabilmente l’assonanza con il nome. Seguendo il percorso alla sinistra del fiume si incontra la grotta di Bennardo dove si apre uno scorcio panoramico molto suggestivo delle gole viste dall'alto. La grotta di Bennardo è una piccola costruzione in pietra che risale agli inizi dell’ottocento e che fu pensata come rifugio dai briganti per sfuggire alla legge. Abitata successivamente, agli inizi del novecento, da un eremita di nome Bennardo, viene chiamata appunto grotta di Bennardo in memoria del suo ultimo abitante. La grotta conserva ancora i resti del forno, di una piccola cavità nella roccia usata per conservare i cibi sotto sale, due piccole stanze e l’arco del portale di ingresso. Il ponte medievale di Felitto è possibile visitarlo dal sentiero che scende dal centro storico, oppure partendo dalla diga dismessa in località Remolino e seguendo la traccia del canale che portava l’acqua alla centrale idroelettrica.
Durante l'escursione ammirerete alte pareti rocciose a strapiombo sul fiume, ma non solo, lungo il cammino si incontrano boschi dalla vegetazione più varia, intervallati dalla macchia mediterranea. Anche se la vera star dell'oasi è la lontra, che si aggira fra queste gole che le offrono dimora e riparo. Degne di nota sono le marmitte dei giganti, particolari conformazioni assunte dalle pareti calcaree, generate, nel corso dei secoli, dall'azione erosiva prodotta dallo scorrere delle acque del fiume. Il fenomeno che crea le marmitte dei giganti si forma col passare degli anni e, soprattutto, d’inverno quando ci sono le piene. L’acqua gira su se stessa formando dei mulinelli che scavano le rocce formando questi buchi e che rendono il paesaggio molto suggestivo e affascinante.