309 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Le leggende del Lago infernale di Pilato

L’ambiente incontaminato del Monti Sibillini ospita il meraviglioso Lago di Pilato. Lo specchio d’acqua è situato sulla cima del Monte Vettore, nel comune di Montemonaco, in provincia di Ascoli Piceno. Il lago, oltre alla sua incredibile bellezza, è ancora oggi avvolto da un alone di mistero e leggende.
A cura di Stefania Lombardi
309 CONDIVISIONI
Lago di Pilato sui Monti Sibillini.
Lago di Pilato sui Monti Sibillini. Foto di Vittorio Staffolani

Tra i Monti Sibillini si trova uno specchio d'acqua speciale che forse non tutti conoscono. Il lago di Pilato è situato a circa 2000 metri di altezza sulla cima del Monte Vettore in provincia di Ascoli Piceno. Questo lago è uno dei pochi specchi d'acqua glaciali di tipo alpino dell'Appennino, ma non solo, è anche l'unico lago naturale delle Marche. Il lago di Pilato è speciale sia per la sua bellezza, è formato da due specchi d'acqua simmetrici che in estate diventano comunicanti, ma anche per le leggende che nasconde.

Le leggende del lago di Pilato

Lago di Pilato visto da Cima del Lago
Lago di Pilato visto da Cima del Lago. Foto di Marcosibillini97

Il fascino del Lago di Pilato è alimentato anche dalle numerose leggende che gli ruotano intorno. Secondo una storia tramandata da secoli nelle acque del lago si trova il corpo di Ponzio Pilato, da qui il nome che gli è stato attribuito. Il celebre governatore romano della Giudea, che lasciò che Gesù fosse crocifisso lavandosene le mani, fu lasciato alla sorte di un carro guidato da due tori infiurati. Durante il tragitto da Roma ai Monti Sibillini, il carro cadde nel lago. Da questa storia deriva la credenza che gettare sassi all'interno del lago possa risvegliare l'anima di Ponzio Pilato e portare terribili tempeste.

Le altre leggende legate al lago provengono dal medievo e sono legate a racconti di streghe e negromanti. Si pensava, infatti, che il lago di Pilato fosse infestato da demoni. A queste oscure presente venivano attribuiti gli strani fenomeni naturali che si verivicavano, vale a dire l'innalzamento e l'abbassamento improvviso del livello dell'acqua ed i frequenti terremoti. La parte di terra che, in inverno, divide il lago è detta isola del Diavolo ed è il luogo in cui i negromanti si riunivano per invocare il demone. Quest'ultimo si manifestava e prestava la sua opera in cambio dell'anima del Negromante. Per questo motivo ogni anno gli abitanti di Norcia sceglievano un delinquente e lo facevano gettare nel lago come tributo ai demoni contro le calamità naturali.

Come visitare il lago

Lago di Pilato e Pizzo del Diavolo
Lago di Pilato e Pizzo del Diavolo. Foto di Marcosibillini97

Se siete amanti dell'escursionismo per visitare il lago potrese intraprendere un avventuroso trekking che vi porterà alla scoperta di un bellissimo ambiente naturale. La salita che conduce al lago è abbastanza impegnativa. Sono stati individuati tre percorsi che possono essere attraversati per giugnere al lago. Il primo parte da Foce, frazione di Montemonaco, comune dove si trova il lago. Il percorso continua lungo Valle della Gardosa, fino ad un boschetto con ripidi tornandi, definiti "Svolte". Da questo punto si risale verso la valle del lago. Questo tragitto ha una durata di circa tre ore. Il secondo sentiero parte dal comune di Arquata del Tronto, seguendo il percorso che conduce fino alla cima del Monte Vettore. Da qui il tragitto continua in discesa fino alla valle del Lago. L'ultimo tracciato, il più lungo, attraversa Castelluccio, Capanna Ghezzi e Forca Viola.

E' bene sottolineare che fare il bagno nel lago è severamente vietato, non perchè sia pericoloso o inquinato, ma per proteggere l'ecosistema che custodisce. In particolare nel lago di Pilato vive un gamberetto endemico di colore rosso che nuota all'indietro con la pancia all'insù. Per salvaguardare questa specie e non rischiare di rompere le sue uova è d'obligo mantenersi a 5 metri di distanza dalle sponde del lago.

309 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views