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Lo spettacolo di Isola del Liri: una cascata nel cuore della città

Con la sua splendida cascata in pieno centro cittadino, a Isola del Liri si respira un’atmosfera romantica e suggestiva. Ecco perché visitare il piccolo borgo laziale.
A cura di Angela Patrono
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Il dolce scroscio delle acque solletica l'udito come una melodia angelica, forse proveniente da un'altra dimensione. Una meravigliosa cascata precipita con fragore davanti ai nostri occhi, incorniciata da un panorama verdeggiante. Tutt'intorno è un profluvio di vegetazione. Il verde domina sovrano in macchie di alberi secolari e cespugli, puntellati qua e là da costruzioni storiche. Non siamo in un sogno visionario: questo scenario fiabesco si trova a Isola del Liri, borgo in provincia di Frosinone. Il comune sorge proprio all'interno di una piccola isola formata dal fiume Liri, nel tratto in cui si biforca in due bracci che formano due splendide cascate: la Cascata Grande e la Cascata del Valcatoio. Con il suo salto di 27 metri, la Cascata Grande conquista il primato per la cascata più alta d'Europa all'interno di un centro abitato. Si tratta di un paesaggio unico al mondo, una felice compresenza di due contesti diversi, quello naturale e quello urbano. La sua atmosfera romantica concilia l'ispirazione artistica e regala attimi di puro incanto.

Isola del Liri - Foto Wikimedia Commons
Isola del Liri – Foto Wikimedia Commons

Arroccato su uno sperone di roccia troneggia il Castello Boncompagni-Viscogliosi. La costruzione si trova esattamente nel punto in cui il fiume Liri si divide nelle due biforcazioni che danno origine alle cascate. Il Castello di Isola del Liri, oggi monumento nazionale, ospita al suo interno varie testimonianze della storia ciociara. Le prime notizie risalgono al 1004: un gruppo di monaci di Montecassino ricevettero in dono da re Raniero alcune rozze costruzioni che adibirono a luoghi deputati alla preghiera e al raccoglimento. Nel XV secolo il castello divenne sede del Ducato di Sora. Il primo duca a prenderne possesso fu Leonardo della Rovere, nipote del papa Sisto IV; a quei tempi il castello comprendeva unicamente l'ala nord sottostante alla torre. Alla morte di Leonardo, il castello passò a Giovanni della Rovere, imparentato con Federico da Montefeltro. Successivamente, nel 1579, papa Gregorio XIII comprò l'intero Ducato di Sora per favorire il figlio Jacopo, che venne investito duca l'anno successivo. Con l'avvento di Jacopo Boncompagni il castello venne ampliato e abbellito ulteriormente. Nel XVII secolo, ad esempio, venne edificata nel giardino una cappella a pianta circolare, oggi dedicata alla Madonna delle Grazie. In seguito all'assedio del 1799, il maniero subì un lungo periodo di abbandono. Fu l'ing. Viscogliosi, nel 1924, ad acquistare il sito e riportarlo all'antico splendore.

Il castello vanta splendidi saloni affrescati. La Sala delle Rondinelle è decorata con episodi del Vecchio Testamento. Gli affreschi vennero eseguiti nell'ultimo decennio del Cinquecento, ma l'ambiente risale almeno al XV secolo. Nella Sala dei Diciotto Paesi sono invece presenti degli altorilievi in stucco con i centri principali del Ducato di Sora. Il luogo offre un panorama incantevole poiché si affaccia direttamente sulla cittadina. La terrazza sulla cascata, in particolare, è un vero spettacolo. La Torre di origine medievale domina il cortile e risulta particolarmente suggestiva con l'illuminazione notturna, mentre il meraviglioso parco offre scorci panoramici sulla splendida Cascata Grande. Tuttavia, essendo una proprietà privata, il castello è visitabile solamente durante eventi speciali come la giornata FAI, mentre alcune sale possono essere affittate per matrimoni, ricevimenti, meeting o manifestazioni di carattere culturale.

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