Lo spettacolo di Las Lajas, la chiesa sospesa sull’abisso
Vederlo sorgere lì sullo strapiombo, come una visione mistica, regala un brivido speciale. Un senso di commozione scuote l'animo nel contemplare questo prodigio di ingegneria che non sembra concepito da una mente umana. Eppure il Santuario di Las Lajas sorge in tutto il suo splendore sul canyon del fiume Guaitara, tra le Ande colombiane, nei pressi della cittadina di Ipiales. C'è chi la definisce la chiesa più bella del mondo: in effetti questo luogo immerso nella natura ha un fascino ineguagliabile. La cattedrale si erge a 100 metri dal livello del fiume, mentre un ponte alto 45 metri collega la chiesa al lato opposto del canyon.
Ad alimentare il fascino del luogo è il connubio perfetto di elementi naturalistici e architettonici: le guglie svettanti verso il cielo, il maestoso rosone, la gola profonda, il fiume e la cascatella che scorre dal dirupo. L'attuale edificio dalle forme neogotiche risale al XX secolo, anche se i resoconti del frate Juan de Santa di Gertrudis, che visitò la regione meridionale del Nuovo Regno di Granada tra il 1756 e il 1764, riportano l'esistenza di una piccola chiesa a strapiombo sul canyon.
Il santuario è dedicato alla Madonna del Rosario, oggetto di devozione da parte di pellegrini che giungono perfino dall'Ecuador, il cui confine dista appena 7 km da Ipiales. La leggenda narra che il 15 settembre 1754, durante un violento nubifragio, una donna amerindia, María Mueses de Quiñones, si rifugiò con la figlia sordomuta in un anfratto lungo il sentiero che costeggiava le pareti del canyon, composte da pietre piatte e larghe (lastre, ossia lajas, da cui il nome del santuario). All'improvviso una lastra di pietra si illuminò colpita da un fulmine, rivelando l'immagine della Madonna. La bambina indicò il prodigio e riacquistò subito l'uso della parola. Inizialmente la storia venne ritenuta poco verosimile e bollata come un'invenzione, poi un vecchio cieco iniziò a girare di villaggio in villaggio dicendo di voler raccogliere fondi per la costruzione di una cappella nel luogo del miracolo. Da allora la chiesa è meta di pellegrinaggio da parte di una moltitudine di devoti e il sentiero è tappezzato da un'infinità di ex voto per grazia ricevuta.
La primissima struttura era edificata in legno e paglia. Seguirono diverse riedificazioni: a fine Settecento venne realizzato un piccolo ampliamento in mattoni, mentre nel 1802 venne costruito un santuario di dimensioni maggiori, che venne collegato al lato opposto del canyon attraverso un ponte. L'interno, suddiviso in tre navate, è realizzato in marmo bianco e grigio, secondo i principi dello stile neogotico. Mosaici e vetrate colorate attirano lo sguardo, mentre nell'abside scolpito nella roccia troviamo l'effigie della Madonna, collocata sull'altare e dipinta da un artista anonimo. In più, alla base della chiesa si trova una cripta romanica a tre navate coperta con volte a botte in struttura in pietra, dedicata al Sacro Cuore di Gesù. Il santuario è raggiungibile in autobus dal centro di Ipiales; una corsa andata e ritorno costa 1,5 euro.