Manifattura Tabacchi, il volto contemporaneo di Firenze
Firenze non è solo Uffizi e Cupola del Brunelleschi: oltre la cortina del grande e illustre passato rinascimentale c'è una realtà contemporanea in continuo fermento, che merita di essere scoperta e valorizzata. Nell'attuale contesto fiorentino, fulcro di innovazione e sperimentazione creativa è Manifattura Tabacchi: una ex fabbrica di sigari in disuso dal 2001, oggi divenuta sede del più grande progetto di rigenerazione urbana di Firenze e uno dei più grandi di Italia. L'area, un complesso di 16 edifici industriali, è situata in via delle Cascine 33-35, nei pressi del Parco delle Cascine, il polmone verde di Firenze: posizione strategica per uno spazio che punta sulla sostenibilità, come dimostra il successo di God is green, il festival dedicato al rapporto uomo-natura ideato e prodotto da Manifattura, giunto alla sua seconda edizione lo scorso settembre.
Il progetto di recupero dell'ex fabbrica è iniziato nel 2016. Sebbene ancora in via di riqualificazione, il complesso è già perfettamente funzionante grazie a un suo “prototipo”, l'edificio B9, aperto tutti i giorni per dare ai visitatori un assaggio di ciò che li attende. A ottobre 2019 è stato completato l'edificio B6 che a partire da gennaio 2020 ospiterà oltre 800 studenti internazionali del Polimoda, prestigiosa scuola di moda fiorentina.
A giugno 2021 sarà la volta della Factory, che vedrà la presenza di concept store, atelier, laboratori e spazi espositivi. Il progetto dell'edificio B9, curato dallo studio fiorentino Q-bic, ha comunque voluto preservare la struttura originaria dell'ex fabbrica, creando così un ambiente piacevolmente underground. Gli spazi aperti al pubblico oggi consistono in 4 atelier e 4 laboratori allestiti ad hoc, uno spazio eventi multifunzionale/club, un co-working, un bistrot, uno spazio degustazione di birra artigianale e un cortile esterno attrezzato con palco per spettacoli e area verde con orto biodinamico e children's garden. Nel corso dell'anno si tengono numerosi appuntamenti aperti a tutti, come mostre d'arte, laboratori e corsi per adulti e bambini, eventi culturali e di enogastronomia.
Ampio spazio è dedicato ai maker: Mòno e Canificio, restauratori contemporanei specializzati nell'arredamento vintage e nel modernariato; Duccio Maria Gambi, designer fiorentino; Mani del Sud, produttori di cravatte e papillon dal taglio unico e raffinato; SuperDuperHats, brand di maker cappellai la cui clientela è composta da star internazionali del calibro di Jovanotti e Ben Harper; Baba Ceramics, esperti di home decor.
L'attenzione alla sostenibilità è messa in risalto in un progetto come Fabbrica dell'Aria, installazione di verde indoor che combina botanica e design per ridurre l'inquinamento negli ambienti interni. Il progetto è stato ideato dal Prof. Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale e PNAT, spin-off accademico dell’Università degli Studi di Firenze, sfruttando la capacità naturale delle piante di assorbire e ridurre gli agenti inquinanti atmosferici.
Anche l'offerta enogastronomica si presenta variegata: Bulli & Balene è un bistrot che propone in chiave rivisitata lo spirito del bacaro veneziano, il bar di Soul Kitchen offre cocktail e vini bio, mentre il Birrificio Valdarno Superiore presenta il meglio delle birre artigianali ad alta fermentazione ispirate al territorio.
Tra artigianato e design, enogastronomia e laboratori creativi, la formula si rivela vincente e attrattiva. Lo scopo è infatti quello di creare un nuovo quartiere che delinei Firenze da una prospettiva non scontata e immersa nella contemporaneità. Uno spazio condiviso per la partecipazione collettiva di cittadini e creativi di ogni tipo, in grado di forgiare il volto contemporaneo della città grazie alla mescolanza di innovazioni, talenti e sperimentazioni artistiche. A riprova che l'arte è un potente motore trainante, Manifattura Tabacchi ha avviato il progetto delle Residenze d'artista, giunto alla sua seconda edizione e curato dallo storico dell'arte Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento: sei artisti emergenti, guidati da due tutor, lavorano per sei mesi negli edifici dismessi del complesso industriale.
Un'altra interessante iniziativa è il Toast Project Space: un tempo gabbiotto della portineria, è oggi uno spazio riservato ai creatori di arte contemporanea. Fondato nel 2019 dall'artista Stefano Giuri, offre uno spazio indipendente ai giovani artisti emergenti che possono operare nella più totale libertà espressiva: fino al 12.01.2020 si segnala la mostra dell'artista Lek M. Gjeloshi dal titolo HURACÁN, dedicata alla supersportiva della Lamborghini donata alla Polizia di Stato italiana. Ma l'arte visiva non è l'unica a essere valorizzata: per gli amanti della musica c'è LoudLift, singolare cabina di registrazione a gettoni. Grazie a questo progetto, ideato sotto la direzione artistica di Matteo Gioli, chiunque può provare l'ebbrezza di incidere la propria traccia audio di 4 minuti e vedersela recapitare immediatamente su chiavetta USB o dopo qualche settimana se si opta per il vinile. L'ennesima conferma per un ambiente aperto alla collettività e alla pluralità di voci, dove ciascuno, nel suo piccolo, è chiamato ad aggiungere un altro importante tassello al nuovo volto di Firenze.