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4 miti da sfatare sui viaggi nei mesi invernali

La neve è bella, offre l’opportunità di giochi divertenti, ma per il viaggiatore può voler dire anche dover affrontare tante seccature. Ma è davvero così, oppure siamo vittime dei luoghi comuni?
A cura di Redazione Viaggi
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L'estate che lascia le strade asciutte e ben illuminate è finita, per molti ancora prima di cominciare. Andando incontro all'inverno, alcuni viaggiatori già pensano alla seccatura di una guida con la neve ai margini della strada, alla difficoltà delle mete di montagna e agli obblighi che sembrano moltiplicarsi anche sulle strade principali. Fermo restando che guidare con prudenza è un dovere valido per tutte le stagioni, il tempo uggioso dell'inverno sembra suggerirci difficoltà e pericoli ben maggiori di quelli reali. Quindi, mani sul volante, pneumatici invernali, ma via il malumore, perché questi sono i principali quattro miti da sfatare sulle difficoltà di chi viaggia in inverno:

1. La neve fa perdere più tempo

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La neve può portare un po' di apprensione nei viaggiatori, ma basti ricordare un dato diffuso dall'Istituto di ricerca sugli incidenti stradali (VUFO) dell'Università di Dresda dopo uno studio condotto su 12.000 incidenti verificatisi in 12 anni: solo il 5% degli incidenti accade su strade innevate, circa il 33% su strade bagnate. E' interessante notare, quindi, che la maggior parte degli incidenti si verifica su fondi stradali asciutti, sebbene incidano comunque le basse temperature: pneumatici estivi su strade non bagnate ma con temperature entro i 6° C allungano sensibilmente i tempi di frenata. Gli pneumatici invernali, dunque, permettono di procedere con più sicurezza anche in assenza di neve e pioggia.

2. Gli pneumatici invernali servono solo sulla neve

Ci ricolleghiamo a quanto suddetto: montare pneumatici invernali offre prestazioni eccezionali non solo sulle strade imbiancate. Se è vero che proprio su questi fondi stradali dimezziamo lo spazio di frenata è vero anche che otteniamo risultati simili sul ghiaccio e sul bagnato. Un test realizzato da TÜV SÜD nel 2013 su pneumatici 205/55 16 H a temperature tra -12 e -7 °C da una velocità di partenza di 30 km/h si arriva all'arresto in 26 metri contro i 46 di pneumatici da asciutto; ad 80 km/h, con una temperatura compresa tra 4 e 6° C, lo spazio di frenata si riduce di 4 metri rispetto ai pneumatici estivi.

3. Con gli pneumatici invernali si va più lenti

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La caratteristica principale di questi pneumatici è l'aderenza. Il loro segreto è tutto lì: è grazie alla maggiore presa garantita da queste gomme che rischiamo di meno ed è sempre grazie a questa capacità che acceleriamo più velocemente. L'aderenza è tre volte maggiore di quella dei pneumatici estivi e per questo l'energia scaricata sulle gomme non si disperde e si accelera di più. Non che si debba fare una corsa, per carità, ma non è mica male sapere di poter raggiungere la meta del nostro viaggio qualche minuti prima!

4. Faccio solo viaggi brevi, mica ho bisogno di pneumatici invernali…

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Sbagliato! Se facciamo viaggi brevi, probabilmente è perché dobbiamo massimizzare il po' di tempo che abbiamo a disposizione. Ebbene, sarebbe il caso di non impegnarci in un viaggio eccessivamente stressante, interrogandoci sui tempi di frenata di uno pneumatico estivo sulla neve e sulla capacità della nostra auto di affrontare le pendenze. A proposito, secondo un test realizzato da TÜV SÜD nel 2013 su gomme 205/55 16 H a temperature tra -6 e -4 °C, un'auto che su fondo innevato accelera da 5 a 30 km/h perde aderenza su pendenze del 4% se monta pneumatici estivi, mentre quelli invernali possono affrontare con successo anche pendenze del 13%.

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