Montefiore Conca e la sua Rocca, custode di un amore senza tempo
Montefiore Conca sorge immerso in un dolce paesaggio collinare alternato ad aspri calanchi e circondato da boschi e campagne, con la riviera romagnola sullo sfondo. Teatro di leggende tragiche e romantiche, questo centro dell'entroterra riminese rientra nel circuito dei Borghi più belli d'Italia. Il luogo visse la maggiore fioritura tra il Medioevo e il primo Rinascimento sotto la dominazione dei Malatesta, signori di Rimini. La potente famiglia guelfa imperversò tra il Trecento e il Quattrocento, poi spodestata dai Montefeltro, signori di Urbino.
A dominare questo piccolo gioiello è l'imponente Rocca malatestiana, sorta con funzioni difensive intorno al XIV secolo ma poi ampliata in funzione di residenza e successivamente ristrutturata da Sigismondo Pandolfo nei primi decenni del XV secolo. Il castello rimase sotto il dominio dei Malatesta fino al 1458, per poi venire occupato da Federico di Montefeltro. Divenuto proprietà della Chiesa, tra il 1500 e il 1503 divenne dominio di Cesare Borgia e nei due anni successivi passò nelle mani dei Veneziani. Nel 1514 fu concesso dal papa in feudo al principe macedone Costantino Comneno, nel 1517 a Lorenzo di Piero de’ Medici, nel 1524 ancora al Comneno.
Durante la recente campagna di restauro sono pervenuti numerosi reperti, tra cui bicchieri, bottiglie, attrezzi da lavoro, armi e maioliche pregiate, così come resti di affreschi del XIV secolo del pittore bolognese Jacopo Avanzi. Ma soprattutto è emersa una storia che attendeva di essere raccontata da 640 anni. Una storia così romantica e tragica da sconfinare nella leggenda, ricordando a tratti quella di Paolo e Francesca, amanti di dantesca memoria, il cui amore si consumò non distante da qui. La Rocca di Montefiore Conca fu lo scenario di un amore vero, puro e appassionato, che vide protagonisti la giovane Costanza Malatesta e il lanciere tedesco Ormanno. Le stanze del castello sembrano ancora celebrare questo sentimento rimasto intatto dopo 640 anni. Lei, figlia dell’Ungaro Malatesta, signore di Montefiore, rimasta vedova giovanissima, iniziò una relazione con Ormanno. Ma Galeotto, il prozio di lei, non vedeva di buon occhio il loro rapporto e assoldò un sicario che assassinò gli amanti colti sul fatto. Tuttavia il vero amore sopravvive al tempo e oggi c'è chi giura di aver visto i fantasmi dei due innamorati aggirarsi per le sale del castello. Vari sono gli eventi e le rievocazioni storiche organizzate per celebrare questa coppia, la cui storia, per la gioia dei più romantici, è stata immortalata in un libro, "Il Biancospino" di Nadia Fabbri. L'atmosfera magica è intensificata dall'imponente Rocca con i suoi meravigliosi scorci panoramici, che spaziano dalle coste della Riviera romagnola fino alla Repubblica di San Marino.
All'interno del borgo troviamo un piccolo gioiello come il Teatro comunale Malatesta, oltre a numerosi edifici di culto: la Chiesa di San Paolo dall'architettura trecentesca, con un crocifisso ligneo di scuola riminese del XIV secolo, un affresco della Madonna con Bambino e angelo di Bernardino Dolci (XV secolo) e la pala della Madonna della Misericordia di Luzio Dolci (XVI secolo). Degna di nota anche la Chiesa dell'Ospedale della Misericordia con un interessante ciclo di affreschi attribuito ai durantini Bernardino e Ottaviano Dolci, che illustra scene della resurrezione dei morti, del giudizio, dell’inferno e paradiso. Un'altra importante chiesa è il Santuario di Bonora, a breve distanza dal borgo, con l'immagine miracolosa della Madonna del Latte. Nei dintorni di Montefiore Conca si possono seguire inoltre vari percorsi naturalistici partendo dal vicino borgo di Gemmano per raggiungere le Grotte di Onferno, suggestive cavità di origine carsica, ma anche il Parco Naturale di San Bartolo, ricco di flora e fauna.