A Milano gli addobbi cadono sui passanti (VIDEO)
Se Natale non colora di bianco tutte le città, sicuramente illumina tutti i luoghi, dai paesini di montagna fino alle metropoli. Passata l'Immacolata, ecco che fuoriescono luci colorate e pendono addobbi natalizi di diverso genere sia dalle case che dalle strade. C'è poco da fare: la fisionomia dei luoghi che siamo abituati a vivere sembra cambiare radicalmente, tanto che sarebbe lecito immaginare che la festa del Santo Natale sia in realtà quella dell'energia elettrica.
Parte dell'immaginario riguardante alcune città, del resto, si lega proprio al Natale, laddove la tv trasmette spesso film in cui Parigi, ad esempio, appare innevata e ricolma di luminarie. Ecco che allora proprio quelgi addobbi iniziano ad assumere un significato anche turistico del tutto particolare. Certamente laddove risplende più forte e colorata, la luce indica le vie più commerciali delle città e, per certi versi, anche i monumenti più importanti.
Non è un caso se a livello nazionale ed internazionale si è aperta una sorta di competizione per l'albero di Natale più grande ed artistico. Si tratta dell'icona stessa del Natale moderno, sia in quanto luogo ai cui piedi si raccolgono i regali, sia in quanto ad addobbi e luci. Ad esempio a Gubbio, gradevole cittadina medievale in Umbria, è stato riprodotto l'albero di Natale disegnando sul costone di una collina l'immagine dell'abete. Nelle singole metropoli italiane, invece, si allestiscono giganteschi alberi nelle piazze e gallerie principali. In alcuni casi si arriva anche al caso politico.
Da simbolo della festa, ad icona commerciale e turistica, in questo Natale l'albero e le luminarie diventano a Milano anche elemento di contenzioso politico, dopo il crollo di un addobbo di swarowski su una signora settantunenne. Come raccontato anche nel video su Youtube, un gigantesco cuore argentato ha così colpito la signora che ha riportato un trauma cranico e la frattura del setto nasale. Si scatena la polemica, con il Pd critico nei confronti dell'assessore Cadeo: "Troppe luminarie per accontentare gli sponsor".