È uno dei palazzi tedeschi più famosi. Ma non siamo in Germania
Se siete mai stati a Dresda avrete avuto modo di ammirare alcuni tra i palazzi storici più belli della Germania. Tra questi, uno dei più famosi è lo Zwinger: un bellissimo complesso architettonico settecentesco, considerato una delle massime espressioni del barocco tedesco. Il palazzo, come tutta la città, ha subito pesanti danni a causa dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. E, come tutta la città, è stato ricostruito pezzo dopo pezzo dalle sue macerie, ritornando al suo splendore originale. Oggi è una delle attrazioni più frequentate della Germania, grazie alle sue esposizioni museali permanenti. Tra queste una pinacoteca, e una collezione di porcellane cinesi e giapponesi.
Bene. Quello di cui vi vogliamo parlare, però, non è lo Zwinger. E quello che vedete in foto d'apertura, e nelle successive, non è lo Zwinger. Anche se gli assomiglia molto. Perché si tratta di una riproduzione perfetta. E si trova in un paese insospettabile. Non siamo neanche in Europa, ma molto più lontano. Siamo infatti in Giappone. E quello che vedete è il Parco di porcellane di Arita.
Foto da Wikimedia Common
Immaginate di camminare per la tipica campagna giapponese. In questo caso quella della prefettura di Saga. Di tanto in tanto visitate un tempio buddhista, fate le foto ai Torii, e godete della vista di qualche antico castello feudale. Improvvisamente spunta di fronte ai vostri occhi questo gioiello del barocco mitteleuropeo. Qualcosa di totalmente straniante e fuori dal contesto.
Eppure la presenza di questo luogo ha più senso di quanto non ci si aspetti. Perché questo lato della prefettura di saga è particolarmente famoso per la produzione di ceramiche e porcellane. In particolar modo le città di Karatsu, Imari e Arita. E qual è una delle esposizioni dello Zingwer di Dresda? Una collezione di porcellane giapponesi. Per cui questa riproduzione rende un doveroso omaggio a un monumento storico che ospita un pezzo di estremo Oriente in Europa. Ma allo stesso tempo sembra anche voler ribadire l'origine della manifattura di quelle che sono pregiate opere d'arte.
[Foto dal blog Dynamic Soarer]
E lo fa con grande stile. Non solo il palazzo di Arita è una perfetta riproduzione di quello di Dresda. Anche i giardini al suo interno sono curati in stile europeo. Al suo interno il palazzo ospita, come ci si può aspettare, una collezione della produzione più raffinata della prefettura. Intendiamo quella storica: pezzi risalenti al secondo periodo di esportazione, che andava dall'era dello shogunato Tokugawa al regno dell'imperatore Meiji. Si possono trovare pezzi vecchi di quattrocento anni come un piatto del valore di oltre un milione di yen, ovvero una cifra superiore a 700.000 euro. Non la classica tazza da te del mercatino delle pulci insomma.
C'è spazio anche per la produzione europea, quasi come dimostrazione di mutuo rispetto. In effetti tutto il complesso è un enorme parco a tema dedicato alla porcellana, come il nome lascia intendere. Si può persino essere parte attiva del processo di produzione grazie al laboratorio dove si possono creare e dipingere le proprie ceramiche da portare a casa come souvenir. Inoltre è possibile visitare al suo interno un antico kiln, ovvero un enorme forno per la cottura della ceramica.
[Foto da Visit Kyushu]
Una visita al Parco di porcellane di Arita può diventare anche una gita di un'intera giornata. Oltre alle attività dedicate alle porcellane (con l'immancabile negozio di souvenir), vi è anche una piccola fabbrica di sake, dove si possono assaggiare diverse varietà della bevanda alcolica giapponese per eccellenza. Inoltre vi sono diversi ristoranti dove mangiare, e offrono sia specialità asiatiche che occidentali. Vi sono anche un caffè e una pasticceria.
Ma è l'intera città di Arita che si può definire un parco a tema tutto dedicato alle porcellane. Praticamente tutti i musei del luogo sono dedicati a quest'arte antica, e la produzione non ha mai conosciuto sosta nel corso dei secoli. In occidente queste porcellane sono conosciute come Imari, dal nome del porto da cui venivano spedite tra il XVII e il XVIII secolo. In Giappone invece sono chiamate col nome di Arita-yaki, ovviamente dalla principale città manufatturiera.
[Foto da Visit Kyushu]
Per arrivare ad Arita occorre prendere un collegamento diretto in treno da Fukuoka. Il parco è a soli 8 minuti di taxi dalla stazione. È aperto tutti i giorni dalle 9 alle 21. L'ingresso nella struttura all'aperto è totalmente gratuito, mentre per visitare il museo si deve pagare un biglietto di 500 yen, poco meno di 4 euro.
[In apertura: foto da Panoramio]