Il crollo della Casa dei gladiatori a Pompei è una vergogna. Istituzioni e partiti a caccia di colpevoli [VIDEO]
Dei gladiatori di Pompei cadrà la memoria, così come ne è crollata la struttura preposta al suo ricordo. Su Sandro Bondi, invece, piovono le accuse. Quanto è avvenuto negli scavi di Pompei, ovvero il crollo della Casa dei Gladiatori, ha scatenato prevedibili polemiche da parte dell'oppossizione politica. Il Pd, infatti, esorta il ministro a dare le dovute spiegazioni direttamente in Parlamento, mentre Rutelli, da ex ministro dei Beni Culturali, commenta l'accaduto paragonandolo a "ferite mortali all'immagine dell'Italia e al fatturato turistico nazionale".
Nello specifico la critica sembra rivolgersi più al Ministro dell'economia e delle finanze, che non a Sandro Bondi, dal momento che "Tremonti – seguita Rutelli – non si rende conto di quanto l'Italia pagherà i tagli sconsiderati ai finanziamenti per la tutela del patrimonio storico, artistico e architettonico". Lo spostamento della responsabilità politica del crollo nel giudizio dell'opposizione riflette quanto affermato dallo stesso ministro Bondi, che, sia prima che dopo la vicenda, aveva rilevato l'urgenza di nuovi fondi per il patrimonio culturale.
Sul crollo avvenuto ieri negli scavi di Pompei si è pronunciato lo stesso Presidente della Repubblica, che con parole nette ha classificato l'accaduto quale "vergogna d'Italia", ponendo inoltre l'accento anche sull'urgenza di individuare le responsabilità. Anche associazioni di categoria, come quella degli archeologi, accusano il ministro Bondi di curare maggiormente la promozione "commerciale" dei patrimoni, come nel caso degli oleogrammi utilizzati in Pompei viva, piuttosto che i problemi reali dei siti.
E proprio in riferimento ai "problemi reali", il collasso della casa dei gladiatori si accompagna – sempre sulle pendici del Vesuvio – a quello dell'emergenza rifiuti in Campania: come a sottolineare il disastro ambientale di oggi con il crollo della storia e dei miti di ieri.