Rocchette e Rocchettine: il mistero delle due fortezze gemelle
Rocchette e Rocchettine sono due insediamenti fortificati risalenti al XIII secolo e situati nel comune di Torri in Sabina (RI). Posti l'uno di fronte all'altro, i due castelli sono arroccati a strapiombo nella gola creata dal torrente L'aia, detto anche Imelle, affluente del fiume Tevere. Immersi nella natura più rigogliosa, creano un effetto davvero scenografico. Le rocche furono costruite in simultanea per proteggere l'arteria commerciale tra Rieti e la Valle del Tevere, ma dopo un lento declino vennero abbandonate nel XVII secolo. Anticamente erano chiamate Rocca Bertalda (Rocchette) e Rocca Guidonesca (Rocchettine).
Le prime notizie su Rocchette e Rocchettine risalgono al Medioevo. Le vicende storiche delle due rocche procedono in parallelo. Inizialmente i due castelli furono parte della diocesi di Sabina. In seguito passarono sotto il dominio diretto della Santa Sede; intorno al XV secolo furono occupate dalla famiglia Savelli e nel XVI secolo divennero un feudo degli Orsini. Molto diverso il destino delle due fortezze: Rocchette si è trasformato in un centro rurale abitato pur mantenendo le antiche mura, mentre Rocchettine versa in stato di abbandono dagli anni Cinquanta. Tuttavia ciò ha permesso all'antica Rocca Guidonesca di mantenere intatta la sua atmosfera medievale. Addentrarsi in questo paese fantasma è un'avventura emozionante. Oggi la fortezza conserva solamente le rovine del suo antico splendore, eppure tra un vicolo e l'altro è possibile ancora intravedere gli antichi ambienti e intuirne le funzione: ecco che con un po' di immaginazione tornano in vita stalle, botteghe artigiane, cantine e intere abitazioni… Attraversando un alto arco si raggiunge una corte, forse in passato sede della piazza del borgo, e si arriva alla Chiesa di San Lorenzo, l'unico edificio ristrutturato nel 1700 e oggi visitabile il 10 agosto, quando gli abitanti di Rocchette si recano in processione ad omaggiare il santo.
Il borgo di Rocchette, invece, ha perso la funzione originaria di fortezza, assumendo l'aspetto di un insediamento urbano. La porta d'accesso risalente al 1601 conduce al villaggio abitato. Qui si nota come strutture più recenti si siano sovrapposte a quelle preesistenti, creando una sorprendente commistione di stili. Tuttavia l'atmosfera medievale è ancora preponderante nei palazzi in pietra, nei vicoli scavati e nelle mura che serbano ancora le tracce del passato.
I luoghi rimangono comunque avvolti nel mistero, poiché si ignorano i fondatori delle due fortezze gemelle. Inoltre, oscuro rimane il motivo dell'abbandono di Rocchettine, rimasta deserta nonostante la vicina Rocchette sia al contrario popolata.