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San Martino è la festa dei cornuti!

L’11 Novembre si festeggia San Martino, il giorno in cui il mosto diventa vino. Ma oltre al nettare rosso, in molte città italiane si celebrano anche i cornuti. Vediamo perché.
A cura di Stefania Lombardi
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Ebbene si, anche i poveri cornuti hanno la loro festa. Se conoscete qualche cornuto potete fargli gli auguri l'11 Novembre, giorno di San Martino. Dopo la festa di San Valentino, che celebra tutte le coppie felici, e quella dei single che festeggia le persone che non hanno una dolce metà, era giusto anche celebrare chi in amore non è stato troppo fortunato ed è stata vittima di tradimenti. I cornuti, quindi vengono festeggiati in molte città italiane l'11 Novembre con eventi tra sacro e profano che mescolano credenze popolari con celebrazioni insolite e stravaganti. Da non dimenticare, poi che l'undici Novembre è anche il giorno di San Martino quando il mosto diventa vino, quando si aprono le botti per assaggiare il vino novello, e questa diventa un'occasione di festa e di convivialità.

Ma perchè a San Martino si celebrano i cornuti?

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Il motivo per cui san Martino è associato a questa particolare categoria non è ancora ben chiaro, ma ci sono almeno tre ipotesi. Alcuni pensano che questa ricorrenza sia da far risalire alle tante fiere di bestiame dotato di corna, che anticamente si svolgevano proprio in questo periodo. Secondo un’altra ipotesi, le origini della ricorrenza sono da attribuire ai 12 giorni di sfrenate feste pagane che si svolgevano sempre in questo periodo dell’anno, durante le quali gli adulteri erano considerati quasi la normalità. Un'ultima leggenda è legata, invece, al Santo San Martino che viene celebrato proprio l'11 Novembre. Il santo è considerato patrono dei soldati e dei viaggiatori, ma è anche ritenuto il patrono dei cornuti. La leggenda narra di San Martino che portava sulle spalle la sorella per evitare che i suoi concittadini abusassero di lei, ma era tutto inutile dato che lei stessa riusciva sempre a sfuggire al fratello.

Le feste dei cornuti in Italia

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Sono più di 100 i comuni italiani che ogni anno ricordano il santo patrono e festeggiano i poveri cornuti. Tra le più importanti ricordiamo Ruviano a Caserta, dove la festa è caratterizzata soprattutto da un allegro corteo che attraversa la città con canti e balli popolari, degustando i piazzi tipici ed un buon bicchiere di vino locale. Ma la festa di Ruviano, in realtà è la festa di tutti, di chi ormai ha la certezza di appartenere alla categoria e sfoggia le sue corna con consapevolezza e chi è vittima dell’incertezza, e del dubbio non potendo mettere le mani sul fuoco sulla propria posizione. La certezza è che tutti scendono in piazza e fanno festa indossando gli inconfondibili copricapi con le corna, di tutti i tipi, lunghissime, personalizzate e tecnologiche, tutti uniti nel motto “Sì, in fin dei conti lo sono anch’io!”.

A Nepi a Viterbo, per la Festa di San Martino, molti giovani sfilano per le vie del paese portando come trofeo delle corna di cervo che si passano l’un l’altro in un rito che in realtà dovrebbe scongiurarle. Roccagorga a Latina ogni anno in occasione della festa cambia nome e si trasforma nella Repubblica di Cornagorga. Anche qui i mariti cornuti sfilano per la città accompagnati dalla banda musicale e gareggiano per aggiudicarsi il titolo di Cornuto dell'Anno. In occasione della festa viene preparata la Zuppa rappacornuti, chiamata così perchè, una volta preparata si mantiene calda per ore, permettendo alle donne di concedersi qualche distrazione. L'atra città romana sono si festeggiano i cornuti è Rocca Canterano, i cornuti scelto il tipo di corna da indossare, in base alla pesantezza del tradimento, sfileranno per il paese, guidati dal cornuto a cavallo, che è un poeta cantore che conduce la sfilata in groppa di una somara e recita sonetti dedicati ai poveri cornuti.

A Grottammare in provincia di Ascoli Piceno, si celebra la corsa dei cornuti, che deriva dalla tradizione popolare che vuole che il nome della corsa fosse dovuto al fatto che i contadini facessero “cornuti” i loro padroni, vendendo in fiera prodotti sottratti di nascosto al raccolto dei campi. Altro paese dove viene festeggiata la festa dei cornuti è Pescasseroli (L'Aquila), dove ogni 11 Novembre con pentole, coperchi, campanacci e attrezzi di ogni genere si va in gruppo, guidato da adulti, vicino alle case di quelli che vengono considerati cornuti, incutendo terrore nella comunità e lì, si fa ogni sorta di rumore e schiamazzo prendendo in giro il mal capitato.

Una delle feste più famose è ancora in Abruzzo, a San Valentino. Qui la data dei festeggiamenti è il 10 Novembre di ogni anno. Anche qui la sua nascita è legata ad uno scherzo da parte di un gruppo di giovani del paese, che una notte decisero di lasciare fuori alle porte delle abitazioni dei cornuti noti una candela accesa, questa burla divenne una vera consuetudine, così quando gli uomini uscendo di casa, loro malgrado trovavano un lumino acceso, dovevano arrendersi all'idea di essere stati traditi dalle consorti, e per non aver saputo difendersi dall'infedeltà, per punizione dovevano girare nelle vie della città con un cappello o la giacca indossati al contrario, riconoscendo così pubblicamente il proprio status. Nel corso degli anni questa usanza un po' crudele si è modificata ed è diventata un'occasione di festa, oggi caratterizzata da una processione nel corso della quale una reliquia, che rappresenta una riproduzione dell' attributo sessuale maschile viene portata in corteo coperta da un velo ed affidata all'ultimo degli sposati dell' anno. Il giovane cornuto è accompagnato in giro per il paese da una folla esultate, fino ad arrivare alla piazza principale dove la festa si conclude con bacchetti ricci di prodotti dell'enogastronomia locale.

L festa dei becchi si celebra a Santarcangelo, in provincia di Rimini. Per l’occasione vengono appese sotto l’Arco in piazza Ganganelli delle gigantesche corna. La tradizione vuole che oscillino al passaggio delle persone tradite. Attenzione dunque a passare sotto l’arco nelle giornate di vento.

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