Sciare sul Terminillo, la montagna di Roma
Chi non avesse mai pensato al Lazio come meta per le vacanze in montagna dovrà ricredersi. Perché se la vicina Abruzzo è molto più blasonata e riconosciuta come meta sciistica principale dell'Italia centrale, la regione di Roma può vantare un comprensorio storico: quello del monte Terminillo. Il massiccio montuoso si erge fiero e maestoso sulla piana di Rieti a un'altezza di 2.217 metri: e appena l'inverno arriva con le prime nevicate, nelle giornate quando l'aria è più pulita la sua vetta innevata è visibile fin dalla capitale, unica di tutta la catena appenninica laziale. Questo imponente panorama ha fatto sì che il Terminillo venisse ribattezzata la "montagna di Roma". Questo, unito al fatto che per quasi un secolo è stato il punto di riferimento per gli sciatori della regione.
Foto di Jipre
La storia delle vacanze sul Terminillo nasce in epoca fascista, ma in realtà affonda le sue radici all'inizio del Novecento. C'erano infatti già esperti scalatori del C.A.I., il Club Alpino Italiano, che salivano la sua vetta e potevano contare sull'appoggio di un paio di rifugi. Ma allora la montagna era per pochi privilegiati. Fu sotto il governo di Mussolini che si decise di creare un comprensorio sciistico che, affiancato al lido di Ostia, avrebbe rappresentato un polo turistico completo nei dintorni della capitale per i giovani fascisti. Il Terminillo fu scelto poiché il duce rimase incantato dalla sua bellezza: grazie a degli investimenti privati, venne creata nel 1934 la prima funivia, tutt'oggi funzionante. Questo mentre si favorivano i collegamenti con la costruzione della nuova strada 4bis Salaria diretta al monte, che collegò Pian de Rosce a Pian de’ Valli e Campoforogna. Non mancò poco che il turismo invernale cominciò a intensificarsi, grazie anche alla nascita di alberghi di lusso che ospitarono illustri personaggi della politica e della nobiltà. Mentre il comprensorio si espandeva con la costruzione di altre funivie, ostelli e rifugi aumentavano per accogliere tutti i turisti.
Le piste da sci del Terminillo sopravvissero anche alla guerra e alla caduta della dittatura. Dopo un momento di crisi, rivissero un nuovo momento di splendore negli anni '50 e '60, dove venivano spesso frequentate da vari personaggi del cinema e dello spettacolo. Negli anni gli alberghi continuavano a spuntare come funghi, con nomi ancora oggi celebri come Togo Palace e Bucaneve. Purtroppo tutto questo non era destinato a durare, perché nel frattempo anche l'Abruzzo sviluppava i suoi impianti, mentre il miglioramento delle reti stradali al nord dirottava le persone verso le località alpine. Il Terminillo fu come dimenticato dalla gestione locale, che non si è più occupata di rimodernare gli impianti, e ha perso quel fascino di comprensorio rinomato che lo ha caratterizzato per tanto tempo. Solo oggi, dagli anni 2000, si è cominciato a parlare di nuovo di sfruttare questa enorme risorsa turistica, ma si fatica ancora a trovare gli investimenti.
Foto di Antonello Roma
La neve sul Terminillo però non ha mai cessato di cadere, e la montagna è ancora meta di migliaia di turisti. Questi possono contare sugli impianti che raggiungono i 2.100 metri: una funivia, due sciovie, due seggiovie ed un tapis roulant, dislocate nelle località di Pian de' Valli, Terminilluccio, Cardito Sud, Carbonaie e Campo Togo. Il comprensorio è gestito da due stazioni sciistiche non collegate tra loro, sul versante meridionale (Terminillo) e settentrionale (Leonessa-Campostella): queste coprono un totale di 40 km di piste per sci alpino di tutti i livelli di difficoltà, e 20 km per lo sci nordico. I tracciati per lo sci di fondo sono gli unici in tutto il centro Italia ad avere l'illuminazione notturna. I prezzi di uno skipass giornaliero sono di 23€ per i giorni feriali e 28€ per i festivi.
Foto di Joetroysmith
Le escursioni e le attività sul Terminillo coprono naturalmente una vasta gamma di itinerari e sport durante tutto l'anno: gli impianti sono infatti aperti anche durante la stagione estiva. In particolare il passo Sella di Leonessa è il punto centrale dove si svolgono numerosi competizioni di gran fondo, sia per quanto riguarda il ciclismo in estate, che lo sci di inverno: è infatti considerata una delle salite più ardue del Centro Italia. Chi si dedica al trekking, invece, può fare affidamento sui sentieri del C.A.I. e sul rifugio Angelo Sebastiani, costruito nel 1961. Altri sentieri conducono verso gli immensi scenari del vicino gruppo dei monti Valloni. Altri ancora, invece, seguono l'itinerario religioso del Cammino di San Francesco d'Assisi: una piccola parrocchia a lui dedicata si trova a 1.623 metri d'altezza. Questa fu pensata nel 1939 proprio per celebrare la proclamazione del santo a patrono di Italia, ma ha richiesto quasi trent'anni per essere compiuta: la consacrazione è avvenuta nel 1964.
I dintorni del Terminillo offrono attività di svago anche per chi non è patito solo della montagna. Il centro sportivo polivalente "Enrico Leoncini" si trova a quota 1.532 metri, e contiene un campo da calcio regolamentare e uno da calcetto, un campo da basket e volley, due campi da tennis e un anello a sei corsie per atletica leggera. Il centro si trova presso il circuito sciistico 5 Confini, dove tra l'altro troviamo anche un campo ippico. Una pista di pattinaggio sul ghiaccio è invece situata ai piedi della Funivia del Terminillo. I bambini si divertiranno allo Squirrel Park, un parco avventura aperto sia in estate che in inverno, condizioni meteo permettendo. Nonostante tutto, la località sciistica continua a mantenersi attiva per non deludere le aspettative dei tanti turisti che ancora continuano a frequentarla e ad amarla come un tempo. Un sentimento che si evidenzia soprattutto nel fatto che gli appartamenti e i residence del Terminillo ricevono continue richieste per il periodo delle vacanze di Natale.
Foto di Andrea Pacelli
Raggiungere il Terminillo è facile. Chi usa il trasporto pubblico deve arrivare fino alla stazione ferroviaria di Rieti, e da lì prendere gli autobus della Cotral per un ulteriore tratto di 20 km. Chi invece si muove in auto deve arrivare sempre a Rieti: provenendo da Roma si utilizza l'autostrada A1 e si esce a Fiano Romano; provenendo da L'Aquila si arriva in città tramite la strada statale 17bis. In entrambi i casi l'unico collegamento tra Rieti e la montagna è la già citata statale 4bis Salaria.