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Spiagge invivibili tra alghe, folla ed immondizia

Coste invivibili non solo in Italia. Lo spettacolo deprimente di spiagge sconvolte da turismo di massa ed inquinamento lo troviamo in Cina, Sudamerica e persino alle Maldive.
A cura di Redazione Viaggi
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Il mare di Quingdao, in Cina.
Il mare di Quingdao, in Cina.

Le spiagge affollate che caratterizzano le coste italiane nelle domeniche di agosto, soprattutto nelle città, non sono una particolarità solo del nostro paese. Il caldo crescente, la concentrazione urbanistica e l'organizzazione sempre più ferrea del lavoro – che impone orari di ufficio uniformi (ferie obbligatorie ad agosto e riposo domenicale) – sono tutti fattori che contribuiscono a riproporre ovunque quello scenario desolante della spiaggia caotica, luogo in cui tutti cercano un'improbabile pace. La folla, oltre a ridurre lo spazio vivibile ed accrescere lo stress, è anche causa, almeno in parte, dell'immondizia che sporca la spiaggia e lo specchio d'acqua antistante.

Spiaggia di Dameisha, nella provincia di Shenzhen, in Cina.
Spiaggia di Dameisha, nella provincia di Shenzhen, in Cina.

L'inquinamento è un problema visibile sulle spiagge non soltanto per i rifiuti che gli stessi bagnanti lasciano sulla costa. Una misura reale (e drammatica) del problema dell'inquinamento lo possiamo vedere sulle spiagge anche da altri indicatori. La temperatura dei mari è infatti in aumento a causa del riscaldamento globale e quella che appare una condizione più confortevole per i bagnanti, in realtà lo è anche per altre specie. E' il caso delle meduse, la cui popolazione è in aumento, o delle alghe che sulle spiagge cinesi di Qingdao hanno creato un viscoso tappeto verde sulle acque. I bagnanti devono guadagnarsi il mare soltanto dopo metri di trascinamento tra le alghe.

La Cina è meta turistica soprattutto per le sue bellezze storiche e si dirà dunque che altrove la situazione è diversa e "si salva". In realtà anche quelli che la gente riconosce come "paradisi terrestri" sono in realtà roba ben più comune di quanto ci si attenda. Prendiamo le Maldive, ad esempio. Tra tutti gli atolli dell'arcipelago, ci si dimentica di citare Thilafushi, nota anche come "l'isola pattumiera".

Non è comunque necessario tirare in ballo temi impegnativi quali il riscaldamento globale e il ciclo di smaltimento dei rifiuti per capire che le spiagge svolgono sempre meno il loro ruolo di luoghi di relax. Spazi "mitici" per l'occidentale, quali il Mar de Plata a Buenos Aires o l'Ipanema beach a Rio de Janeiro, in alta stagione sono confortevoli quanto una qualsiasi spiaggia di Ostia, Rimini o Napoli in una domenica di luglio/agosto.

Ipanema Beach a Rio de Janeiro, Brasile.
Ipanema Beach a Rio de Janeiro, Brasile.
Mar de Plata a Buenos Aires (foto da Wikipedia).
Mar de Plata a Buenos Aires (foto da Wikipedia).
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