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Egitto e Israele, sulle orme del cristianesimo

Un itinerario classico mediorientale ci porta nei luoghi storici di Gesù in Israele per poi spostarci in Egitto alla volta del Monte Sinai.
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Monastero di Santa Caterina Egitto Sinai

L’Egitto non è solo il luogo dove si possono ammirare le Piramidi, fare una crociera sul Nilo o visitare i maestosi resti dell’epoca dei faraoni. È anche al centro di uno dei tanti itinerari religiosi che si svolgono all’interno dell’area mediorientale, culla delle origini storiche del cristianesimo.

Un possibile percorso di pellegrinaggio coinvolge obbligatoriamente la confinante Israele, patria dei luoghi dove ha operato Gesù. Dopo essere arrivati all’aeroporto di Tel Aviv ci si sposta a Tiberiade dove si pernotta. Da lì ci si muoverà la mattina dopo attraversando il lago di Tiberiade in battello fino a Cafarnao, l’antica città della Galilea dove avrebbe abitato Gesù dopo aver lasciato Nazareth. Il sito archeologico ospita una sinagoga e quella che è stata identificata come la casa di San Pietro. Da qui ci si sposta a Tagba, dove è tradizionalmente avvenuto il miracolo della moltiplicazione. Nel pomeriggio si sosta sul fiume Giordano, dove Gesù fu battezzato, e ci si dirige verso il Monte Tabor, dove avvenne la trasfigurazione.

Dopo essere tornati a Tiberiade per la seconda notte, il giorno dopo si parte per Nazareth, con sosta a Cana, dove Gesù operò il primo miracolo. A Nazareth si possono visitare i luoghi più significativi quali la Chiesa di San Giuseppe, la Sinagoga, la Fontana della Vergine, la Basilica dell’Annunciazione. Si prosegue poi a Gerusalemme, con sosta a Betania per la visita della tomba di Lazzaro. A Gerusalemme occorre dedicare due giorni, per la visita dei luoghi sacri e della vicina Betlemme con la Basilica della Natività.

Finalmente si parte per l’Egitto, alla volta del Monte Sinai. Dopo aver costeggiato il Mar Rosso ci si addentra nel deserto. La scalata al monte va effettuata di notte per poter raggiungerne la sommità (2.244 metri) all’alba. Dopo lo spettacolo si procede per il Monastero di Santa Caterina, il più antico al mondo, risalente al VI secolo, e sede della seconda più grande biblioteca di codici e manoscritti dopo quella Vaticana. Tutto ciò, unito alla sua architettura bizantina, lo hanno reso meritevole del titolo di Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco. È l’ultima tappa del nostro viaggio, da qui ritorneremo a Tel Aviv e rientreremo in Italia.

Giuseppe A. D’Angelo

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