Contro il turismo sessuale, il Femen grida “l’Ucraina non è la vagina”
È una delle destinazioni dei turisti occidentali. Ha il vantaggio di essere economica e di non distare poi molto: rispetto ad altre mete sessuali, questa è decisamente più vicina all'Occidente. Si tratta di una della frontiere estreme dell'Europa, l'Ucraina. Al suo interno una parte della popolazione protesta e dice, senza tanti giri di parole, "L'Ucraina non è la vagina". A gridare questo slogan il Femen, un gruppo di donne famose per la propria abilità nel legare protesta e provocazione, tramite la potenza delle immagini.
Poco tempo fa avevano dimostrato contro lo scandalo dei rapporti sessuali tra docenti ed allievi nell'università di Kiev, riproducendo la scena topica della sculacciata di un professore ad una studentessa sexy (nella foto una delle fasi dello show). Sul finire della settimana scorsa, ricalcando la strategia del "dimostrare mostrando", hanno sfilato mettendo a nudo le proprie pudenda, gridando appunto "L'Ucraina non è la vagina". Un po' di sedizione, certamente seduzione, ma su tutto la chiarezza del Femen: chi ha dei pruriti li sfoghi pure, ma da cittadino della propria terra, piuttosto che da turista di Paesi biondi e bruni.