Tuvalu, le isole della Polinesia dimenticate nell’Oceano
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Se avete voglia di un atollo paradisiaco, acque turchesi e barriere coralline, ma proprio non ne potete più di arcipelaghi super commercializzati dove ci sono più turisti che indigeni… Tuvalu è quello che fa per voi. Questo piccolo gruppo di isole si trova a poca distanza delle ben più conoscete Fiji, Kiribati e Samoa, eppure non le conosce nessuno. E se le cose continuano così potrebbero anche scomparire ed essere dimenticate per sempre.
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Foto di Stefan Lins
Tuvalu è una nazione insulare, ed è la quarta più piccola entità sovrana autonoma esistente sul pianeta: in pratica, un micro-stato. Ls sua estensione totale è di 26 kmq, divisi tra quattro isole coralline e cinque atolli, che occupano un'area di 1,3 milioni di kmq nell'Oceano Pacifico, nell'enorme area geografica conosciuta come Polinesia. Non solo, con i suoi 10.544 abitanti al 2011 è la terza nazione meno popolosa, nonché la prima repubblica più piccola del mondo, appartenente al Commonwealth Britannico (e conosciute prima dell'indipendenza col nome di isole Ellice).
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Foto di ssr ist4u
Tra tutti questi record molto simpatici, e che in effetti la caratterizzano come un gioiellino tutto da scoprire, Tuvalu gode anche di un primato poco invidiabile: è la seconda nazione più bassa del mondo, dopo le Maldive, con un'altezza media di 4,6 metri sul livello del mare. E questa, unita all'innalzarsi del livello delle acque e a devastanti fenomeni atmosferici come cicloni e uragani, la mettono a rischio di poter essere sommersa per sempre.
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Foto di Stefan Lins
Un problema poco portato all'attenzione del pianeta. Dal 2000 Tuvalu è nell'ONU, e potrebbe con la sua presenza acquisire maggiore visibilità e far aumentare la percezione del disastro incombente. Tuttavia, meglio visitarla fino a che siamo in tempo. Anche perché a Tuvalu non ci si passa per caso: gli unici voli partono dalle vicine Fiji e Kiribati, e atterrano sull'aeroporto di Funafuti, l'atollo principale nonché capitale dello stato. L'aeroporto funge anche da unico campo di calcio dell'isola.
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Foto di ssr ist4u
Per muovervi tra un'isola e l'altra conviene affittare imbarcazioni private, a meno che non disponiate voi stessi di uno yacht. Ma solo Funafuti dispone di un vero e proprio porto, mentre in tutte le altre circostanze bisognerà lasciare la barca al largo e approdare con un'imbarcazione più piccola: questo a causa di scogli e mare mosso che non consentono una navigazione proprio facile. Tra le varie isole dell'atollo, solo Fongafale ha un servizio di strade asfaltate, e tra l'altro è attivo un servizio di taxi e minibus. Ma per lo più ci si muove a piedi o in bici, e le auto sono davvero poche.
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Foto di Blogtrotters
Ma cosa c'è da vedere a Tuvalu? Be', volevate la pace e la quiete, volevate il mare da favola, siete in un arcipelago isolato… Risposta: spiagge e nient'altro. Questo è il posto ideale per rilassarsi all'ombra di una palma e sguazzare negli stupendi mari tropicali. Il turismo è praticamente bandito dalle isole: niente shopping, niente animazione, niente trappole commerciali di nessun tipo… Solo solitudine e quiete. La media dei visitatori dell'arcipelago è di mille all'anno.
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Foto di ssr ist4u
Questo non significa che Tuvalu non sia pronta a riceverli. Anzi, gli abitanti dell'isola si distinguono per la cortesia e l'ospitalità tipicamente polinesiana. Saranno sempre pronti a coinvolgervi nella loro vita sociale, nei loro giochi, nelle loro conversazioni (una delle due lingue ufficiali è l'inglese). Le loro danze vi intratterranno la sera, e in ogni caso anche loro qualche trucchetto turistico lo hanno imparato: spendendo qualcosa di più si ottengono anche spettacoli extra. In ogni caso nessuno si aspetta mance di nessun tipo sulle isole, e i servizi resi sono offerti con garbo e cordialità.
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Foto di ssr ist4u
A Vaiaku, il villaggio capitale, è presente l'unico hotel dell'arcipelago, a 50 metri dall'aeroporto: internet, colazione continentale e spettacolare vista sulla laguna è tutto compreso nel prezzo. Il ristorante serve piatti europei, indiani, cinesi e polinesiani. Le stanze sono dotate di tutti i comfort ed è previsto anche un servizio di trasferimento dall'aeroporto. Ogni fine settimana sono organizzati dei piccoli spettacoli di musica e di balli tradizionali. Insomma, un po' di turismo c'è anche da queste parti.
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Foto di Blogtrotters
Essendo la capitale, inoltre, Vaiaku è sede dei principali edifici amministrativi. Per quanto riguarda le bellezze naturalistiche non avete che da scegliere con chi organizzare le mini crociere in laguna e nelle isole vicine. Le attività sportive sono da consumarsi tutte in acqua, in quanto non c'è una vegetazione fitta o rilievi montuosi dove praticare escursioni. Ma le meraviglie della barriera corallina ripagheranno da sole tutto il viaggio a Tuvalu. Anche in questo caso, però, portatevi la vostra attrezzatura personale.
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Foto di ssr ist4u
A Funafuti potete visitare l'Area marina protetta, che comprende 32 kmq e sei isolette disabitate: varie specie marine vengono protette, come le tartarughe di mare che vengono a depositarvi le uova. L'unico modo per visitare l'area è noleggiare un'imbarcazione. Possiamo trovare degli interessanti siti archeologici della Seconda Guerra Mondiale: gli americani erano di base a Tuvalu, e hanno lasciato parecchie tracce. Le maggiori nell'atollo di Nanumea, che vede i resti di numerosi mezzi da sbarco e un cacciabmobardiere B-24. Ma vi sono relitti anche nell'atollo di Nukufetau e quello di Funafuti. Infine, sempre a Funafuti, troviamo l'ufficio filatelico, che dal 1975 cominciò a stampare francobolli diventati ben presto ricercatissimi dai collezionisti.
[In apertura: foto di ssr ist4u]