Un castello e un bosco incantato: le meraviglie di Torre Alfina
Dall'alto dei suoi 602 metri, Torre Alfina sorge a cavallo fra tre regioni: Umbria, Lazio e Toscana. Questa frazione di Acquapendente, in provincia di Viterbo, fa parte del circuito dei Borghi più Belli d'Italia. E non c'è da stupirsi, date le sue meraviglie naturali e culturali, come lo splendido castello neogotico che sovrasta la riserva naturale del Monte Rufeno.
Il borgo di Torre Alfina è formato da strette viuzze che si intersecano le une alle altre come in un intricato labirinto. Tra le attrazioni da visitare figura la Chambre d’Amis, mostra permanente d’arte contemporanea all’aperto. Il paesino è immerso nella Riserva Naturale Monte Rufeno, attraversata dal fiume Paglia e costellata di pinete e numerosi esemplari di flora spontanea, tra cui meravigliose orchidee. Qui si trova l'interessante Museo dei Fiori, uno spazio dedicato alle splendide varietà floreali nel mondo. L'erbario ospita più di 300 campioni di piante essiccate, oltre a postazioni interattive in cui scoprire la bellezza della riserva naturale o testare le proprie conoscenze. Nell'area è presente anche un antico mulino ad acqua da poco ristrutturato.
Il borgo di Torre Alfina è nato intorno alla fortezza costruita nell'VIII secolo. Secondo i Comentari Historici di Monaldo Monaldeschi, fu infatti il re longobardo Desiderio a costruire la torre centrale, detta cassero, attorno al quale sarebbe sorto il borgo. A ridosso della torre si trova il palazzo, che nei secoli è passato nelle mani di numerose famiglie: nel XIII secolo fu di proprietà dei Risentii, poi se ne impadronirono i Monaldeschi di Orvieto, del ramo Cervara, i quali dominarono il castello fino al XVII secolo. Sforza Cervara, in particolare, fu artefice della ricostruzione in stile rinascimentale dell'antico castello medievale. Del periodo rimangono parte del cortile interno, un’ala decorata con affreschi, alcuni arredi e stemmi della famiglia. Fu poi la volta dei marchesi Bourbon del Monte, che detennero il possesso del palazzo per altri due secoli. Il borgo divenne poi frazione di Acquapendente, com'è attualmente, e le proprietà vennero acquisite dal barone Edoardo Cahen, che si fregiò del titolo di Marchese di Torre Alfina. Cahen diede il via a importanti lavori di ristrutturazione e chiese di essere seppellito nell'amato bosco-giardino del Sasseto, in una tomba-mausoleo realizzata in stile gotico, rivestita in basalto e rifinita in travertino. Fu il figlio di Edoardo, Teofilo Roberto, a ultimare l'opera. A tutt'oggi nelle gallerie del castello sono presenti i ritratti di Matilde Serao e Gabriele d'Annunzio. Quest'ultimo scrisse il testo per un'opera musicata da Cahen, "Sogno di un tramonto d'autunno". Il castello è accessibile tutto l'anno mediante visite guidate.
A ridosso del castello si estende per 60 ettari il bellissimo bosco del Sasseto, annoverato tra i Boschi Monumentali d'Italia. Si tratta di un bosco da fiaba, dove lo scenario di tronchi contorti e ricoperti di muschio rievoca fantasie infantili e magie mai del tutto sopite. Lecci, cerri e tigli sembrano scortarci alla scoperta dell'ignoto, mentre tutt'intorno è un dilagare di felci e rami nodosi.
Tra gli eventi più importanti di Torre Alfina ci sono le celebrazioni dedicate a san Bernardino da Siena, che si tengono la terza domenica di maggio con delle splendide infiorate; a Luglio è la volta del Torre Alfina Blues Festival, evento imperdibile per gli amanti della musica con manifestazioni culturali, stand gastronomici e tanto blues. Agosto è il mese della Fiera di San Bartolomeo, dove è in mostra il meglio dell'artigianato locale; la prima settimana di settembre si celebra la festa della Madonna del Santo Amore, che rievoca la traslazione dell'effigie sacra avvenuta per la prima volta nel 1760. Una curiosità, Torre Alfina è famosa anche per il suo delizioso gelato artigianale. Fate tappa nella Gelateria Sarchioni (fondata nel 1850): le vostre papille gustative vi ringrazieranno!