Viaggio a Mons, la capitale culturale della Vallonia
Certe città sono come un libro avvincente da sfogliare pagina dopo pagina, seguendo il dipanarsi degli eventi e dei colpi di scena senza perdere il ritmo della storia. Mons, cittadina della Vallonia, in Belgio, racchiude questo senso di continuo stupore: ogni suo edificio, monumento, vicolo parla di folklore, tradizioni mai sopite e un grande amore per la conoscenza in tutti i suoi aspetti. Non per nulla, nel 2015 la città belga è stata dichiarata Capitale Europea della Cultura.
Passeggiando per il centro storico di Mons, è facile lasciarsi conquistare dalla sua atmosfera a misura d'uomo. I negozi d'epoca con le antiche insegne, i vicoli di acciottolato fiancheggiati da palazzi eleganti, i punti panoramici o i verdeggianti giardini: tutto si tinge di colori inebrianti e anche il passato appare meno lontano. Nella piazza principale, la Grand Place, si trova il Municipio, l'Hotel de Ville, sul cui muro esterno troviamo una simpatica scimmietta in ghisa che sembra accogliere i visitatori. Qui è d'obbligo un piccolo rituale scaramantico: accarezzare la testa della scimmia con la mano sinistra. Si dice che il gesto attiri felicità e fortuna, soprattutto in amore.
Mons ha diversi siti annoverati nel Patrimonio UNESCO: il Beffroi, il complesso minerario del Grand-Hornu e le Miniere Neolitiche di Spiennes. Il Beffroi di Mons, in particolare, domina il centro abitato con la sua imponenza ed è l'unica torre campanaria in stile barocco del Belgio, eretta nel XVII secolo dopo il crollo della torre dell'orologio avvenuto nel 1661. Saliti in cima alla torre si può godere di un meraviglioso panorama ella città. All'ultimo livello si trova la cella campanaria che ospita un carillon di 47 campane. Un altro monumento da non perdere è il Castello di Havré: risalente al XIII secolo, la massiccia fortezza fu ristrutturata più volte fino al XIX secolo da diverse famiglie. Tra i suoi affascinanti punti di forza spiccano il cortile a quadrilatero, il torrione con punta a bulbo, la cappella a forma ogivale e i magnifici giardini.
Tra gli edifici religiosi, il più importante è la Collégiale de Sainte-Waudru (Collegiata di Santa Valdetrude), consacrata alla patrona di Mons). Tipico esempio di gotico brabantino, la chiesa venne costruita tra XVI e XVII secolo. All'interno spiccano opere del XVI secolo come le splendide statue in alabastro di Jacques de Broeucq e le alte finestre. La sala capitolare custodisce il Tesoro di Sainte-Waudru, composto da reliquie della Santa, opere d'arte legate al culto e oggetti preziosi. Tra gli oggetti in esposizione troviamo una delle più belle collezioni d'oreficeria del Belgio, con pezzi che vanno dal XII al XIX secolo.
Da non perdere una visita al Mundaneum, un luogo di grande interesse socioculturale. Questo straordinario centro d’archivio e spazio espositivo raccoglie circa 12 milioni di schede bibliografiche. L'idea nacque alla fine del XIX secolo su iniziativa di due giuristi belgi, Paul Otlet ed Henri La Fontaine, con l'obiettivo di riunire nello stesso luogo tutte le conoscenze del mondo in forma cartacea, tra libri, giornali, manifesti e così via. L'utopico ma affascinante progetto si è concretizzato in quello che oggi è considerato il primo motore di ricerca della storia, soprannominato dal quotidiano francese Le Monde "Google di carta"! Iscritto nel registro "Memoria del Mondo" dell'Unesco, il Mundaneum ospita anche mostre temporanee.
Mons è nota anche per i suoi interessanti musei. Tra questi, si segnalano il Musée du Vieux Nimy, con pregevoli collezioni di porcellane di Delft, e il Musée des Beaux-arts (Bam). Il Mons Memorial Museum illustra la storia militare della città di Mons dall'Ancien Régime alla Seconda Guerra Mondiale, mentre il Museo del Doudou vi farà scoprire la straordinaria tradizione della Ducasse di Mons, festa popolare legata al folklore locale e Patrimonio UNESCO della Vallonia. La Ducasse di Mons viene familiarmente definita Doudou, dal nome di una canzone suonata durante le celebrazioni. Tra eventi e cortei in costume, la festa si svolge nel weekend della Santa Trinità, ricorrenza che segue la Pentecoste, e culmina nella rievocazione del leggendario scontro tra San Giorgio e il Drago. E dopo una lunga passeggiata culturale potete rilassarvi nel Jardin du Mayeur (ovvero il Giardino del Borgomastro), realizzato nel 1930, che ospita la celebre Fontana del Ropieur, raffigurante un ragazzino dispettoso che tenta di spruzzare acqua sui passanti.