Viaggio in Cappadocia, tra il museo di Göreme e le città sotterranee
Se siete in cerca di un'esperienza talmente unica nel suo genere da travalicare i confini terrestri, ecco dove dovete andare: la Cappadocia, la regione storica della Turchia centrale. Perché parliamo addirittura di andare oltre i confini del nostro pianeta, con un tono epico che sembra un'esagerazione anche nelle fantasie del viaggio più straordinario? Perché quest'area geografica è conosciuta per le sue formazioni rocciose che le hanno conferito l'appellativo di "paesaggio lunare": una particolare conformazione orografica tale da far sembrare davvero di essere su un altro pianeta. E invece no, perché ci troviamo in una regione che è stata abitata fin dall'antichità, con i primi insediamenti risalenti addirittura al neolitico, oltre 6.000 anni fa. In seguito un'area molto più vasta di quella che consideriamo oggi è stata il Regno di Cappadocia, durato ben 4 secoli fino a qualche anno dopo Cristo. Oggi la zona è una delle regioni più visitate della Turchia, e una delle esperienze di viaggio più particolari della vita.
I CAMINI DELLE FATE
Foto di Samuel Tristán
La regione ha una storia geologica particolare: l'eruzione di una serie di vulcani, oggi inattivi, dieci milioni di anni fa ha colmato una depressione con materiale lavico. In seguito la depressione si trasformò in altopiano, ma il minerale depositatovi, il tufo, è stato continuo oggetto di agenti atmosferici e forze naturali. Essendo il tufo per sua stessa natura poco resistente e permeabile, è stato eroso e modellato nel corso del tempo. Il risultato? Una serie di valli composte da formazioni rocciose verticali, torri, pinnacoli, pilastri. Tra le varie formazione le più famose sono le cosiddette piramidi di terra o, più popolarmente, camini delle fate. Un fenomeno geologico simile è presente in varie zone della Terra, ma in Cappadocia ha la sua maggiore espressione. Si tratta appunto di rocce di tufo di forma piramidale, la cui punta però è composta da un cono di un materiale molto più scuro e consistente. E proprio questi coni hanno dato origine al nome, poiché secondo la leggenda furono proprio delle divinità ad aver posto i massi sulle rocce. Sta di fatto che queste strutture sono state fin dall'antichità la dimora di popolazioni troglodite, che scavando nella roccia hanno creato i primi insediamenti rupestri. La testimonianza sono oggi i numerosi fori che vediamo nella miriade di camini che svettano per tutta la valle. A volte queste formazioni assumono un aspetto del tutto ambiguo, tanto è vero che una zona è stata ribattezzata "Valle dell'amore": le forme delle rocce lasciano ben poco all'immaginazione…
GOREME
Foto di Karsten Dörre
Göreme, nella provincia di Nevşehir, è la città principale della Cappadocia. La sua importanza risiede nell'essere stata l'insediamento di numerosi cristiani in fuga dalla repressione in occidente nell'VIII secolo. Questo ha portato alla costruzione di numerose case e soprattutto chiese, quando gli abitanti si resero conto che il tufo poteva essere facilmente scavato e modellato. Göreme è quindi un insediamento rupestre a tutti gli effetti, che si fonde perfettamente con il particolare paesaggio roccioso circostante. Questo, unito alla bellezza delle chiese e ai loro particolari affreschi, lo hanno reso un vero e proprio museo a cielo aperto: per questo motivo è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell'Umanità Unesco. Tra i vari siti religiosi ricordiamo le chiese di Ortahane, Durmus Kadir, Yusuf Koc e Bezirhane, nonché la chiesa completamente scavata nella roccia di Tokali Kilise. Le splendide pitture post-iconoclaste e le architetture bizantine sono la maggiore attrattiva di questa zona della Cappadocia, che richiama numerosi tour organizzati. Göreme però non è l'unico insediamento di questo tipo. La vicina Ürgüp è un altro centro turistico di rilevante importanza, soprattutto per i suoi caratteristici hotel ricavati nella roccia; altre case dello stesso tipo possono essere prese in affitto. Inoltre la città ha anche un turismo molto più sviluppato, in quanto è fervente la vita notturna che si snoda tra locali e discoteche, anche queste scolpite nel tufo. Ci sono poi i centri storici di Ortahisar, con la sua fortezza rupestre; e Derinkuyu, quest'ultima visitata per la sua città sotterranea.
CITTÀ SOTTERRANEE
Foto di calflier001
E proprio le città sotterranee sono un altro dei punti forti della Cappadocia. È incredibile pensare cosa siano stati capaci di creare gli abitanti di questa regione millenni fa. Quando hanno scoperto che il tufo era scavabile non si sono limitati a costruirci strutture superficiali, ma hanno pensato bene di scendere in profondità. E intendiamo davvero in profondità: si parla di almeno 50 km distribuiti su più livelli, un piano urbanistico notevole. L'esigenza è nata 4000 anni fa quando gli abitanti della zona si vedevano costretti a fuggire dalle continue invasioni, per cui hanno progettato questi rifugi sotterranei. Ma con questo termine non intendiamo piccoli vani atti a ospitare delle persone per un periodo limitato di tempo; bensì vere e proprie città con strade, abitazioni, locali per cucine, stalle e persino cappelle per pregare. Naturalmente il tutto con spazi molto ristretti e limitati: passeggiare negli stretti cunicoli e attraversare pareti spesso molto ravvicinate non è un'esperienza adatta a chi soffre di claustrofobia. Ma gli spazi erano comunque pensati per essere soluzioni più permanenti: le varie città sotterranee disponevano di fori d'aerazione per la ventilazione, pozzi per l'acqua, depositi per il cibo ed erano persino collegate tra loro con tunnel anche di 10 km. Se ne contano 36, ma gli studiosi ritengono che ce ne siano molte altre ancora da scoprire: il loro primo ritrovamento risale infatti agli anni '60. Non tutte le città sono visitabili, e quelle accessibili ai tour lo sono solo in parte. Derinkuyu, ad esempio, è composta da ben 12 livelli, di cui solo 8 aperti al pubblico: un vero e proprio alveare sotterraneo. Kaymakli ha "solo" 8 livelli (4 visitabili) ma è un'esperienza ancora più vertiginosa a causa della sua struttura pendente, con vicoli che discendono ripidi nelle profondità; e alla sua formazione labirintica, con dedali e tunnel spesso senza uscita per ingannare gli invasori.
QUANDO ANDARE
Foto di William Neuheisel
Il periodo migliore per visitare la Cappadocia è quello che va da maggio a ottobre, cioè i mesi estivi: le temperature si assestano tra i 22 ei 28° grazie alle altitudini dell'altopiano, intorno ai mille metri. In primavera sono frequenti le piogge, mentre in inverno le temperature sono rigide: anche sottozero tra dicembre e marzo, con possibilità di nevicate. Per raggiungere la Cappadocia bisogna volare fino ad Ankara o ad Adana, e da qui dirigersi in auto verso Nevşehir. Noi vi consigliamo ovviamente di affidarvi a tour organizzati: anche se la regione è frequentata da numerosi bus di turisti è talmente vasta che vi sembrerà sempre di stare da soli. Inoltre, se avete dato un occhio alle foto, avete già capito qual è il non plus ultra di un tour in Cappadocia: un volo in mongolfiera sulle meravigliose valli dell'Anatolia che vi offrirà uno sguardo di insieme sulla complessità di queste straordinarie formazioni rocciose. Da non perdere assolutamente.
[In apertura: foto di Clint Koehler]