Tunnel borbonico: Napoli vista dal sottosuolo
Nel quartiere di Chiaia, scendendo per una scalinata del settecento, si giunge al Tunnel Borbonico, un luogo nascosto e misterioso che mostra un altro volto di Napoli. Percorrendo l'incredibile sottosuolo napoletano si ha la sensazione di essere sul set di un film; tutto ci rimanda ad un ‘epoca diversa: le auto e gli oggetti sono pieni di ricordi più o meno lontani, i percorsi nelle cisterne che furono scavate a mano nel tufo, l'ombra della guerra che si avverte nelle aree di rifugio. Questo luogo dimenticato da tempo è stato riconsegnato dalla città dai volontari dell'Associazione Culturale Borbonica Sotterranea che sono riusciti a portare alla luce questo Tunnel, regalando ai turisti ed ai napoletani l'emozione di una passeggiata nel ventre di Napoli sotto il traffico di via Morelli e i vicoli di Monte di Dio.
Il tunnel fu costruito nel 1853 per ordine di Ferdinando II di Borbone che incaricò l'architetto Alvino di progettare questo viadotto sotterraneo, posto ai piedi del Monte Echia, che collegasse il Palazzo Reale con piazza Vittoria. Ma questo passaggio che garantiva una sicura via di fuga ai reali, non ebbe vita facile, infatti dopo la cacciata dei Borbone e la fine del Regno delle Due Sicilie, il Tunnel Borbonico, ancora non completo, venne abbandonato per essere convertito, nel 1939, a ricovero antiaereo, come testimoniano i resti di un'improvvisata infermeria, le brande ed altri oggetti che si sono conservati nel tempo. Durante le guerre e fino agli anni Settanta fu utilizzato come Deposito Giudiziale Comunale, dove vi era conservato tutto quello che si era estratto dalle macerie causate dai 200 bombardamenti subiti da Napoli e anche tutto ciò che era stato recuperato da crolli, sfratti e sequestri. Dopo la guerra, specie tra gli anni 70 e 90, fu utilizzato come discarica, in parte autorizzata e in parte illegale. Oggi questo percorso è stato restituito alla città ed è diventato un'attrazione turistica molto importante che conserva le opere realizzate nel sottosuolo durante il regno dei Borbone ed i resti dei rifugi antiaerei, con scritte e reperti che rimandano a quel periodo buio della storia dell'umanità, inoltre nascoste da cumuli di detriti sono emerse auto e moto che farebbero invidia a qualsiasi collezionista.
Percorsi e visite
Dove si trova
Orari e costo delle visite
Percorsi e visite
[Foto di agopressit]
La visita ha due ingressi, il più antico è quello in vico Grottone, situato nei dintorni di Piazza Plebiscito. Per accedere al tunnel bisogna passare per un vecchio ambulatorio veterinario, che conserva ancora le gabbie in cui erano ricoveratigli animali. Da qui si scende una scala di 90 gradini, che oggi è illuminata e liberata dai detriti che negli anni l'avevano sommersa. Il secondo ingresso, inaugurato di recente, parte invece dal parcheggio Morelli, si tratta di un parcheggio spettacolare con sette piani di cemento serviti da ascensori di vetro che sfrecciano fino al punto più alto della grotta. Arrivati nel sottosuolo si passa attraverso le cisterne dell’antico acquedotto del Carmignano, che fu completamente scavato a mano nel tufo ed utilizzato fino alla fine dell'800. Da qui parte la visita del tunnel dove prima si passa nella zona in passato utilizzata come rifugio contro i bombardamenti e poi nella parte usata come deposito giudiziario del comune dove si ammirano centinaia di auto e moto d’epoca, che hanno trasformato il tunnel in un museo di archeologia industriale. Durante la visita i racconti, gli aneddoti e le credenze popolari si intrecceranno e danno vita ad un vero e proprio viaggio attraverso il tempo e lo spazio.
All'interno del Tunnel Borbonico ci sono diversi percorsi da intraprendere, che vanno da quello più semplice a quello più complesso ed emozionante. Il primo è il percorso standard che arriva fino alle cisterne del Carmignano, attraversando i resti che ci riportano all'epoca in cui il tunnel fu un rifugio antiaereo, ammirando enormi frammenti di statue, auto e moto d’epoca ritrovate sepolte sotto rifiuti e detriti. Si tratta di una semplice passeggiata di un'ora e 15 minuti che può essere affrontata senza fatica. Il secondo percorso è quello avventura dedicato ai più temerari che desiderano percorrere piccoli tratti dell’antico acquedotto, navigando sulla falda acquifera di Napoli a bordo di una zattera, attraverso la galleria abbandonata della linea L.T.R., linea metropolitana mai completata. A questo percorso si può accedere dall'età di 10 anni, si accede solo dal parcheggio Morelli e la visita dura 1 ore a 20 minuti. Per i più piccoli è stato creato il percorso baby, studiato per le scolaresche e prevede oltre ad una escursione standard, un momento dedicato all'educazione ambientale con lo scopo di sensibilizzare i ragazzi sui rischi degli sversamenti dei rifiuti nel sottosuolo. Inoltre è previsto un percorso dedicato ai diversamente abili, che hanno accesso dal parcheggio Morelli.
Infine il percorso più complesso è quello speleo, grazie al quale si entra nei cunicoli più profondi dotati di elmetto con luce, tuta e scarpe da trekking, accompagnati da speleologi professionisti. Il percorso inizia dal vico del Grottone e prevede la visita al ricovero bellico, proseguendo poi negli stretti cunicoli dell'acquedotto della Bolla raggiungendo ambienti sulle cui pareti si potranno ammirare le incisioni realizzate dai pozzari. In ultimo, dopo una breve visita in una cisterna ricca di maioliche antiche, si attraverserà un'enorme cavità utilizzando un ponte in legno ed una teleferica, entrambi sospesi sull'acqua a 6 metri di altezza. Il percorso speleo è quello più complicato, infatti possono accedervi solo i maggiorenni ed ha una durata di due ore e mezza.
Dove si trova
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Per poter visitare questo luogo ci sono due alternative, o si entra da Vico del Grottone n. 4, nei pressi di Monte di Dio, da qui si attraverso una scala del ‘700 che un tempo era usata dai pozzari per scendere nell'acquedotto, oppure l'altro ingresso di trova nel parcheggio Morelli, nei pressi di via dei Martiri, dove eventualmente si può anche lasciare la macchina. Il primo ingresso è alquanto insolito, dato che i visitatori passano nella sala di quello che fu fino a poco tempo fa uno studio veterinario. Ci sono ancora le gabbiette murate dove erano ospitati gli animali. Una scritta indica Rifugio e scendendo lungo una scala a chiocciola scavata nel tufo si arriva nel primo ambiente sotterraneo. Qui vi aspetta una camminata di circa 500 metri che si estende da Via Domenico Morelli a Piazzetta Carolina, proprio alle spalle di Piazza del Plebiscito, fatto di cunicoli, pozzi, cisterne, cavità, finalmente liberate da ogni sorta di rifiuti, dai quali purtroppo spesso sono sommersi i tesori di Napoli.
Orari e costi delle visite
[Foto di pasquale.popolizio]
Il Tunnel è aperto al pubblico ogni venerdì, sabato, domenica e festivi. Le visite si svolgono alle 10.00, alle 12.00, alle 15.30 ed alle 17.00. Il costo del biglietto per la visita è di 10 euro, e 5 euro per le persone che superano i 75 anni di età. Mentre è gratuito per i bambini al di sotto dei 13 anni. Per intraprendere il percorso più complesso, quello speleo il costo è di 40 euro. Per visitare il tunnel borbonico è necessaria la prenotazione, a tal fine si può utilizzare il sito www.tunnelborbonico.info