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Anversa degli Abruzzi, l’ispirazione della natura

Immersa nel verde, Anversa degli Abruzzi è un piccolo borgo situato nella splendida cornice naturale delle Gole del Sagittario. Meta privilegiata di scrittori, artisti e viaggiatori, Anversa è legata alla figura di Gabriele D’Annunzio che qui vi ambientò la sua tragedia “La fiaccola sotto il moggio”.
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A cura di Angela Patrono
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Anversa degli Abruzzi - Foto Wikipedia
Anversa degli Abruzzi – Foto Wikipedia

Come una visione fatata, Anversa degli Abruzzi sorge nella Valle superiore del Sagittario a 604 metri d'altezza. Uno scenario dove a predominare è il verde in tutte le sfumature, enfatizzando l'architettura medievale di Anversa. Questo piccolo gioiello di soli 440 abitanti è stato annoverato nel Club dei "Borghi più Belli d'Italia".

Sull'abitato di Anversa degli Abruzzi svetta il poderoso Castello Normanno, di cui oggi rimangono rovine che esercitano una grande suggestione. Edifcato nel XII secolo, fu abitato dai Conti di Sangro; in seguito, tra il XV e il XVI secolo, passò ai Belprato che lo trasformarono in un fulcro di aggregazione artistica e sociale. Fu proprio in questo luogo che Gabriele d'Annunzio ambientò la sua tragedia "La fiaccola sotto il moggio". Anversa degli Abruzzi appartiene infatti al Parco Letterario "Gabriele d'Annunzio" e in onore dello scrittore abruzzese si tengono ogni anno numerosi eventi, manifestazioni e visite guidate. Nei mesi di luglio e agosto, nel palinsesto spicca AnversaEstate, una carrellata di concerti, conferenze, incontri letterari all'insegna della cultura. Anche il celebre incisore olandese Maurits Cornelis Escher rimase affascinato da Anversa e in particolare dalla frazione di Castrovalva, immortalata in una litografia del 1929.

Tra le architetture religiose più importanti figura la Chiesa di San Marcello papa e martire, patrono di Anversa. Realizzata nell'XI secolo ma ricostruita in epoca rinascimentale da Nicolò Di Procida, spicca per lo splendido portale tardogotico. Da vedere anche la bellissima Chiesa di Santa Maria delle Grazie del XVI secolo.

Fuori dalla periferia del paese sono da visitare le necropoli italiche, risalente al III-I secolo a.C, e le necropoli di Coccitelle: le tombe più antiche risalirebbero al IV-III sec.a.C., fino all’area in pendio, dove i corredi funerari risultano databili al II-I sec.a.C. E per una full immersion nella natura, non perdete occasione di fare emozionanti escursioni tra le Gole del Sagittario: l'Oasi protetta WWF si estende per 450 ettari, regalando splendidi paesaggi naturalistici, che ispirano vera poesia.

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