Dormire nell’aeroporto di Milano come in una stanza d’albergo
A Tokyo è un realtà che va al di là degli aeroporti e che ripropone le capsule minimal anche anche in città. In Europa le postazioni dagli spazi ridotti ed efficienti in cui è possibile dormire un'ora e più sono arrivati di recente. Lo scalo di Monaco utilizza le Napcabs, quello di Helsinki GoSleep. Ora una soluzione simile giunge a Milano e promette di diffondersi ovunque nei principali hub italiani. Zzzleepandgo è l'idea – realizzata – di tre giovani, Alberto Porzio, Matteo Anthony Destantini e Nicolas Montonati, che hanno proposto queste postazioni letto portatili secondo un disegno ed una progettazione innovativa.
Cosa offrono. Le Zzzleepandgo sono camere che permettono al viaggiatore in attesa di un volo di godere di un po' di riposo in totale relax. La privacy è assicurata anche nel contesto uno scalo particolarmente affollato, mentre il silenzio viene assicurato dal fatto che i moduli sono insonorizzati. In queste singolari camere d'albergo la pulizia è garantita da un sistema automatizzato di ricambio delle lenzuola, dall'attivazione del sistema di areazione e dalla liberazione di ioni ossidanti naturali. Ogni 24 ore il box viene igienizzato in automatico. La prenotazione può essere effettuata attraverso la tastiera esterna al modulo stesso oppure via app. All'interno l'ospite, oltre al letto, potrà utilizzare la rete Wi-fi gratuita, il servizio sveglia e la cromoterapia.
Prezzo. Una volta effettuato il checkout verrà calcolato l'importo complessivo. La prima ora costa 8 euro, le successive 6 calcolati al minuto. La soluzione proposta da Zzzleepandgo all'apparenza non è economica, ma bisogna tenere presente che in realtà i concorrenti partono da prezzi più alti. Le Napcabs costano 10/15 euro all'ora (secondo la fascia oraria), il GoSleep 9 euro (e sono decisamente meno confortevoli), il capsula hotel di Tokyo circa 12 euro.
I fondatori. Alberto Porzio, Matteo Anthony Destantini e Nicolas Montonati sono laureati in settori disciplinari profondamente diversi (rispettivamente scienze politiche, ingegneria gestionale ed architettura), ma, unendo le loro forze, sono riusciti a conquistare la fiducia dell'imprenditore Gianmaria Leto, che ha finanziato il progetto, degli Industriali della provincia di Varese e dell'Università Liuc di Castellanza che ha messo a disposizione il laboratorio SmartUp. E' da un anno i tre giovani lavorano a questo progetto. L'obiettivo, ormai prossimo ad essere realizzato, è proporre sia nello scalo milanese che in quello bergamasco più moduli che accolgano la folla di turisti accorsi nella città meneghina per l'Expo 2015.