Eremo di Sant’Onofrio al Morrone: un luogo mistico e senza tempo
Ci sono luoghi sospesi tra cielo e terra dove si respira un'aria dal misticismo unico e sembra quasi di fondersi con il paesaggio circostante. Uno di questi è sicuramente l'Eremo di Sant'Onofrio al Morrone, nella frazione di Badia di Sulmona. Posto sulle pendici dell'omonimo monte, il santuario domina la Valle Peligna, tenacemente aggrappato a una parete di roccia. A quota 620 metri, l'eremo Celestiniano sovrasta il tempio di Ercole Curino, interessante sito archeologico che testimonia un culto pagano. Una commistione di epoche e religioni che illumina di un'aura misteriosa questo sito abruzzese. Arrivare al santuario non è complicato, la salita a piedi è abbastanza agevole e i gradini scavati nella roccia rendono il cammino ancora più emozionante. Una volta arrivati in vetta si può godere di un panorama meraviglioso che avvolge Sulmona e i monti circostanti: una vera festa per gli occhi da assaporare in silenzio.
Le vicende dell'eremo sono strettamente collegate alla vita di Pietro da Morrone, divenuto papa con il nome di Celestino V e proclamato santo, noto in particolar modo per aver rinunciato al pontificato. L'eremo venne fatto costruire nel 1290 da Pietro che decenni prima si era stabilito sul Monte Morrone per pregare e meditare. Nel 1294, tuttavia, accorse sul luogo il re di Napoli, Carlo d'Angiò, che gli comunicò la sua elezione a pontefice. L'umile eremita venne condotto all'Aquila per la solenne incoronazione nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio che lui stesso aveva fondato, ma il suo pontificato durò appena quattro mesi: di lì a poco Celestino decise di rinunciare alla carica e rimettersi il saio monacale, tornando nell'eremo morronese.
Il complesso ha subito un completo restauro dopo l'ultima guerra. La chiesa dell'eremo, con impianto rettangolare ad aula e soffitto ligneo quattrocentesco, custodisce splendidi affreschi. All'interno si trovano alcune pitture parietali del XV secolo che raffigurano il Cristo Re e San Giovanni Battista, e alcuni resti di dipinti che rappresentano una Madonna con Bambino e Santa Lucia e santa Apollonia. Al di sotto della chiesa è ancora presente la grotta dove Pietro da Morrone si ritirava in preghiera. Nell'oratorio si trovano anche affreschi databili al XIII secolo che illustrano la Crocifissione, una Madonna con il Bambino e i busti di San Mauro e Sant’Antonio ai lati di San Benedetto. Nella parete sinistra troviamo un’immagine di Celestino V (XIV secolo) raffigurato in vesti papali e con la palma del martirio. Attraversando il corridoio del piccolo oratorio si può raggiungere la cella di Fra Pietro del Morrone, oltre a quella del Beato Roberto da Salle.