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Giardino di Ninfa, dove la natura è poesia

Il Giardino di Ninfa è un luogo dall’atmosfera magica. Attraversato da numerosi corsi d’acqua, questo giardino all’inglese sorge sui ruderi di una città medievale e si trova nei pressi di Norma, altra suggestiva località del pontino.
A cura di Angela Patrono
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Un luogo che sembra impregnato di mitologia, dove la natura sembra parlare un linguaggio captabile da sensi divini. Il Giardino di Ninfa è un monumento naturale situato nel territorio di Cisterna di Latina, tra le città di Norma e Sermoneta. Il nome Ninfa deriva da un tempietto di età classica dedicato alle ninfe Naiadi, divinità delle acque sorgive. L'atmosfera è davvero idilliaca, grazie all'habitat ricco di corsi d'acqua e circondato da lussureggiante vegetazione. Nel Giardino di Ninfa si avvicendano vivaci torrenti e ruscelli, un placido lago e il suggestivo fiume Ninfa. Lo scorrere del fiume crea una melodia ipnotica e sembra evocare scenari remoti nel tempo. Proclamato nel 2015 il "parco più bello d'Italia", questo giardino all'inglese custodisce le tracce di una storia importante.

Giardino di Ninfa, il fiume Ninfa nei pressi del ponte di legno - Foto Wikipedia
Giardino di Ninfa, il fiume Ninfa nei pressi del ponte di legno – Foto Wikipedia

L'area conserva ancora le rovine della città medievale di Ninfa. All'epoca del massimo splendore il centro possedeva strade, mulini, ponti, due ospedali, un castello e un municipio, oltre a numerose chiese. Nell'XI secolo passò alla famiglia dei Tuscolo, legata alla Roma pontificia, e dei Frangipane. Nel 1297 il potente papa Bonifacio VIII agevolò il nipote Pietro II Caetani nell'acquisizione della città, dando così inizio all'egemonia della famiglia Caetani nel territorio pontino e lepino. All'inizio del XIV secolo Ninfa conobbe una grande prosperità: Pietro II Caetani ampliò il castello con una nuova torre, espanse il palazzo comunale e fece costruire mulini e ospedali. Purtroppo nel 1381 la città venne completamente distrutta e non fu più ricostruita, ma all'inizio del Novecento la famiglia Caetani riqualificò il luogo. Oggi, interamente bonificato, è Patrimonio della Fondazione Caetani e ospita piante provenienti da tutto il mondo, tra cui un'incredibile varietà di aceri giapponesi e piante tropicali. Una vera festa per gli occhi: gli otto ettari di giardino accolgono 1.300 specie botaniche come caprifogli, camelie e rose rampicanti. L'ideale perciò è visitarlo in primavera, quando i fiori sono in pieno rigoglio. Molto ricca la varietà di fauna, con esemplari di tasso, istrice, moscardino e faina. Inoltre sono presenti un centinaio di specie di uccelli, tra i quali il martin pescatore, l'airone cenerino, l'assiolo, il barbagianni, la gallinella d'acqua, la folaga, il germano reale. Nell'area è compreso anche il parco Naturale Pantanello, inaugurato nel 2009. Si tratta di un ambiente ricco di biodiversità, con esemplari tipici di flora pontina, specie botaniche autoctone e avifauna come esemplari di anatre selvatiche, aironi, martin pescatore e perfino rapaci come il falco pellegrino.

Il giardino di Ninfa è aperto solo in determinati periodi dell'anno ed è possibile accedervi tramite visita guidata. I tour organizzati hanno luogo da aprile a ottobre. Il giardino è aperto ogni primo sabato e domenica del mese, la terza domenica di aprile, maggio e giugno e la prima domenica di novembre. In più, per il 2017, è accessibile ogni domenica di maggio. Il costo del biglietto è di 12 euro, più 0,50 euro per la prevendita online.

Norma (LT) - Foto Wikipedia
Norma (LT) – Foto Wikipedia

Se poi avete voglia di esplorare l'area circostante, non perdete la cittadina di Norma, che vanta un altro tesoro ricco di storia: il sito archeologico di Norba. Un tempo Norba era una fiorente località situata 50 km a sud di Roma. Abbarbicata su un'altura tra i Monti Lepini, nel Lazio occidentale, Norba affonda le sue radici nella leggenda: si dice che la città venne fondata dal mitico eroe Enea e dai suoi discendenti. Il sito archeologico è oggi semisconosciuto, ma vale la pena visitarlo in quanto uno dei migliori esempi di pianificazione urbana del passato. Sono infatti ancora presenti le rovine dei templi, le mura "ciclopiche" risalenti al 330 a.C., oltre a pozzi, cisterne, passaggi sotterranei e strade. La città ebbe una fine tragica per mano dei suoi stessi abitanti nel contesto della guerra civile tra Mario e Silla. Soggiogata dalle truppe di Silla, la popolazione decise di incendiare l'intera città piuttosto che soccombere al dominatore. A Norma si trova il museo civico, con ricostruzioni concrete e virtuali dell'antica città, e l'interessante Museo del Cioccolato che farà la gioia dei golosi.

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