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I posti peggiori al mondo in cui (non) andare in vacanza

Dalla città più fredda del mondo, ai luoghi più inquinati, sino ai paesi in cui guerre e criminalità mettono a rischio la vita della popolazione e devastano le bellezze naturali: ecco i luoghi che non vorremmo mai inserire in un itinerario di viaggio.
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Amici di Travel Fanpage, per una volta non siamo qui a consigliarvi su dove andare in vacanza, bensì su dove non andare… "Perché?", direte voi. "Bella domanda", risponderemo noi. La verità è che tra i cataloghi delle agenzie turistiche, i folli consigli per divertirsi all'estero e le spettacolari immagini di isole tropicali per sognare il viaggio perfetto, ci dimentichiamo che la Terra non è sempre il posto magnifico che ci piace dipingere. E anzi, spesso appare esattamente il contrario. Il mondo è bello perché è vario, si dice: peccato che la sua varietà abbia parecchi risvolti negativi. Ma noi non siamo qui per nascondere la testa sotto la sabbia, e quindi ci sembra giusto dover dare un occhio anche a quei posti del pianeta che, per un motivo o per l'altro, non sceglieremmo mai per una vacanza. Purtroppo la lista è davvero lunga, e non possiamo essere esaurienti. Ci limiteremo quindi a ragionare sui motivi per i quali alcune città, paesi, o luoghi non andrebbero visitati. E il minimo comune denominatore per tutti è solo uno: la nostra incolumità.

Posti peggiori del mondo

Caos e inquinamento in Angola. Foto di oneVillage Initiative

CONDIZIONI AMBIENTALI

Ci sono luoghi al mondo che non possono essere abitati a causa di condizioni climatiche avverse, inaccessibilità del territorio, mancanza d'acqua potabile e molte altre motivazioni. Ma l'esperienza ci insegna che l'uomo se ne frega altamente di madre natura, e decide autonomamente di stabilirsi laddove lo ritenga necessario, a discapito di tutto. E spesso ne paga le conseguenze. Come gli abitanti di Oklahoma City e Tulsa, negli Stati Uniti. Le due città si trovano al centro di quello che è chiamato I-44 Tornado Corridor, corridoio dei tornado della Interstatale 44. Ogni primavera, quando l'aria fredda e secca scivola dalle Montagne Rocciose sulle pianure sottostanti, e la calda e umida aria della Costa del Golfo sale a nord per incontrarla, gli abitanti dell'area si preparano per la stagione delle trombe d'aria. E parliamo di più di un milione di persone, nelle due città più popolose dello stato dell'Oklahoma. Nel 1999 una serie di 70 tornado colpì la capitale, distruggendo 1.500 case e danneggiandone altre 6.500 per un totale di danni di oltre un miliardo di dollari. Ma il bilancio peggiore fu quello dei morti: 40 in tutto. Sicuramente un posto da evitare nel periodo compreso tra marzo e agosto.

Bambini di Ojmjakon

Bambini di Ojmjakon di ritorno da scuola. Foto di Mungo Park

Un posto invivibile tutto l'anno è invece Yakutsk, in Siberia, comunemente considerata la città più fredda del mondo. O meglio, noi comuni mortali non potremmo viverci, ma gli jacuti ci riescono tranquillamente. In questo inferno d'inverno la temperatura scende arriva regolarmente a -50° C. Un freddo che noi non potremmo neanche immaginare, visto che ci troviamo in difficoltà con pochi gradi sotto lo zero. La media invernale del posto è di -40° C: a quelle temperature i bambini del posto giocano tranquillamente per strada, e le scuole vengono chiuse solo quando la colonnina di mercurio tocca i -55°. E questo è niente, perché alcuni piccoli villaggi vicini, Verchojansk, Ust’ Nera e Ojmjakon, risultano essere ancora più freddi. Ma mentre si tratta di piccole entità rurali, Yakutsk è una città che conta quasi 270mila abitanti.

Un giornalista dell'Independent si recò una volta sul posto per raccontarci l'esperienza estrema. Ingolfato di indumenti e pellicce come i residenti, si espose all'aria aperta. Dopo pochi indifferenti minuti le uniche parti scoperte del volto cominciarono a pizzicare, per poi aumentare il dolore fino all'insensibilizzazione: che è in realtà un brutto segno, in quanto significa che il sangue si sta gelando nelle vene. Nel frattempo il freddo cominciava a penetrare i vestiti: e questo dopo soli 13 minuti! Il giornalista rientrò subito nella sua camera d'albergo riscaldata, per riattivare la circolazione tra crampi e dolori. Pensate che in estate le cose cambino? Certo, ma non in meglio: per poche settimane le temperature aumentano fino a 35°. Il caldo torrido scioglie immediatamente la neve che si trasforma in pantano, e l'umidità attira una marea di mosche e zanzare. Non certo il luogo ideale per un viaggio in Siberia.

INQUINAMENTO

Le altre due categorie, come ci si poteva aspettare facilmente, hanno a che vedere direttamente con l'opera umana. Un qualsiasi luogo sulla Terra non può essere tanto degradato se non è stata la mano dell'uomo a renderlo tale. E di posti ne sono stati rovinati tanti. Linfen, in Cina, è notoriamente la città più inquinata del mondo. Fa parte della "cintura del carbone" nella provincia dello Shanxi, la cui economia si basa proprio sull'estrazione mineraria. Le miniere sono però gestite in maniera pessima, e il massiccio utilizzo del fossile come risorsa primaria ha causato un inquinamento dell'aria senza precedenti in varie città della provincia. Linfen è il caso peggiore. La città sembra vivere sotto una perenne cortina di smog, aggravata anche dall'utilizzo dei veicoli a motore in un'area densamente popolata: ben 3 milioni di abitanti. L'aria è pregna di polveri sottili, monossido di carbonio, anidride solforosa e arsenico. E gli effetti si vedono sulla popolazione, con un numero sempre crescente di casi registrati di bronchite, polmonite e cancro ai polmoni. Si dice che da quelle parti se si stende un lenzuolo bagnato diventi nero prima ancora che possa asciugarsi.

Discarica in un villaggio dell'India

Discarica in un villaggio di Maharashtra in India. Foto di Pablo Ares Gastesi

I rifiuti solidi sono un enorme problema dei paesi poveri, e spesso a questo si aggiunge il sovraffollamento e lo sviluppo industriale. È il caso di città come Dacca, la capitale del Bangladesh, dove sono stipate sette milioni di persone che producono spazzatura senza sapere come smaltirla. Un problema comune a molti paesi asiatici, che utilizzano i loro fiumi come risorsa idrica primaria. Ma quando questi sono inquinati come il Citarum in Indonesia, o  lo Yamuna in India all'altezza di Nuova Dehli non ci si spiega come i residenti continuino a fare affidamento sulle loro acque: sembrano infatti delle discariche galleggianti. Lo stesso problema di città assediate dai rifiuti lo troviamo in Africa, anche in località turistiche affermate, che non fanno niente per nascondere agli occhi del visitatore straniero il loro problema. Di conseguenza molti paesi perdono la loro selvaggia e antica bellezza a causa di cumuli e cumuli di spazzatura.

Ma se un turista, confinato in un hotel di lusso, potrebbe sentirsi poco minacciato dai rifiuti solidi, non potrà essere altrettanto tranquillo in città devastate da quelli chimici. Un esempio è la città di La Oroya in Perù, sede di un'industria fondiaria americana che ha avvelenato l'aria e i polmoni dei suoi 33.000 abitanti con piombo e altri metalli pesanti. Qualcuno leggendo queste righe potrebbe obiettare che questi sono comunque posti dove nessuno si recherebbe mai in vacanza. Ma sapete ad esempio che la paradisiaca Repubblica Dominicana divide metà del suo territorio, l'isola di Hispaniola, con la devastata e inquinata Haiti? O che le spiagge di Baku, la capitale dell'Azerbaigiàn, si trovano al centro di scarichi petroliferi e continuano ad essere frequentate da turisti? Attenzione inoltre a recarvi in Russia per ammirare il magnifico lago Karachay: stare seduti per un'ora di fronte a questo spettacolo di madre natura significa morte certa. Il lago è stato infatti per anni meta regolare di sversamento di rifiuti nucleari da parte dell'Unione Sovietica, rendendo questo luogo all'apparenza puro il posto più radioattivo del pianeta.

GUERRA E CRIMINALITÀ

E siamo arrivati al capitolo peggiore. La forza distruttiva dell'uomo si esprime nel peggiore dei modi possibili in questi luoghi, perpetrando violenze ai suoi simili. Non parliamo semplicemente di rapine e borseggiatori, ma di vero e proprio rischio di morte. E purtroppo la lista è lunga. In America Latina molte città sono governate dai cartelli della droga, e il tasso di omicidi e rapimenti è altissimo. Ciudad Juárez, in Messico, è l'esempio più esemplificativo. Oltre al narcotraffico, la città è conosciuta per la violenza contro le donne: molte vengono rapite per la tratta di esseri umani a sfondo sessuale, altre vengono direttamente uccise. Problemi che purtroppo riguardano anche città capitali del Sud America come Bogotà, in Colombia, o Caracas, in Venezuela. Ma anche Johannesburg, grande metropoli del Sudafrica, soffre del problema di rapimenti per il traffico degli umani.

Convoglio militare in Somalia

Convoglio militare a Mogadiscio, in Somalia. Foto di ctsnow

L'Africa è d'altronde un continente con numerosi problemi, e le guerre civili e la criminalità sono tra i peggiori. Molti paesi che in passato hanno sofferto lotte intestine stanno ora piano piano tornando alla normalità, per quanto questa sia un concetto relativo da quelle parti. Altri invece stanno vivendo situazioni di instabilità ed è sconsigliato recarvisi. Ma c'è un paese su tutti che da vent'anni a questa parte è inavvicinabile, ed è la Somalia. In particolare la capitale Mogadiscio è considerata il luogo più pericoloso e senza legge del mondo. Il paese non ha un vero governo, e tutta la regione centro meridionale è governata dal movimento insurrezionale islamista al-Shabaab. I suoi militanti, oltre a eseguire attacchi massicci per rovesciare il Governo di Transizione, coinvolgendo anche la popolazione, hanno imposto una stretta forma di Shariʿah, il codice di legge islamico malamente interpretato dagli estremisti. I pirati somali, inoltre, infestano le coste. In pratica tra terrorismo, incursioni, assalti e una qualsiasi involontaria offesa alla religione musulmana si rischia di essere uccisi in qualsiasi momento.

Già, ma perché qualcuno dovrebbe voler andare in vacanza in Somalia? Adesso sembra una domanda retorica, che coinvolge questa e altre nazioni africane come il Ciad, la Repubblica Centrafricana, il Sudan. O, in Medio Oriente, l'Afghanistan, l'Iraq, la Siria. Lo stato attuale di guerra e pericolosità che vige in questi paesi perdura da così tanto tempo che ormai li immaginiamo semplicemente come aree povere e desolate. E abbiamo dimenticato che parliamo di regioni dal patrimonio immenso. L'Africa è da sempre una terra dove la natura si esprime nella sua forma più primitiva e selvaggia: soprattutto i paesi sulla costa hanno delle spiagge bellissime e incontaminate. E la Mesopotamia, la regione che comprende i paesi mediorientali sopracitati, è la culla della civiltà e terra dei siti archeologici più antichi del mondo. In un altro momento storico, questi sarebbero davvero i posti migliori dove andare in vacanza.

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