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I posti più economici del mondo in cui trascorrere le proprie vacanze

Crisi economiche, rivolte politiche, catastrofi naturali… tanti fattori che hanno reso questi cinque paesi le destinazioni più convenienti dove viaggiare quest’anno. Anzi, prima possibile.
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Mete turistiche più economiche

Una lista delle destinazioni turistiche più economiche è il Santo Graal dei viaggiatori low budget che sperano di visitare luoghi bellissimi a costo quasi zero. Certo, i paesi dove il costo della vita è basso e il cambio con la nostra moneta è vantaggioso sono conosciuti dai più scafati. Ma ci sono invece altre località di sicuro interesse che generalmente non sono così abbordabili, e bisogna mettere qualche soldino da parte prima di potersi organizzare una vacanza decente. CNNgo, il sito tutto dedicato al turismo della celebre emittente televisiva statunitense, ha pubblicato un interessante rapporto su cinque mete che ora come ora si presentano come i posti più economici dove andare in vacanza. E quasi tutti sono legati da un filo conduttore: la crisi economica che ha colpito questi stati in conseguenza di catastrofi, rivolte popolari o… crisi economica. No, al momento l'Italia non è ancora tra questi.

Riviera Maya, Messico

Foto di Grand Velas Riviera Maya

Il Messico è tra le mete più convenienti secondo le agenzie di viaggio statunitensi, ora come ora: le prenotazioni non sono così numerose come da 15 anni a questa parte. Dal nostro punto di vista un volo in Messico può costare ancora tanto, rispetto a uno che parte dal suolo americano. Ma c'è un fatto: e cioè che i prezzi degli alberghi sono nettamente calati, e questo può influire notevolmente sui pacchetti proposti dai nostri tour operator. Motivo di tanta economicità? Gli hotel sono vuoti. La ragione è una continua pubblicità negativa che il paese riceve a proposito di episodi di violenza e droga, che in realtà avvengono a centinaia di chilometri di distanza dalle maggiori destinazioni turistiche. Aggiungi un'economia globale che sta fiaccando il paese, e i gestori dei mega resort a cinque stelle sono più che disposti a contrattare sulle loro tariffe. Che sono molto più basse di strutture altrettanto lussuose ai Caraibi e agli Hawaii, le quali tutte assieme non raggiungono il numero della Riviera Maya e di Cancun.

Pagode in Birmania

Foto di Ed Brambley

Le alluvioni 2011 in Thailandia hanno sicuramente inferto un duro colpo all'economia del paese, e conseguenza di ciò è che la sua stagione turistica sta iniziando davvero a rilento. Le agenzie hanno quindi notato un abbattimento dei prezzi degli hotel a 4 e 5 stelle. Si tratta di un'occasione d'oro, soprattutto se si considera il cambio favorevole con la moneta locale (1 euro equivale a oltre 40 baht). La Thailandia ha sofferto anche di vari sommovimenti politici. Ma non è l'unica. Il Myanmar, o Birmania, sta vivendo una vera e propria rivoluzione con l'apertura del regime militare al mondo esterno. Il paese è sempre stato meta privilegiata di viaggiatori in cerca di luoghi esotici, poiché a causa del regime è rimasto sostanzialmente immutato in venti anni rispetto ai vicini del sudest asiatico. Cosa che in termini di progresso sicuramente non è un bene, ma da un punto di vista turistico è sicuramente vantaggioso. Ora il paese è economico come non lo è mai stato, e bisogna approfittarne prima che i cambiamenti all'orizzonte facciano registrare un'inversione di tendenza e la Birmania, da paese che conserva ancora il suo volto primigenio, si trasformi in una meta turistica globalizzata dominata da Starbuck's e McDonald's.

Piramidi di Giza, Egitto

Foto di Michael Caven

La primavera Araba in Egitto all'inizio del 2011 ha ammazzato l'economia turistica del paese, preso da ben più importanti questioni. Dopo un periodo di assestamento le cose sono ritornate alla normalità da un punto di vista vacanziero, e le destinazioni come Sharm el Sheikh sono state considerate di nuovo sicure. Nonostante questo sentimento generale, la gente ha preferito muoversi verso altri lidi, come in Turchia. Sharm e le altre mete turistiche egiziane sembrano non essere più le destinazioni mediorientali di punta di un tempo: ecco perché è il momento migliore per andarci adesso. Perché il calo della domanda ha portato non solo a una riduzione dei prezzi, ma anche della folla. Per cui ora sarà più facile farvi una foto di fronte alle piramidi del Cairo senza troppi passanti dietro. Certo però che se pensate a una vacanza "giovane", alla vita notturna e alle discoteche anche un basso preventivo per Sharm el Sheikh non vi farà cambiare idea…

Atene

Foto di Nachi Lau

La crisi economica della Grecia ha fatto forse più danni delle inondazioni thailandesi e delle rivolte arabe. L'industria turistica, come molte altre, si è indebolita e con essa i prezzi: ma non è tanto la situazione attuale, quanto l'incertezza verso il futuro a determinare il crollo. Molti infatti si aspettano che la Grecia esca dall'euro, e prospettando la cosa avverarsi a breve, rimandano la vacanza: cosa che provoca un'ulteriore flessione. Un circolo vizioso, che potrebbe portare davvero al nefasto evento. C'è da dire che ciò può riguardare la Grecia continentale, dove addirittura volare sull'aeroporto di Atene può rivelarsi rischioso per la "scarsa affidabilità dei servizi", scrive CNNgo. Ma le isole, piuttosto distaccate dai tumulti che avvengono nel resto del paese, potrebbero ancora godere della loro buona fetta del mercato turistico. La Spagna, aggiunge il sito, versa più o meno nelle stesse condizioni della Grecia. Tenete quindi conto di questi fattori quest'anno quando deciderete dove andare in vacanza ad agosto.

[In apertura: foto di Joan Campderros-i-Canas]

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