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I segreti della Sacra di San Michele

L’abbazia di San Michele, conosciuta come la Sacra di San Michele, è un antico monastero romanico considerato uno dei simboli più importanti delle montagne torinesi, anzi di tutta la regione piemontese. Un luogo suggestivo aggrappato sulla roccia che sembra sorvegliare tutta la vallata circostante.
A cura di Stefania Lombardi
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Sacra di San Michel
Sacra di San Michele. Foto di Elio Pallard

Quando si passa per la Val di Susa una tappa obbligatoria è l'Abbazia di San Michele, meglio conosciuta come la Sacra di San Michele. L'edificazione di questo luogo sacro è fatto risalire agli anni tra il 983 e il 987. L'antico monastero è un simbolo delle montagne torinesi, anzi di tutta la regione piemontese. L'edificio religioso si inserisce in un lungo percorso di pellegrinaggio che va da Mont Saint-Michel, in Francia, a Monte Sant’Angelo, in Puglia.

Un luogo suggestivo aggrappato sulla roccia che sembra sorvegliare in silenzio tutta la vallata circostante.

La Sacra di San Michele

Sacra di San Michele
Sacra di San Michele. Foto di Comune Di Rifreddo

Questo monumento vi farà pensare subito allo scrittore Umberto Eco, poiché ha ispirato il suo best seller "in nome della Rosa". L'Abbazia si trova in cima al monte Pirchiriano e dalla sua sommità si possono ammirare paesaggi meravigliosi su tutta la Val di Susa e sul capoluogo piemontese. La costruzione sacra è dedicata al culto dell'Arcangelo Michele ed all'interno della chiesa sono sepolti i membri della famiglia reale di Casa Savoia.

La Sacra di San Michele è un forte punto di richiamo per tantissimi pellegrini, ma anche turisti ed amanti della natura, infatti, il percorso per raggiungere l'abbazia è immerso nel verde.

Una volta raggiunta l'Abbazia ci si trova di fronte ad un colosso in pietra grigia con una facciata alta circa 40 metri. Dall'ingresso, attraverso un ripido e ampio scalone si raggiunge la chiesa. Questa scala è chiamata "Scalone dei Morti" poiché in passato vi erano custoditi gli scheletri di monaci. Superato lo scalone si giunge al Portale dello Zodiaco, sul quale sono scolpiti bassorilievi ispirati allo zodiaco e alcune opere di pittori del 500 e del 600. Un altro elemento da ammirare nella Sacra è la statua di San Michele dello scultore Paul dë Doss-Moroder, e la Torre della Bell'Alda, così chiamata per la leggenda legata alla morte di una giovane di nome Alda. Si dice che questa ragazza, inseguita dai soldati, si fosse gettata dalla torre rimanendo miracolosamente illesa. Qualche tempo dopo, però, la superbia l'aveva spinta a scommettere con i suoi compaesani sull'esito di un secondo salto. Questa volta finì in tragedia e la donna morì sfracellata sulle rocce sottostanti.

La Sacra di San Michele in veste autunnale
La Sacra di San Michele in veste autunnale. Foto di Elio Pallard

Gli amanti delle escursioni ed i pellegrini possono raggiungere la Sacra di San Michele a piedi attraverso vari percorsi. Uno di questi parte da Sant'Ambrogio di Torino attraversando un'antica mulattiera giunge alla Sacra in circa un'ora e mezza. Altro percorso suggestivo parte da Chiusa San Michele raggiungendo la Parrocchia di San Pietro Apostolo e proseguendo lungo una mulattiera che termina direttamente sul Piazzale Croce Nera. Da questo punto inizia una strada asfaltata che conduce direttamente alla Sacra di San Michele. Il terzo percorso che si può intraprendere a piedi è quello che parte da Frazione Mortera e attraversa il sentiero dei Principi. Questo percorso conduce alla cascina Pogolotti dove inizia la mulattiera che con una serie di tornanti termina alla Punta del Farò. Si raggiunge il Piazzale croce Nera che conduce alla Sacra di San Michele attraverso una strada asfaltata. Entrambi questi tre percorsi presuppongono un cammino di circa un'ora e mezza. L'ultimo percorso da segnale è di sicuro quello più impegnativo. Parte da Oulx ed è lungo circa 60 chilometri. Il percorso attraversa il Parco del Gran Bosco di Salbertrand e quello dell’Orsiera Rocciavrè. Il sentiero si divide in 3 tappe percorribili in 3 giorni.

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