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Il Museo Gluten-Free che racconta le privazioni della celiachia

Su Tumblr si trova il primo spazio espositivo virtuale dove il glutine sparisce dalle opere d’arte e dai film. Un blogger ha ritoccato celebri scene, dipinti e pubblicità eliminando ogni traccia di pane, pasta o grano.
A cura di Angela Patrono
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E se anche le opere d'arte si adattassero alla mania del gluten-free? Abolire ogni traccia di glutine dai prodotti alimentari sembra essere diventata una moda non più confinata al campo della celiachia. Per questo, con occhio ironico e un po' dissacrante, un blogger francese ha pensato di eliminare la proteina della discordia da una serie di opere d'arte e film. Il progetto ha preso piede su Tumblr ed è diventato un vero spazio espositivo virtuale: il Gluten Free Museum. Le immagini ritoccate mostrano famose opere d'arte, ma anche film e pubblicità, prive di qualsiasi elemento che faccia pensare al glutine: panini, baguette, pasta, spighe di grano. Il museo, online da febbraio scorso, fa riflettere con lucida creatività sulla scomparsa del glutine dalle nostre tavole.

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Nessuna icona pop è stata risparmiata dal celiaco furore: opere d'arte, cartoni animati, celebri film. Tra i dipinti rielaborati ci sono Le Spigolatrici di Jean-Francois Millet, la Lattaia di Jan Vermeer, l’Estate di Giuseppe Arcimboldo e la Cena in Emmaus di Caravaggio, mentre tra le fotografie c’è il famoso ritratto di Pablo Picasso realizzato dal francese Robert Doisneau. Tra i film, sono state ritoccate celebri scene di Pulp Fiction di Quentin Tarantino e del Gladiatore di Ridley Scott. La mannaia dissacrante cade anche sulle pubblicità, come quella della nota birra Guinness. Così mentre le spigolatrici di Millet non raccolgono più spighe, Lilli e il Vagabondo si ritrovano a fissare il tavolo vuoto, senza gli spaghetti "galeotti" della scena nella trattoria italiana. Sulla tavola della Cena ad Emmaus il pane è il grande assente, mentre la famosa Colazione sull'erba di Manet è decisamente più povera.

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