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Io non posso entrare: quando il mal d’aereo uccide gli amici a 4 zampe

Una nuova compagnia aerea vieta il trasporto di determinare razze canine e feline. Il motivo? Sono animali che non sopportano la paura e – dati alla mano – sono maggiormente a rischio per colpi di caldo e infarti.
A cura di Danilo Massa
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Tristezza di un bulldog

Potranno avere anche gli occhi più dolci del mondo, ma tanta tenerezza non basterà: dovrete rinunciare a trascorrere la vostra vacanza in loro compagnia. Dopo il divieto imposta da piccole compagnie aeree americane e dalla Singapore Airlines, anche la Cathay Pacific ha deciso di interdire i propri velivoli ad alcune razze canine. Si tratta di una decisione volta a salvaguardare gli stessi animali.

All'origine del divieto, infatti, vi è un rapporto del Dipartimento dei Trasporti statunitense, nel quale si enunciano le cause della mortalità degli animali in aereo. Lo studio americano rileva l'incidenza delle morti di cani col muso schiacciato (i cosiddetti "brachicefali") sul complesso dei decessi. In particolare, ben 25 dei 108 casi analizzati hanno interessato i bulldog.

PERCHÉ – La relazione tra la morte del cane e la sua conformazione cranica appare più immediata di quanto potrebbe pensarsi. Lo stato di ansia legato all'abbandono del padrone, alla gabbia, al caldo della stiva, ai suoi forti rumori e alla percezione del volo portano la temperatura del corpo ad un rapido aumento. Il cane – qualsiasi padrone lo potrà verificare – adopera il respiro quale metodo per riportare la temperatura corporea alla normalità. Il muso schiacciato rende insufficiente un respiro frequente, abbastanza "affannato" da poter ridurre la temperatura. Il colpo di caldo, a quel punto, rende fatale il viaggio del povero animale.

gatto persiano

QUALI RAZZE – Il divieto, per ora fortemente circoscritto a pochi vettori aerei, pone comunque un problema e un dubbio al padrone di animali brachicefali. I possessori di cani quali boxer, carlini e bulldog – ma anche di gatti come i persiani – dovranno decidere cosa fare del proprio amico, se affidarlo a parenti o a pensioni, o se invece portarlo con sé in aereo.

bulldog piccolo

CHE FARE? – L'ultima cosa da fare è non partire. Guai a dover rinunciare alle proprie vacanze estive, per rischiare poi di maturare un sentimento ostile nei confronti dell'amico (cane o gatto che sia). La scelta più appropriata – inutile anche a dirsi – dipende da caso in caso. A parte l'aiuto che vi possono dare la famiglia e gli amici, non dimenticatevi le pensioni per animali, alcune delle quali ben attrezzate e realmente affezionate alla propria "mission" aziendale (si legga a tale proposito la Guida alle "vacanze bestiali").

Ma non scartate per principio l'alternativa: portare l'animale con voi. Consultando il veterinario potete accertarvi in primo luogo dello stato di salute del vostro amico. Anche senza cercare patologie particolari, potete sapere per esempio se è in sovrappeso o raffreddato (cause di ulteriori difficoltà respiratorie). Non dimenticavi, inoltre, che il personale di terra fornisce i vostri cani di calmanti, che voi stessi dovete decidere se somministrare o meno. Anche in questo caso chiedete al vostro veterinario.

Se inoltre il vostro amico è di piccole dimensioni, la compagnie aerea potrebbe prevedere la possibilità di trasportarlo non nella stiva, ma in cabina. Ma cambia relativamente poco: il vostro cagnolino comunque non troverà rilassante dover volare.

[La seconda e la terza foto dall'alto sono, rispettivamente, di Kitty.Green66Br1dotcom]

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