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Italia prima nella ristorazione: 440 locali ogni 100mila abitanti

L’Italia è prima in Europa nella ristorazione commerciale: il 35% dei consumi alimentari è destinato a bar e ristoranti. Crescono le nuove modalità di consumo come street food e apericena, ma il saldo tra aperture e chiusure rimane negativo.
A cura di Angela Patrono
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Gli italiani spendono il 35% dei consumi alimentari nella ristorazione fuori casa - Foto Wikipedia
Gli italiani spendono il 35% dei consumi alimentari nella ristorazione fuori casa – Foto Wikipedia

Dimenticate il pranzo della domenica attorno alla tavola imbandita. Con un ritmo di vita sempre più frenetico, cambiano le abitudini alimentari. Sempre più italiani si concedono un pasto fuori casa e l'offerta ristorativa aumenta in maniera esponenziale. Secondo Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, l'Italia è in cima alla classifica del mercato del mangiare fuori. Nel Belpaese risultano esserci 440 imprese di ristorazione ogni 100mila abitanti, contro le 239 della Francia, le 198 della Germania e le 181 della Gran Bretagna.

Gli italiani spendono ogni anno più di 200 miliardi di euro in consumi alimentari. Di questi, circa il 35% sono destinati a bar e ristoranti, mentre emergono nuove forme di consumo come street food e apericena. La dinamica dei prezzi di giugno 2016 (+1,1% rispetto a giugno 2015) segna inoltre una crescita della ristorazione veloce (1,6%) e delle pizzerie (1,2%). Lo scontrino medio si aggira sui  3,50 euro per una sosta al bar e 7,40 euro per un pranzo fuori casa.

Nei primi nove mesi del 2015 Fipe ha registrato 12.000 nuove imprese in Italia contro 20.000 cessazioni di attività. Con un saldo in negativo non ci sono ancora i numeri per parlare di un boom. Tuttavia un segnale confortante è l'exploit della ristorazione veloce nei luoghi di transito come stazioni, aeroporti, gallerie commerciali: qui l'offerta food&beverage è raddoppiata negli ultimi 10 anni. Tra i grandi nomi della ristorazione collettiva spicca l'italiana CIR food, impresa cooperativa da oltre 80 milioni di pasti all'anno che serve più di 100 locali tra self service, free flow, snack bar, quick service restaurant, con uno scontrino medio di 3,10 euro per bar e quick service e 8,80 euro nei ristoranti self service. In un settore fortemente concorrenziale, CIR food punta sull'innovazione per raddoppiare i ricavi e l'anno scorso a Expo ha sperimentato nuove formule di ristorazione, né fast né slow, ispirate alla tradizione italiana. Simili realtà stanno ormai prendendo piede nei centri commerciali di tutto il paese, aprendo la strada al futuro della ristorazione.

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