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La Riserva dei funghi giganti: Ciciu del Villar

La Riserva Naturale in provincia di Cuneo ospita un fenomeno geologico davvero incredibile. L’erosione negli anni ha creato delle originali sculture in pietra dalla forma di enormi funghi. L’area dei Ciciu del Villar rappresenta, dal punto di vista naturalistico, un’autentica rarità del patrimonio ambientale piemontese.
A cura di Stefania Lombardi
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Ciciu del Villar
Le colonne di erosione della Riserva dei Ciciu del Villar. Foto di Castrocane

La Riserva Naurale dei Cicio del Villar, in provincia di Cuneo, testimonia la grande potenza della natura, ma anche la sua creatività. L'erosione, infatti, ha regalato delle conformazioni che lasciano i visitatori ed i curiosi a bocca aperta. Nella riserva sono presenti i cosiddetti "Ciciu ‘d pera", termine che in piemontese significa pupazzo di pietra, definiti, invece, in geologia "colonne di erosione".  I Ciciu sono degli enormi funghi di pietra, il cui cappello è formato da un masso erratico, mentre il gambo è composto da terra e pietrisco. L'area dei Ciciu del Villar rappresenta una vera rarità naturalistica, sia per le importanti caratteristiche geologiche, sia per la ricchezza della fauna.

La Riserva dei Ciciu del Villar

Riserva naturale speciale dei Ciciu del Villar
Riserva naturale speciale dei Ciciu del Villar. Foto di Castrocane

La Riserva è situata precisamente in località Costa Pragamonti ed è stata istituita nel 1989 per proteggere i famosi Ciciu. Queste conformazioni a forma di pietra hanno reso celebre la riserva e richiamano tantissimi escursionisti e turisti curiosi. Secondo le rilevanze di alcune ricerche i Ciciu si sono formati alla fine dell'ultima era glaciale, con lo scioglimento dei ghiacci che ha provocato l'esondazione del torrente Faussimagna, l'erosione delle pendici del monte San Bernardo e la successiva discesa a valle di una grande quantità di detriti. Questi residui hanno formato i gambi dei funghi di pietra. La parte superiore dei funghi, invece, si è formata a causa di smottamenti e frane che hanno fatto staccare grandi massi dal monte. Uno degli ultimi censimenti ha fatto emergere la presenza di ben 479 Ciciu concentrati in un'area di 0,25 chilometri quadrati.

La presenza di queste sculture dalle forme bizzarre ha fatto nascere molte leggende, che continuano ad essere tramandate negli anni. Alcune di queste attribuiscono la creazione dei giganti funghi alle streghe piemontesi. Secondo alcuni gli stessi funghi sarebbero le streghe traformate in pietra. Una delle leggende più famose è quella legata a San Costanzo, un legionario romano martirizzato durante le persecuzioni dei cristiani da parte dell'imperatore Diocleziano. La leggenda narra che il Santo per sfuggire ai soldati si spinse fino al monte San Bernardo. Raggiunto dai soldati scagliò contro di loro una maledizione, i soldati si sarebbero trasformati in pietra, lo stesso materiale di cui era composto il loro cuore. E fu così che i militari si pietrificarno assumendo la forma dei grossi funghi. Nonostante questo, il Santo non riuscì a salvarsi e fu comunque ucciso nel luogo in cui oggi si trova il Santuario di San Costanzo a Monte. All'interno del Santuario si trova una lapide muraria insanguinata che la credenza popolare fa risalire al martirio di San Costanzo.

Santuario di San Costanzo al Monte
Santuario di San Costanzo al Monte. Foto di Castrocane

Il periodo più bello per ammirare i Ciciu è l'inverno poichè sono ricoperti dalla neve e tutta la riserva diventa ancor più magica. Durante la visita alla Riserva Naturale dei Ciciu del Villar si possono fare delle escursioni attraverso sentieri e percorsi dotati di tutti i servizi, con delle aree attrezzate per i pic nic. Per accedere alla riserva il biglietto d'ingresso è di 3 euro, mentre se si sceglie di essere accompagnati da una guida naturalistica il prezzo sale a 5 euro. Inoltre si può scegliere di acquistare il biglietto comprensivo di pasto convenzionato che costa 18 euro senza guida e 21 euro con guida naturalistica. L'escursione oltre alla vista degli incredibili Ciciu attraversa una fitta vegetazione, che ospita molte specie animali, come il picchio, il falco pellegrino e i ghiri.

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