L’Abbazia di Admont e la sua biblioteca da sogno
Il tempo si dilata all'infinito tra le pareti di una biblioteca. Il fruscio delle pagine ingiallite, il profumo antico della carta, la purezza commovente di un'incisione a stampa: ogni elemento nelle biblioteche sembra vivere di vita propria, ogni libro è storia a sé, ha una sua anima e trae la sua linfa da radici invisibili. La continuità tra passato e presente attraverso la carta stampata è un valore aggiunto per l'Abbazia di Admont, in Austria. Questo complesso monastico della Stiria accoglie ogni anno ben 80.000 turisti che si fermano ad ammirare estasiati il magico candore delle pareti della biblioteca in stile rococò, arricchita da soffitti affrescati e sculture lignee. Si tratta della biblioteca monastica più grande del mondo, vero paradiso per gli amanti della cultura. Un luogo fiabesco e spettacolare, a tratti perfino surreale, a giudicare dalle sue maestose dimensioni: 79 metri di lunghezza per 14 metri di larghezza.
Realizzata nel 1776 sotto l'imperatrice Maria Teresa d'Austria, la biblioteca presenta sette cupole affrescate ad opera dell'allora ottantenne Bartolomeo Altomonte. Gli affreschi illustrano le diverse fasi dell'apprendimento umano che avviene attraverso il pensiero e la parola, le scienze e le arti, per culminare nella Rivelazione Divina, raffigurata nella cupola centrale. La storia della biblioteca risale all'XI secolo, quando i monaci iniziarono a raccogliere manoscritti e successivamente incunaboli: di lì a poco Admont divenne un importante centro per copisti. Proprio in virtù dell'illustre passato, i numerosi busti di scienziati, filosofi, artisti, evangelisti e profeti sembrano ergersi a sentinelle di un'attività culturale in continuo fermento. Oggi la biblioteca custodisce ben 180.000 opere, delle quali 1.400 manoscritti (il più antico risale all'VIII secolo) e 530 incunaboli (libri stampati prima del 1500).
L'Abbazia di Admont esiste dal 1087. Incastonata nello splendido parco nazionale Gesäuse, la sua costruzione fu voluta da Gebhard, arcivescovo di Salisburgo. Distrutto a più riprese da guerre e incendi, nel XVIII il complesso rifiorì e venne sottoposto a un rinnovamento architettonico sullo stile dell'Escorial di Madrid. Nel 1865 l'abbazia fu quasi interamente distrutta da un incendio, ma fortunatamente la biblioteca venne risparmiata. La chiesa, ricostruita in stile neogotico, presenta due imponenti campanili alti 76 metri.
Il complesso è noto anche per i suoi musei: il Museo Gotico che ospita sculture medievali, dipinti su tavola e vetrate; il Museo di Storia Naturale e il Museo di Belle Arti, con capolavori che vanno dal Romanico al Rococò, tra cui spiccano i numerosi oggetti liturgici. Nel maggio 2003 è stato aperto un Museo di arte contemporanea che ospita oltre 1500 opere di circa 160 artisti, per la maggior parte austriaci. Il museo si compone di due parti: la galleria con le opere acquisite dalle gallerie o dagli stessi artisti, e la serie MADE FOR ADMONT, commissionata per la stessa Abbazia. Un progetto all'insegna della collaborazione e dell'interattività: il programma “Artists in Residence” invita gli artisti a lavorare nell'abbazia per creare opere d'arte legate al luogo.