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Lagole, dove la natura è leggenda

Nella magica cornice delle Dolomiti Venete troviamo Lagole, sito archeologico e luogo di culto tra storia e leggenda. L’area presenta sorgenti termali note fin dall’antichità per le loro proprietà benefiche.
A cura di Angela Patrono
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Lagole, Laghetto delle Tose - Foto Wikimedia Commons
Lagole, Laghetto delle Tose – Foto Wikimedia Commons

Se volete respirare la magia di un luogo incontaminato, Lagole è il posto che fa per voi. Questa riserva naturale dall'incanto fiabesco si trova nei dintorni di Calalzo a nord del lago di Cadore. Lo sfondo delle Dolomiti dona poesia allo scenario, dove boschi di conifere si intervallano a specchi d'acqua, torrenti e ruscelli. L'area faceva parte di un complesso religioso legato al culto delle acque minerali, note da almeno 2.500 anni per le loro proprietà terapeutiche. La sua funzione di luogo di culto è testimoniata da reperti come le statuine di bronzo conservate nel Museo Archeologico Cadorino di Pieve di Cadore, indizi di un santuario protostorico di origine romana dedicato alla divinità Trumusiate. In ogni caso, Lagole ha visto la presenza di insediamenti umani dal VI secolo a.C. fino al IV secolo d.C. Non si conosce con precisione l'ampiezza del tempio né la presenza di altari votivi, ma si pensa fosse una via di passaggio tra il nord e il sud delle Alpi, frequentata da pellegrini e guerrieri. Una ventina di sorgenti sgorgano dal bacino meridionale dell'Antelao e confluiscono nel Laghetto delle Tose o lago de la femenes dove i locali, ma anche i pellegrini di passaggio, si immergevano per curare problemi cutanei o per offrire libagioni alla divinità Trumusiate.

Laghetto delle Tose, Lagole - Foto Wikipedia
Laghetto delle Tose, Lagole – Foto Wikipedia

Il Laghetto delle Tose, ossia il "lago delle ragazze" in dialetto ladino, è il più grande dei tre laghi presenti nell'area. Le sue acque limpide si prestano a un bagno rinfrescante per fuggire alla canicola estiva e il suo scenario pittoresco regala emozioni uniche. La sua storia è legata a una tragica leggenda. Molto tempo fa le fanciulle del paese si bagnavano nelle acque del lago per conservare l'eterna giovinezza grazie alle proprietà miracolose della fonte. La loro bellezza suscitò l'invidia delle anguane, creature mostruose dai piedi di capra. Mentre gli uomini erano a caccia e le donne intente al rito del bagno, le megere assalirono le giovani e le colpirono a morte. Non risparmiarono neppure Bianca, figlia del capo del villaggio, la più giovane e la più bella fra tutte. Quando gli uomini videro la colonna di fumo che si levava dal villaggio in fiamme, si precipitarono subito sul posto. Disperati, non ebbero altra scelta che trasportare i corpi delle donne verso la montagna per la sepoltura. Ma il dio del lago, in segno di compassione verso le giovani, trasformò ogni goccia di sangue che cadeva a terra in piccoli fiori rosa e profumati, poi tramutò gli uomini in pietra in modo che nessuno potesse disturbare il sonno di Bianca. Le anguane si rifugiarono nelle grotte ma non poterono sfuggire alla vendetta del dio, che avvelenò l'acqua del lago uccidendole tutte. La valle piombò immediatamente in un silenzio irreale. Un istante dopo l'acqua ritornò benefica.

Lagole, Laghetto delle Tose - Foto Wikimedia Commons
Lagole, Laghetto delle Tose – Foto Wikimedia Commons

Ancora oggi nelle sorgenti termali di Lagole è possibile fare il bagno. Le proprietà curative dell'acqua non si contano: come bevanda stimola l'attività dello stomaco, aiuta la diuresi ed essendo ricca di magnesio agevola il transito intestinale; in via inalatoria è ottima per curare riniti e sinusiti; con bagni e fanghi, elimina reumatismi e problemi osteo-articolari. Inoltre si ritiene che l'acqua abbia il potere di cicatrizzare le ferite, una convinzione radicata fin dall'antichità: nell'area sono state trovate diverse statuette votive raffiguranti guerrieri muniti di lancia come richiesta di preghiera o in segno di ringraziamento per l'avvenuta guarigione.

L'area può essere raggiunta in auto o a piedi a partire dalla stazione di Calalzo di Cadore. Fa parte della ciclabile delle Dolomiti, area ciclo-pedonale che conduce addirittura in Austria. Nei dintorni si possono trovare altre meraviglie montane come la deliziosa Pieve di Cadore e i suoi musei, tra cui il Museo dell’Occhiale e il Museo della Magnifica Comunità di Cadore. Chi ama il trekking potrà sostare in uno dei rifugi alpini dei dintorni. Da non perdere la visita al Lago di Auronzo con la spettacolare vista delle Tre Cime di Lavaredo.

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