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Le città più blu del pianeta

Un colore che dà pace e che armonizza il panorama urbano… Ecco i luoghi dove rimanere affascinati.
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Il blu è un colore davvero meraviglioso. Ci rilassa, ci tranquillizza, ci infonde pace nell'anima e quiete dello spirito. Sarà perché associamo questo colore a situazioni piacevoli. Come il blu di un cielo terso e senza nuvole, simbolo di una giornata luminosa e senza tormente all'orizzonte. O il blu delle acque di mare cristalline e ferme, attraverso le quali intravediamo persino i fondali senza dover immergere la testa. Purtroppo si tratta di scenari alquanto instabili, e non sempre abbiamo la fortuna di trovarci questo colore di fronte in così vaste proporzioni. A meno che non abitiamo in una delle città sottostanti. Qui gli abitanti si sono assicurati a vita i benefici effetti di questa gamma cromatica semplicemente dipingendo le mura delle loro case di blu. Scopriamo allora quali sono le città più blu del pianeta dove farci abbracciare dal colore dell'armonia interiore.

Chefchaouen

Donna a Chefchaouen, Marocco

Foto di Tommy Pixel

Questa piccola città di 40.000 abitanti è una delle mete più apprezzate del Marocco. I motivi sono molteplici. Il primo è la sua bellezza pittoresca. Le sfumature di blu in cui sono dipinte praticamente tutte le abitazioni vi fanno immergere un paesaggio surreale. Soprattutto se contrastate il delicato panorama urbano con quello rozzo montagnoso della catena del Rif sullo sfondo. Non è solo il colore però a regalare fascino alla città: è l'incredibile groviglio di stradine in sali e scendi che si alternano tra vicoli stretti e piazzette di mercato, che caratterizzano il gustoso mix tra una tipica architettura marocchina e quella che potrebbe essere una qualsiasi cittadina europea di montagna. Il colore blu delle case è però tutto merito degli ebrei spagnoli che si trasferirono in Marocco dopo la cacciata dalla Spagna.

Chefchaouen, città blu del Marocco

Foto di Carlos ZGZ

Chefchaouen, o Chaouen come è più semplicemente chiamata dai suoi abitanti, viene invasa dai turisti soprattutto d'estate. I visitatori arrivano per lo spettacolo blu, e se ne vanno via con le valigie piene di souvenir e prodotti artigianali. Qui infatti vi è una produzione di coperte intrecciate e indumenti di lana che non si trova in altre parti del paese. Ma il prodotto più popolare è sicuramente l'hashish: a Chefchaouen vi sono estensive coltivazioni di cannabis, che viene poi esportata in tutto il paese. E questa la rende una delle destinazioni preferite dai giovani.

Jodhpur

Jodhpur, città blu dell'India

Qui non ci troviamo certo di fronte a una cittadina, ma una metropoli che supera abbondantemente il milione di abitanti. Anche se gli occhi di una nazione popolosa come l'India questo numero potrà sembrare insignificante. Jodhpur non è infatti nemmeno la città più popolata dello stato in cui si trova, il Rajasthan, finendo appena al secondo posto. Ciò nonostante, ha una storia di tutto rispetto, essendo stata la capitale di un antico regno conosciuto col nome di Marwar. E tale importanza la si riscontra ancora oggi nei suoi monumenti storici. Primo fra tutti, l'imponente forte di Mehrangarh.

Jodhpur, Rajasthan

Foto di Mark Hodson

A fare da contraltare a questa colossale scultura sono proprio le innumerevoli case blu che la circondano. Non si conosce però il motivo per cui tutte queste case abbiano tale colorazione: si sa solo che la rendono una meta molto popolare in un viaggio in India. Nel 2014 la Lonely Planet ha inserito Jodhpur nella lista dei posti più belli dove trascorrere una vacanza. E l'effetto scenico del suo panorama l'ha resa anche una scelta prediletta come location di innumerevoli film.

Safad

Safad, città blu di Israele

Qui si spiega meglio il legame che intercorre tragli ebrei e il colore blu. Safad è una delle quattro città sacre di Israele, assieme a Gerusalemme, Hebron e Tiberiade. Viene considerata un centro importantissimo della Cabala, meglio conosciuta come il misticismo ebraico. Secondo la Torah ebraica il blu simboleggia la purezza del bene contro il male. Caratteristica evidente nel tallit, lo scialle da preghiera, che tra le frange deve sempre riportare un filo di colore azzurro. A dire la verita il colore è propriamente detto Tekhelet, e sembra indichi una particolare varietà cromatica del blu forse perduta, in quanto sembra che in passato si ricavasse da un mollusco oggi estinto.

Safad, Israele

Safad è la città più alta di tutto l'Israele, posizionandosi a 900 metri sul livello del mare. Grazie alla sua altitudine, le sue estati sono molto miti rispetto al clima sulla costa mediterranea, mentre gli inverni possono essere addirittura nevosi. Ciò rende Safad una meta molto ambita tra i turisti, sia israeliani che stranieri. Neanche a dirlo le case blu sono una delle maggiori attrazioni.

Júzcar

Júzcar, città blu in Andalusia

Foto di CEDER

Júzcar è un piccolo villaggio di 220 anime della Spagna. Di per se niente di particolare, ma fa parte di una grande comunità: quella dei Pueblos Blancos dell'Andalusia, caratterizzati da tetti di mattoni rossi e mura dipinte di bianco per resistere al calore estivo della torrida regione del meridione spagnolo. O meglio, faceva. Perché nel 2011, quando uscì il film dei Puffi, i tipi della Sony si recarono in Spagna con una grande idea di marketing pubblicitario: quella di dipingere un pueblo bianco completamente di blu puffo. E scelsero la misconosciuta Júzcar per l'impresa.

Juzcar, villaggio dei Puffi

Foto di Manuel Flores

I cittadini non erano proprio entusiasti, ma si fecero convincere con la promessa che allo scadere del contratto la Sony avrebbe ridipinto il villaggio di bianco a sue spese. Ma quando il periodo concordato arrivò al termine, e la Sony chiamò per ritornare al villaggio, la risposta che ricevette fu alquanto sorprendente: i paesani avevano votato per restare com'erano. Questo perché nei sei mesi in cui erano stati blu avevano ricevuto più turisti di quanti avessero mai visto: 80.000 persone, contro le poche centinaia che passavano nel giro di un anno. Ancora oggi Júzcar si vanta di essere il primo "villaggio dei puffi" nel mondo, e le immagini degli ometti blu campeggiano un po' dappertutto. La strategia di marketing ha funzionato anche oltre le aspettative.

[In apertura: foto di Mark Fischer]

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