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Le rovine di Angkor e i segreti dell’antica Cambogia

Viaggio nel sito religioso più vasto del mondo, nonché il parco archeologico più visitato di tutta l’Asia sudorientale: gli antichi templi khmer sono fotografati da più di un milione di turisti all’anno. E noi vi diamo dei consigli di viaggio su come e quando andare ad Angkor.
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Angkor Wat in Cambogia

Anticamente in Cambogia esisteva uno degli imperi più forti e longevi dell'Asia sudorientale: era l'impero Khmer. La storia di questo regno è durata per oltre 600 anni, dal IX secolo al XV secolo. E quello che ci ha lasciato è qualcosa di straordinario: Angkor, un enorme sito archeologico che un tempo ne ha ospitato le varie capitali. Stiamo parlando di un'area di 400 km2 che nel corso dei secoli si è estesa edificando numerosi edifici, tra i quali la miriade di templi che l'ha resa famosa. Angkor è infatti il più grosso sito religioso del mondo, contando 72 templi principali, e un migliaio di templi secondari, tra induisti e buddisti. Il motivo per cui di intere città sono arrivati fino a noi solamente gli edifici religiosi è il fatto che questi erano costruiti in pietra arenaria, precisamente in quarzo, uno dei minerali più abbondanti e resistenti presenti sulla Terra; laddove invece tutti gli altri edifici erano costruiti in legno. L'area di Angkor in passato si estendeva anche in Laos e in Thailandia, parti dell'impero Khmer: al suo apice contava oltre un milione di abitanti, in un periodo in cui l'Europa viveva il suo Medioevo e le città più popolose come Londra non superavano i 50mila abitanti. Per la sua importanza archeologica, oltre che per la magnificenza delle sue costruzioni, il sito fa parte della lista dei Patrimoni dell'Umanità Unesco.

Alba ad Angkor

Foto di Garion88

Angkor Wat è il tempio più celebre. Generalmente con questo nome si identifica l'intera area di Angkor, e la sua immagine è talmente popolare da essere impressa sulla bandiera cambogiana. Ma si tratta semplicemente di uno delle centinaia di templi disseminati nell'intera area che copriva il vecchio impero. Non a caso però è il più famoso, essendo il più vasto e il più visitato. La sua impressionante architettura è un esempio fulgido dell'arte dei Khmer, che non erano solo bravi a erigere edifici, quanto a decorarli con incisioni e bassorilievi. È oggi definita la "città tempio": lo stesso re Suryavarman II, che ne ordinò la costruzione nella prima metà del XII secolo, intendeva che fosse la capitale del suo regno. Come molti edifici religiosi khmer, l'intera struttura è costruita secondo la tipologia del tempio-montagna: si erge infatti su una piattaforma naturale circondata da un fossato, che rappresenterebbe la montagna sacra dimora degli dei della religione hindu. Il tempio è infatti dedicato a Vishnu, anche se si pensa che in realtà fosse stato costruito come mausoleo, dal momento che a differenza di tutti gli altri edifici religiosi, esso è orientato a ovest e non a est. Ciò che ha reso più celebre questo edificio rispetto agli altri è il fatto che non sia mai stato davvero abbandonato: anche dopo il declino di Angkor e la caduta dell'impero Khmer il tempio è stato utilizzato come monastero buddhista fino a dopo il XVI secolo. È proprio in questo periodo che Angkor venne scoperta dagli occidentali tramite una spedizione di portoghesi. Fu solo dall'Ottocento che si cominciò a studiare il sito, e a ripulirlo dalla fitta vegetazione che l'aveva ricoperto rendendolo a tutti i fatti una città perduta. Grazie all'inserimento nella lista dei Patrimoni dell'Umanità i fondi provenienti dall'Unesco hanno dato la spinta giusta alla Cambogia per curare e preservare il sito archeologico e trasformarlo in un'importante meta turistica: ogni anno Angkor viene visitata da almeno due milioni di persone.

Angkor Thom Bayon

Foto di 14983

I templi di Angkor sono numerosi, come abbiamo detto, e sono spesso i lasciti delle antiche capitali. Angkor Wat non fu infatti l'unica città a rappresentare il regno. Tra le varie capitali sicuramente la più famosa è Angkor Thom, che pure gode della presenza di numerosi edifici religiosi di varie epoche. Il Bayon, il tempio di stato che si caratterizza per le facce sorridenti scolpite nelle torri, che molti studiosi pensano essere l'immagine del re Jayavarman VII, che fece costruire la capitale. La quale tra l'altro inglobò la prima originaria capitale di Angkor, Yasodharapura, e difatti ne riprese il nome. Il Baphuon è un tempio-montagna che ha dato il nome a uno stile dell'architettura khmer, esattamente come già fu per Angkor Wat. Qui si possono trovare la Terrazza degli elefanti, celebre per le sculture dei pachidermi, e la Terrazza del re lebbroso, dove si ritiene venissero cremati i sovrani khmer. Tra gli altri edifici di Angkor Thom vi sono i templi induisti di Phimeanakas e, più nascosto dalla vegetazione e per questo meno visitato, Mangalartha.

Siem Reap Angkor

Foto di Bruno Ideriha

Quando andare ad Angkor? E come arrivare? Qui tocchiamo un argomento spinoso, in quanto come detto il sito è frequentatissimo dai turisti. L'atmosfera antica potrebbe infatti essere rovinata dalla miriade di persone vocianti con macchina fotografica che il sito non manca di attirare. Paradossalmente, il periodo migliore è quello dove la gente non tende ad andare in Cambogia: la stagione del monsone, da maggio a ottobre, dove il clima è si umido ma meno caldo e c'è comunque meno gente. Per questo motivo le strutture ricettive hanno anche prezzi più abbordabili. A proposito: per dormire dovete andare a Siem Reap, a poca distanza dal sito. Questa piccola città di soli 171.000 abitanti è in realtà il centro più prospero di tutta la Cambogia, che ha conosciuto la sua ricchezza grazie all'enorme afflusso turistico portato da Angkor. Per questo il suo livello di ricettività si è sempre più ampliato, con un numero impressionante di hotel e ristoranti. In più l'Aeroporto Internazionale di Siem Reap-Angkor è modernissimo e attrezzato, ed è il più trafficato della Cambogia, battendo anche il grande Aeroporto Internazionale di Phnom Penh, la capitale. Per volare fino in Cambogia bisogna passare necessariamente per Bangkok, in quanto non ci sono voli diretti dall'Italia: da lì decidete se prendere l'aereo per Siem Reap, o magari fare prima scalo a Phnom Penh, a seconda del vostro itinerario.

Non vi illudete di poter dedicare poco tempo al sito di Angkor: ci vogliono almeno cinque giorni per visitarlo tutto. Questo, sia per l'immensa mole e ricchezza visiva dei templi (solo Angkor Wat vi porterà via due ore), sia per le distanze che intercorrono tra loro. Pianificate un bell'itinerario programmato di spostamenti, che sia in auto, moto o bici. O meglio ancora affidatevi a escursioni organizzate accompagnati da guide che vi spiegheranno e vi faranno apprezzare al meglio quello che state vedendo. I templi vanno visitati sempre a partire dal loro ingresso principale, seguendo le linee guida di mappe dedicate, per goderli al meglio. L'orario migliore per scattare le foto è sempre il pomeriggio ma non attardatevi troppo: il sito è aperto dalle 5 del mattino alle 6 di sera. Infine non dimenticate di procurarvi il vostro biglietto di ingresso prima di dirigervi al sito. Vi sono tre tipologie, una da un giorno (20$), una da tre (40$) e una da sette (60$). I biglietti vanno obbligatoriamente utilizzati in giorni consecutivi. Per qualsiasi informazioni rivolgetevi al vostro hotel o nelle strutture turistiche di zona, in modo da non perdere niente in uno dei più bei viaggi in Oriente.

[In apertura: foto di stoicviking]

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