Meraviglie naturali: grotte uniche nel mondo
Eccoci di nuovo in viaggio alla scoperta di luoghi unici sulla faccia della Terra. Difficile trovare un fenomeno naturale che non si ripeta in più punti del nostro pianeta, eppure vi sono luoghi che non si possono trovare da altre parti. O che perlomeno offrono spettacoli in proporzioni così vaste non riscontrabili altrove. L'altra volta abbiamo affrontato il tema dell'acqua: tre scenari unici al mondo in cui la natura si divertiva a giocare con il liquido blu in un ambiente magico e bizzarro allo stesso tempo. Questa volta ci occupiamo di caverne: i tre luoghi che andremo a visitare vi daranno la sensazione di trovarvi immersi in un'ambientazione stile Viaggio al centro della Terra, per la loro unicità e spettacolarità. Qualcuno avrà sicuramente effettuato qualche escursione in una delle grotte più belle di Italia e si sarà fatto una minima idea di quale enorme lavoro svolgano gli speleologi per rendere queste meraviglie naturali visitabili al mondo intero. In questo caso, purtroppo, solo una di queste tre caverne è aperta al pubblico: le altre, per i motivi che andremo a vedere, rimangono ancora un mistero inesplorato.
Foto di Pranav Bhatt
Waitomo Glowworm Cave – In Nuova Zelanda, nell'Isola del Nord, c'è un ampio sistema di grotte visitabili chiamate Waitomo Caves. Queste grotte sono particolarmente famose per essere l'habitat naturale di una specie endemica di insetti che si trova solo da queste parti: l'Arachnocampa luminosa. Questi moscerini allo stadio larvale emettono una bioluminescenza (simile, per intenderci, a quella delle lucciole) per catturare le loro prede. E la caverna è popolata di questi insetti. Risultato? Tutta la grotta è illuminata dalla luce naturale di queste piccole larve, che tutte insieme conferiscono all'ambiente un'atmosfera suggestiva e spettrale. Una visita alle grotte parte dal primo livello, le Catacombe, per poi scendere al livello inferiore, la Camera dei banchetti, dove i primi visitatori della caverna si fermavano a mangiare. Infine si scende nella Cattedrale, così chiamata per essere un enorme antro con una perfetta acustica, dove si sono esibiti cori e cantanti internazionali. Da qui inizia la parte finale del tour: su una piccola barca si percorre il fiume Waitomo e si arriva alla parte della grotta illuminata esclusivamente dalle Arachnocampa.
Foto di OggiScienza
Cueva de los cristales – Uno scenario alla Jules Verne si è aperto di fronte agli scavatori della miniera di Naica, presso Chihuahua, in Messico. La miniera è uno dei più grossi giacimenti di piombo e argento nel mondo, conosciuto tra l'altro per le formazioni di cristalli di selenite, una varietà di gesso, che si formano nell'antro sottostante, la Camera delle Spade. Ma nel 2000 i minatori scoprirono un'altra grotta ancora più stupefacente: in essa trovarono giganteschi cristalli di selenite, alcuni alti anche 11 metri e larghi 4 metri di diametro. La Caverna dei cristalli giganti, come venne ribattezzata, è tutt'oggi allo studio, ma le ricerche sono molto difficoltose: nell'antro la temperatura raggiunge i 58° C, e c'è un umidità del 99%. In condizioni tali un essere umano non può resistere più di dieci minuti. Un team di ricercatori italiani dell'Università di Bologna ha inventato delle particolari tute refrigeranti per fare in modo di poter passare almeno mezz'ora all'interno della caverna. Dai loro studi si è rilevato che i cristalli più vecchi hanno 500.000 anni.
Grotta Son Doong – Cos'ha di particolare questa caverna situata nel parco nazionale di Phong Nha-Ke Bang, in Vietnam? È solo la caverna più grande del mondo. Ma la cosa straordinaria è che si tratta anche di una scoperta molto recente: nel 1991 fu individuata da un fattore del luogo, ma fu solo nel 2009 che un team di speleologi inglesi cominciò ad esplorarla. Ad ora, sono state effettuate solo due spedizioni, entrambe le quali hanno dovuto fermarsi a causa di alcuni ostacoli: in pratica, l'enorme grotta rimane ignota agli umani. Mentre è ben conosciuta dalle scimmie che vi si introducono per catturare lumache. La grotta è invisibile all'occhio dei satelliti perché coperta dalla fitta vegetazione della giungla. Sembra però che la gente del posto fosse a conoscenza della sua esistenza, ma ne avesse paura a causa dei rumori inquietanti che vi provenivano: si è poi scoperto che questi erano causati dal fiume sotterraneo che vi scorre sotto per oltre 2 km. Gli esploratori hanno trovato passaggi di 140×140 metri: in pratica uno spazio che può contenere tranquillamente un grattacielo. La grotta ha così scippato il record della Sarawak Chamber nella Deer Cave in Malesia. La caverna vietnamita per ora è stata esplorata per 4,5 km, ma gli studiosi ritengono che altri antri, magari anche più grandi, rimangano ancora da scoprire.
[In apertura: foto di Kristina D.C. Hoeppner]