Monterchi, un borgo a regola d’arte
Con il suo fascino squisitamente medievale, Monterchi è una deliziosa gemma della Valtiberina. Immerso tra dolci colline e una campagna costellata di chiesette rurali, questo piccolo e romantico borgo offre tesori artistici come la Madonna del Parto, una delle opere più enigmatiche del Rinascimento.
Cosa vedere a Monterchi
Malgrado il forte terremoto del 1917 abbia sconvolto l'assetto della città, il centro storico custodisce ancora tracce medievali nella possente cinta muraria che lo delimita. Tra gli edifici all'interno delle mura, degna di nota è la Chiesa di San Simeone, dove si conservano opere come la Presentazione di Gesù al tempio di Durante Alberti. L'interno ospita numerose opere d'arte, tra cui alcune tele dei secoli XVI e XVII, tre bassorilievi in pietra arenaria del XV secolo, un crocifisso ligneo del Quattrocento. Inoltre dalla Terrazza Panoramica della Rocca è possibile ammirare una veduta a 360 gradi sul paesaggio circostante.
Monterchi è intrinsecamente legata al genio di Piero della Francesca, il grande pittore e matematico del XV secolo. Il paese, che vide nascere la madre dell'artista, custodisce un capolavoro da lasciare a bocca aperta: la Madonna del Parto. Con i suoi significati simbolici, l'affresco rappresenta una bellissima celebrazione della maternità e della fecondità.
Il dipinto fu realizzato nel 1455 circa per l'altare maggiore della chiesa di Santa Maria di Momentana. La Madonna appare incinta e disposta di tre quarti, indossa una veste azzurra e lascia intravedere una sottoveste bianca, simbolo di purezza; con la mano destra si accarezza il ventre mentre due angeli scostano le tende di un baldacchino per dare risalto alla figura di Maria. Colpisce in particolare l'espressione della Vergine, umile e fiera al tempo stesso, disposta a dare alla luce il mistero di Gesù Cristo e consapevole del suo destino di amore, dolore e redenzione. Un ossimoro vivente: forza e delicatezza riunite in una figura femminile che sembra riecheggiare l'apertura del canto XXXIII del Paradiso dantesco: "Vergine Madre, figlia del tuo Figlio".
L'elegante Palazzo Massi ospita il Museo delle Bilance, nato da un'idea di Velio Ortolani, collezionista che ha messo disposizione la sua copiosa raccolta di bilance e pesi, una delle più importanti d'Europa nel suo genere (ricordiamo, tra gli altri, il Museo della Bilancia di Campogalliano). Attraverso un percorso didattico e interattivo, grandi e piccini potranno ripercorrere 600 anni di storia della bilancia e scoprire una collezione di 160 strumenti di misurazione: il pezzo più antico è un peso del Quattrocento.
Nella campagna appena fuori Monterchi ci sono moltissimi borghi rurali che meritano di essere scoperti e valorizzati. Non mancano le chiese antiche e ricche di testimonianze artistiche nelle frazioni di Monterchi. Da vedere, ad esempio, il cinquecentesco monastero di San Benedetto alle porte della città, ma anche la Chiesa di San Michele Arcangelo a Padonchia, la Chiesa di S. Apollinare alla Villa del Poggio in stile romanico, o la Chiesa di S. Michele Arcangelo a Pianezze, con un affresco cinquecentesco raffigurante la Madonna della Misericordia. Da visitare anche il paesino di La Murcia con l'antica Chiesa di San Martino e la Tina dell'Homo Selvatico, misterioso monolite attorno al quale si è sviluppata la leggenda dell'"homo selvatico", un uomo dall'aspetto bestiale – paragonabile allo Yeti asiatico o al Bigfoot americano – che vive solitario in completa simbiosi con la natura. Ancora affamati d'arte? A breve distanza da Monterchi è possibile visitare un vero gioiello come Sansepolcro, città natale di Piero della Francesca.