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Tutti bavaresi durante l’Oktoberfest

Anche chi conosce bene il tedesco potrà avere difficoltà con la parlata locale dei monacensi: eccovi qualche termine ed espressione per non perdervi nel dialetto della città.
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Il primo giorno è passato e già si contano le prime vittime dell'Oktoberfest: niente di grave, ovviamente, ma solo una serie di corpi privi di coscienza accasciati sull'erba. I prati teresiani, familiarmente conosciuti dai bavaresi come Wiesn, offrono infatti lo spettacolo di donne e uomini che, esausti dopo un'intera giornata di festeggiamenti a base di fiumi di birra, sono crollati dal sonno sotto il peso di troppi Maß. Che nel dialetto bavarese indica il boccale da un litro, quantità minima acquistabile nei Bierzelte, i tendoni della birra. E che, nonostante la crisi ne abbia fatto lievitare i costi, non smettono di essere spillati.

Il popolo bavarese si esprime con la sua parlata locale, che in questi giorni di festa diventa protagonista e si impone sulla lingua nazionale. Chi si reca a Monaco di Baviera pur con un'ottima padronanza del tedesco potrebbe avere difficoltà a capire i locali comunicare tra di loro, usando espressioni come "Grias aigh god", benvenuti, o "Servus, Friend", ciao amico. Lo stesso primo cittadino, Christian Ude, nell'atto di aprire la prima botte di birra, cerimonia che dà ufficialmente il via alla manifestazione, pronuncia la celebre frase in dialetto bavarese "O' zapft is!", cioè "E' spillata", aprendo così le danze.

Se vi sentite in difficoltà di fronte a tante espressioni incomprensibili non vi scoraggiate: i tedeschi che vengono dalle altre città della Germania hanno lo steso problema. Sarà bene fare un piccolo corso di aggiornamento, magari facendovi aiutare da persone del luogo. Intanto le specialità locali hanno nomi tipici totalmente differenti dal resto del paese: ad esempio quello che in Alto Adige chiamano canederlo e nel sud della Germania Knödel, a Monaco prende il nome di Dampfnudl, che è uno gnocco fatto con pasta al lievito, venduto come sorta di pane bianco o come piatto principale nelle sue varianti. Una crema di Cambert, cipolla e peperoni da spalmare sul pane viene chiamata Obatzda. Ci si può riempire lo stomacon con un "woama Leberkas" (salsiccia calda), un "hendl" (mezzo pollo allo spiedo) o un "Scheinsbrodn" (arrosto di maiale). Il brezel, le ciambelle dolci o salate molto popolari anche nel mondo anglo-sassone conosciute col nome di pretzel, vengono a Monaco chiamate brezn: per cui se le vedete in uno stand con questo nome sappiate che sono esattamente la stessa cosa.

Ma nel caos generale della festa potrà capitare che qualche monacense un po' alticcio vi rivolga la parola e voi non lo capiate sia per il suo dialetto, sia perché biascicherà quello che dice. Se vi chiederà "Host mi?" ovvero "mi hai capito?" molto probabilmente risponderete di no. Ma sarete molto più contenti quando una bella ragazza vi dirà "I mog di", cioè "Ti amo", sperando che non sia sotto l'effetto di troppi Biakragl, ovvero i boccali di Maß. Ma alla fine sarà sempre tutto all'insegna del Fetzngaudi, ovvero divertimento alla grande e quello, statene sicuri, all'Oktoberfest non mancherà mai.

[Foto in apertura di Stefan Klopp]

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