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Parigi contro gli affitti in nero: una banca dati per le case su Airbnb

Tempi duri per la sharing economy. Un’ordinanza del Comune di Parigi impone ad Airbnb di comunicare i dati dei proprietari in un apposito portale per regolamentare il Far West degli affitti illegali.
A cura di Angela Patrono
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Parigi, tramonto sulla Senna - Foto Pixabay
Parigi, tramonto sulla Senna – Foto Pixabay

Tempi duri per chi affitta su Airbnb. Il fenomeno di sharing economy sta facendo tremare l'industria alberghiera e le autorità comunali sono corse ai ripari: un caso recente è quello di Berlino, che ha vietato l'affitto di appartamenti su agenzie web a proprietari sprovvisti di licenza.

L'ultima "trovata" in questo senso viene da Parigi: il consiglio comunale ha approvato una delibera che impone a Airbnb di notificare al Comune tutti i dati delle case in portafoglio. Lunedì scorso le autorità cittadine hanno annunciato l'apertura di una banca dati dove sono registrati i cittadini proprietari di un appartamento su Airbnb e in regola con le nuove norme. Attualmente sono registrati 107 immobili, una percentuale davvero esigua per una città che con i suoi 12.7 milioni di visitatori l'anno è considerata la prima destinazione mondiale di Airbnb.

La norma nasce per contrastare gli affitti in nero e per dare slancio alla concorrenza. Non è la prima volta che Parigi e Airbnb si ritrovano ai ferri corti. In seguito alle proteste di molti gestori di hotel, dall'anno scorso Airbnb riscuote la tassa di soggiorno dei turisti grazie a un accordo con il Comune di Parigi. Inoltre l'aumento degli alloggi gestiti da privati ha suscitato il malcontento di molti cittadini, che hanno lamentato la trasformazione del proprio quartiere da zona residenziale in turistica. L'ordinanza, comunque, si riferisce a quei proprietari che affittano il proprio appartamento per quattro mesi o oltre. Chi viola i regolamenti dovrà pagare una multa fino a 25.000 euro.

Mathias Vicherat, capo dello staff del sindaco di Parigi, spera che la diffusione dei dati su internet serva di monito ai cittadini per rispettare le nuove norme. Le autorità si augurano che la delibera serva a risvegliare la coscienza civica dei residenti e che questi decidano di seguire le regole in piena autonomia senza che un vicino faccia la "soffiata". Gli oppositori del provvedimento insinuano che il Comune autorizzi i cittadini a "spiare" e denunciare i vicini che ospitano illegalmente con Airbnb. Tuttavia il sindaco Anne Hidalgo frena le accuse:

Non chiediamo ai parigini di denunciare i propri vicini che affittano illegalmente le proprie case, non è nello stile e nella storia della città, ma solo di collaborare con l'amministrazione comunale a censire il patrimonio immobiliare destinato al turismo.

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