Pompei viva, nel 2010 il ritorno degli scavi e il rilancio della città
Pompei è pronta a tornare in auge. E non è solo il famoso sito archeologico, dimenticato negli ultimi anni, a voler imporsi di nuovo all’attenzione internazionale. Tutta la città vuole tornare ad essere viva, ed è infatti “Pompei viva” lo slogan di un intero programma che prevede la rivalorizzazione dell’area archeologica e della cultura della città campana.
Presentato alla BIT 2010 di Milano dal Commissario delegato per l’area archeologica Marcello Fiori e dalla Soprintendenza Speciale per i Beni archeologici di Napoli e Pompei, assieme all’Assessore al Turismo della Regione Campania Riccardo Marone, il programma prevede restauri archeologici e iniziative culturali. A febbraio apre finalmente la Domus dei Casti Amanti, un edificio scoperto nel 1987 ma fino ad adesso non accessibile al pubblico. Ora, grazie a un sistema di passerelle sospese, sarà possibile vedere il forno di questa vecchia panetteria (così detta per il pannello decorativo raffigurante il bacio innocente di due innamorati), le stalle, il giardino; e allo stesso tempo i restauratori e gli archeologi all’opera all’interno di questo cantiere “trasparente”. Da marzo invece riapre la Domus di Giulio Polibio, con una serie di visite multimediali.
Da giugno a settembre il Teatro Grande di Pompei, tra i più antichi d’Europa, apre una stagione musicale in partnership con il Teatro di San Carlo di Napoli e il Napoli Teatro Festival. Da aprile invece, la città si anima di notte grazie all’illuminazione degli scavi, mentre verranno allestiti dei percorsi particolari per visitare la città: una pista ciclabile lunga 4 km che permette ai turisti di sostare presso aree attrezzate e visitare scorci degli scavi e del Vesuvio; e un percorso agevolato per persone con problemi motori o famiglie con bambini, chiamato Easy Pompei, che permette di visitare gli scavi senza preoccupazioni.
Infine, progetti per le scuole, concerti e balletti del Teatro San Carlo di Napoli presso l’Auditorium, e l’istituzione di un ArcheoRistorante, ospitato nella Casina dell’Aquila, un edificio settecentesco con vista sul Vesuvio, gli scavi e il mare. Una promozione di prodotti gastronomici della tradizione campana, nella convinzione che la storia di un popolo si evolva non solo secondo le sue tradizioni culturali e territoriali, ma anche agroalimentari.
Giuseppe D’Angelo