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Sciare ad Auronzo di Cadore e Misurina, sotto le tre cime di Lavaredo

Incastonata tra massicci montuosi, laghi e boschi, questo paese rappresenta il centro turistico più attivo della regione storica del Cadore. In inverno gli impianti di risalita attirano frotte di sciatori, mentre in estate gli escursionisti non perdono di esplorare il bellissimo circondario naturale.
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Siamo di nuovo tornati a sciare nel bellunese, sotto quell'incredibile spettacolo naturale che sono le Dolomiti. A poca distanza dalla località sciistica più famosa della provincia, Cortina d'Ampezzo, troviamo un comprensorio altrettanto conosciuto dagli appassionati di sport invernali: quello di Auronzo di Cadore e Misurina. Siamo forse lontani dalle numerose piste da sci della sorella maggiore veneta: ma anche da queste parti, pochi km si fanno altrettanto apprezzare dagli sciatori, a dimostrazione che più conosciuto non significa per forza migliore. Gli impianti di Auronzo di Cadore e diMisurina sono separati tra di loro, dando così agli sportivi la possibilità di provare giostre differenti.

Sci ad Auronzo di Cadore e Misurina

Il turismo ad Auronzo di Cadore è maggiormente sviluppato rispetto ad altri comuni dell'area, nonostante non sia l'unica località per gli sport invernali. Questo principalmente per due motivi. Il primo è proprio la sua frazione, Misurina: la sua invidiabile altitudine di 1.752 metri le garantisce una innevamento naturale costante durante la stagione, cosa che la rende molto attraente agli occhi degli sciatori. La seconda è il panorama imponente che la domina: qui infatti si possono ammirare numerosi massicci montuosi come il Gruppo del Cristallo, il Sorapiss, i Cadini di Misurina, le Marmarole e le famose Tre Cime di Lavaredo. Per non parlare dei paesaggi boschivi che circondano i laghi e i torrenti che attraversano la Val d'Ansiéi. Le vacanze in montagna qui incontrano i gusti di differenti tipologie di turisti.

Le tre cime di Lavaredo sono di particolare importanza per l'estrema sfida atletica che rappresentano sotto diversi profili sportivi. Per gli alpinisti si tratta di una conquista enorme, grazie alle sue pareti a strapiombo completamente verticali e difficilissimi da scalare: le imprese che le hanno viste protagoniste sono diventate tutte memorabili. Le cime sono inoltre state più volte tappa del Giro di Italia: un'impresa ardua per l'enorme dislivello che le separa dalla partenza a Misurina e la pendenza. Le scalate sono infatti tutte ricordate come nel mondo del ciclismo come delle prestazioni epiche. Il percorso si concludeva immancabilmente al rifugio Auronzo, dal quale si ha la vista più bella sul massiccio e l'intero circondario. Altro punto di notevole interesse è il rifugio Antonio Locatelli, che si raggiunge dall'altro in un'ora e mezza di cammino.

Tre cime di Lavaredo

Foto di Franco Pecchio

Ma veniamo alle piste da sci. Il comprensorio di Auronzo di Cadore si sviluppa sul Monte Agudo ed è dotato di quattro impianti di risalita: 3 seggiovie a 2 posti e uno skilift. Da qui partono 13 km di piste anche di difficile livello: quelle nere si alternano alle rosse e blu. Gli impianti sono moderni e attrezzati: purtroppo non si raggiungono vette molto elevate, partendo dagli 879 metri a valle per arrivare a un massimo di 1.588 metri in quota. Agli inizi della stagione sciistica si ricorre infatti spesso all'innevamento artificiale. Per questo motivo molti si rivolgono alla piccola ski area di Misurina: una seggiovia e uno skilift che però raggiungono i 2.220 metri e che servono delle piste molto interessanti dal punto di vista tecnico. Inoltre in quota è possibile soggiornare al rifugio Col de Varda: l'altitudine più elevata permette di godere di un immenso spettacolo sulle Dolomiti che, lo ricordiamo, sono nella lista dei Patrimoni dell'Umanità Unesco.

Gli impianti sciistici di Auronzo di Cadore e Misurina, nel loro piccolo, offrono comunque possibilità di divertimento ai praticanti di tutte le discipline invernali: dallo sci allo snowboard, dal telemark al carving. I due poli sciistici rientrano nel mega-comprensorio di Dolomiti Superski. Non mancano le piste per lo sci di fondo, situate a Palus San Marco: 27 km che si dipanano all'interno della Riserva naturale di Somadida, il bellissimo bosco composto da abeti rossi e bianchi, larici, faggi e popolato da animali come il cervo e l'orso bruno. La riserva è naturalmente anche una meta di escursioni, che in inverno si pratica con ciaspole e con sci. In generale i dintorni si prestano molto alle esplorazioni naturali: e naturalmente gli itinerari sulle vette montane come quello che porta proprio alle cime di Lavaredo sono meta frequente dei trekker. Questo percorso è molto più affollato in estate, mentre con i grandi freddi solo gli appassionati di sci alpinismo affrontano le temperature rigide per godere di un panorama ineguagliabile.

Lago d'Antorno, Misurina

Foto di Domenico Salvegnin

Il lago di Misurina è uno dei motivi per cui la frazione di Auronzo è così frequentata: i vari gruppi montuosi e il bosco che lo circonda si affacciano sullo specchio d'acqua che regala riflessi multicolori e cristallini. Ma la zona è soprattutto conosciuta per le sue particolari proprietà climatiche e per l'aria purissima e salubre: tant'è che qui si trova l'unico centro in Italia e uno dei pochi al mondo dedito alla cura dell'asma infantile, l'Istituto Pio XII, ricavato nella struttura dell'ex Grand Hotel. Dal lago stesso partono inoltre numerosi sentieri e strade che portano ai massicci montuosi, e al vicino lago d'Antorno. Tutta la zona è di elevato interesse turistico, anche per la vicinanza agli impianti di risalita: è infatti popolata di alberghi. Durante l'inverno il lago si ghiaccia e ci si può camminare come pattinare, e vengono spesso organizzate partite di polo su ghiaccio.

Particolare anche la leggenda legata alle origini del lago: si narra che nell'antichità il re Sorapiss per accontentare la figlia Misurina, viziata ma alla quale voleva un mondo di bene, chiese a una fata che viveva sul monte Cristallo di regalarle uno specchio magico che permetteva di leggere i pensieri altrui. Questa, dopo tante insistenze, acconsentì solo a patto che il re si facesse trasformare in una montagna per proteggere i suoi fiori dal sole. Sorapiss, trasformandosi, fece precipitare la figlia dalle sue stesse vette. Vedendola cadere cominciò a versare lacrime per la sua morte, le quali si raccolsero nel lago che prese il nome della figlia.

Auronzo di Cadore

Foto di Navin75

Auronzo di Cadore in estate gode di un'alta ricettività turistica, e rappresenta il nucleo attivo della Val d'Ansiè. Questo grazie al lago artificiale di Santa Caterina, lungo il quale è stata realizzata una spiaggia meta di bagnanti, mentre sulle acque si svolgono competizioni di canoa e moto d'acqua. In estate si può pattinare nel Palaroller, mentre in inverno apre la pista del Palaghiaccio. Chi visita il centro storico ne ammira le chiese che vanno dal Cinquecento al Settecento e le rimanenti testimonianze del periodo della dominazione veneziana. Il Museo Civico di via Dante è interessante per le sue quattro sezioni dislocate su altrettanti piani: naturalistica, archeologica, storica e mineralogica. Durante il periodo della Serenissima la zona era un importante area di estrazione mineraria. Mentre nel periodo della Prima Guerra Mondiale le montagne e le valli circostanti furono teatro di sanguinose battaglie tra le truppe italiane e quelle austro-ungariche. Ne sono testimonianza le trincee recuperate sul monte Piana. Il sito archeologico di Monte Calvario evidenzia, con la presenza di un santuario, la presenza romana fino al periodo medievale.

Per arrivare ad Auronzo di Cadore occorre immettersi sull'autostrada A27 in direzione di Belluno e uscire al termine per proseguire sulla SS51 bis di Alemagna e poi sulla SS52 Carnica. Auronzo è raggiungibile anche in treno scendendo alla stazione di Calalzo di Cadore, per poi prendere la corriera fino a destinazione. L'occasione è anche ottima per misurare gli altri comuni della regione storica del Cadore: un territorio dai confini ben delimitati, una storia antica, e ricche tradizioni culturali. Il suo comune più popolato, Pieve di Cadore, è anche la "capitale" della Magnifica Comunità di Cadore: un'istituzione che risale addirittura al Medio Evo e che ha proprio lo scopo di preservare la memoria di quell'unità regionale autonoma che si reggeva su proprie leggi speciali, gli Statuti Cadorini. L'importanza di questa comunità è evidente nel toponimo di tutti i comuni che ne fanno parte, che ne riportano il nome; così come nel particolare dialetto che la contraddistingue, una variante del ladino. Le vacanze da queste parti non sono una semplice settimana bianca: sono anche un piccolo viaggio in una parte importante della storia d'Italia.

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